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Lo Stato ancora moroso per le torture a Bolzaneto

Con l’uscita del film “Diaz” nei cinema che ricostruisce le brutalità poliziesche nei giorni di genova 2001, alcuni degli avvocati delle vittime denunciano come lo Stato non abbia ancora versato il dovuto per le violenze avvenute nella caserma del Reparto mobile della polizia di Bolzaneto tra il 20 e il 22 luglio 2001, nei giorni del G8. La Corte d’Appello di Genova, aveva stabilito il 5 marzo del 2010 che, nonostante la prescrizione dei reati, i quarantaquattro agenti di polizia, carabinieri e guardie penitenziarie e i loro “responsbaili civili” cioè i Ministeri degli Interni, Difesa e Giustizia, dovevano pagare le provvisionali.
La cifra che lo Stato e gli agenti di polizia imputati devono versare è alta: sommando le provvisionali che la sentenza d’appello aggiunge a quelle del primo grado si arriva a circa 4 milioni e 260 mila euro. A questi vanno aggiunti i pagamenti delle spese legali: per ciascuno dei due gradi di giudizio ogni avvocato dovrebbe ricevere 18mila euro per ogni parte civile, che sono 150: Altri 5,4 milioni di euro. “Finora nessuno ha pagato”, dice l’avvocato Roberto Lamacchia del foro di Torino. Eppure sarebbe un obbligo: per legge le condanne al risarcimento dei danni sono esecutive dopo la sentenza d’appello. In tutto questo tempo nessuno ha avanzato proposte per risolvere la questione: “Lo Stato non ha mai, dico mai, risposto – afferma Stefano Bigliazzi, avvocato di tre persone ferite a Bolzaneto -. Ci sono state delle risposte in merito alla Diaz da parte del ministero dell’Interno. Per Bolzaneto il ministero dell’Interno ha fatto sapere poco e non hanno fatto nulla. I ministeri della Giustizia e della Difesa non si sono neanche fatti sentire”. “Il comportamento delle amministrazioni è oltre la soglia dello scandalo – accusa l’avvocato Riccardo Passeggi, che assiste tre persone -. Si stanno sottraendo al pagamento. Da una pubblica amministrazione mi aspetto che, una volta condannata, assolva il dovere istituzionale e paghi. Se non lo fanno le istituzioni, quale esempio danno al cittadino”.
Gli avvocati del ministero dell’Interno avevano detto che dopo aver pagato le provvisionali per la Diaz e le spese legali per quel processo, il Ministero avrebbe pagato le provvisionali per Bolzaneto, ma sono ancora molto in ritardo, sostengono gli avvocati delle vittime di Bolzaneto.
Nel frattempo, però, è venuto fuori un altro ostacolo. “L’avvocatura di Stato ha fatto un’istanza alla Corte di Cassazione per la sospensione dell’esecutività della sentenza, cioè per sospendere l’obbligo a risarcire”, aggiunge l’avvocato Lamacchia. L’udienza per la discussione è stata fissata il 30 maggio. L’idea è quella di pignorare beni dei ministeri, ma rivalersi così non è semplice e richiede tempo. “È impossibile procedere nei confronti dei ministeri perché i patrimoni dei tre enti sono impignorabili per la legge finanziaria del 2008”. In altri casi si allungherebbero le attese, afferma l’avvocato Bigliazzi: “Bisogna fare la richiesta di messa in mora e di un commissario, procedure dai tempi lunghi che noi speravamo di evitare, anche perché comportano un costo maggiore per lo Stato. Per la Diaz siamo riusciti a evitare tutto ciò, e ora stanno pagando”.

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1 Commento


  • roberta repetto

    E’ una vergogna per la democrazia, e’ una vergogna per chi crede nella giustizia,e’ una vergogna per i ragazzi che sono stati torturati ,e’ una vergogna che i torturatori esercitino ancora il loro potere fatto di divisa e armi,e’ una vergogna che al medico di bolzaneto, che continua tranquillamente ad esercitare, siano state addirittura riconosciute delle qualifiche: e’ una vergogna per il genere umano che si va a sommare agli assassinii perpetrati quotidianamente in tutto il mondo dal potere politico ed economico!!!!!

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