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No al comizio pro-Tav in una scuola. Scatta il linciaggio dei docenti

 

Avevano organizzato, in combutta con il dirigente scolastico dell’Istituto Ferrari di Susa, un comizio a favore dell’Alta Velocità, senza contraddittorio. E quando studenti e docenti hanno fatto notare che non era proprio il caso e hanno chiesto e ottenuto l’annullamento dell’incontro previsto per oggi si è scatenata la caccia ai ‘docenti censori’ da parte dei rappresentanti, trasversali, della lobby del Tav. Uno dei quali si erge a paladino dei diritti degli studenti (!): «Intendiamo dare la nostra incondizionata solidarietà agli studenti del Liceo di Susa che hanno la sfortuna di avere, tra i loro ‘docenti’, quegli insegnanti che, con una lettera, hanno costretto il dirigente scolastico ad annullare l’incontro formativo istituzionale sul tema Tav che avrebbe visto in qualità di ospite il presidente dell’Osservatorio, Mario Virano» tuona Agostino Ghiglia, vice coordinatore del Pdl del Piemonte. «La manifestazione di antidemocratica ignoranza dei docenti autori della missiva – aggiunge – palesa posizioni ideologiche e preconcette verso l’opera che non dovrebbero trovare cittadinanza in un luogo del sapere  (…) La risposta migliore al tracotante ‘niet’ dei docenti, potrebbe essere una raccolta firme nella quale gli studenti rivendichino la loro libertà di apprendimento e di informazione rispetto a qualche gruppettaro oscurantista».

Anche nel PD non hanno mandato giù la decisione della scuola, e memore della pessima figuraccia ad Avigliana il pasdaran del Tav Stefano Esposito denuncia: «La decisione del preside dell’Istituto Ferrari di Susa di annullare il dibattito con il Commissario Mario Virano, dopo aver ricevuto una lettera firmata da numerosi docenti che giudicavano inopportuno tale dibattito, non è solo un fatto grave poiché in una scuola pubblica si decide di non far parlare un rappresentante del Governo, ma dimostra, ancora una volta, che in Valle di Susa si è saldamente istituita la ‘libera e autonoma Repubblica della Maddalena’». L’intollerante Esposito grida all’intolleranza altrui e invoca provvedimenti dall’alto: «Siamo di fronte a un preoccupante clima di intolleranza reso ancora più grave dal fatto che riguarda degli insegnanti che dovrebbero trasmettere l’importanza del confronto e del rispetto delle idee – conclude – mi auguro che questa volta il ministro Francesco Profumo faccia sentire la sua voce».

Pure il tollerantissimo Mario Virano, presidente dell’Osservatorio tecnico sulla Torino-Lione, non sembra averla presa bene: «com’era prevedibile l’incontro per discutere il progetto della nuova linea ferroviaria ha determinato le vivaci reazioni da parte di Cub e dei Komitati studenteschi con la relativa ovvia ‘K’ d’ordinanza». E poi fa lo gnorri, non prima di aver denunciato un presunto pensiero unico No Tav (!): “Dichiaro l’incapacità a comprendere il sottile discrimine che forse separa il prudente realismo dei docenti dal conformismo connivente con le frange più estreme del movimento”.

Antonio Saitta, presidente della Provincia di Torino, fa la vittima: «È accaduto al Politecnico di Torino poche settimane fa (quando si è tenuto un convegno organizzato da docenti ed esperti contrari alla Torino-Lione, ndr), si ripete oggi a Susa (…) Sono doppiamente dispiaciuto per l’ultimo episodio perchè si è verificato nel territorio coinvolto dal tracciato proprio dove i movimenti no Tav, veri padroni di casa sempre pronti a chiedere di essere ascoltati dalle istituzioni nazionali e locali, hanno dimostrato ancora una volta di non essere disponibili a voci contrarie alla loro».

 «Crediamo che la motivazione che ha spinto il preside ad annullare l’assemblea con il presidente dell’osservatorio sul Tav, Mario Virano, non sia avvenuta solo a causa delle firme degli insegnanti, ma anzi soprattutto per la ferma opposizione degli studenti» spiegano invece gli studenti del Komitato Giovani No Tav, che non ci stanno ad essere usati strumentalmente contro i docenti dagli esponenti politici e dal preside. Che tempo fa ne ha pure sospesi due, solo perchè distribuivano volantini notav ‘senza la opportuna autorizzazione’. Il prode dirigente scolastico, denunciano gli studenti, dopo aver ritirato le sospensioni e promesso un’assemblea d’istituto sul tema del Tav con entrambe le parti a poco meno di un mese dalle mobilitazioni ha pensato bene di autorizzare un’assemblea a senso unico. “Ma anche in questa occasione gli studenti hanno risposto senza farsi intimidire e il preside ha dovuto nuovamente fare un passo indietro» concludevano ieri confermando che oggi si sarebbe svolto davanti all’Itis di Susa un’assemblea informativa con i tecnici del movimento No Tav.

Intanto, sul fronte giudiziario, da segnalare che i tollerantissimi e democratici difensori della linea ad alta voracità hanno querelato il segretario di Rifondazione Comunista per aver denunciato la militarizzazione della Val Susa. «È evidente che provano a intimorire chi ha il coraggio di dire la verità ma non ci faremo piegare – risponde Ferrero – Continueremo a sostenere che in Val di Susa c’è un’occupazione militare vergognosa e indegna di un paese civile». «Colgo l’occasione per denunciare anche l’assurdità di una carcerazione, che si protrae oltre misura, dei militanti No Tav che sono ancora in galera, in attesa di un processo che non è ancora nemmeno iniziato. Basta con la repressione del dissenso». Pare che a querelare il leader del PRC sia stato un sindacato di Polizia… 

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