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Brindisi. Due interrogati, uno è un militare

Ultim’ora.

Le persone ascoltate a sommarie informazioni la notte scorsa da Digos e Squadra mobile di Brindisi non sono state poi sottoposte a fermo di polizia giudiziaria. Gli investigatori continuano però ad inseguire una “pista locale”, che – spiega Brindisi Report.it, “porta ad ambienti terroristici sino a questo momento inattivi”. Una definizione talmente contraddittoria da poter essere interpretata in qualsiasi modo.
Al momento, l’elemento probatorio principale resta il video registrato dalla videocamera di un esercizio commerciale nei pressi della scuola. Alle 11 gli inquirenti hanno convocato una conferenza stampa presso la procura della Repubblica.

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La notizia degli interrogatori notturni è stata data da BrindisiReport.it, fin dal primo momento la fonte più rapida e attenta nel seguire la vicenda dell’attentato davanti alla scuola professionale “Morvillo Falcone”. “La pista imboccata dalla polizia a Brindisi è quella dell’azione terroristica – scrive il sito su Facebook, avendo il proprio indirizzo Web bloccato dai troppi accessi nelle ultime ore –  “In queste ore ci sono due persone in questura sottoposte ad interrogatori e verifiche da parte degli investigatori della Digos e della Squadra Mobile. Si tratta di soggetti identificati attraverso le registrazioni di una videocamera di sorveglianza, dei quali si stava approfondendo la posizione. In un caso si tratta di un ex militare di professione, con conoscenze di elettronica, e parenti con rivendita di bombole di Gpl per uso domestico”.
Secondo BrindisiReport.it “la videocamera ha effettuato la registrazione nel cuore della notte, sembra attorno alle 2 del mattino di ieri. Agli interrogatori partecipano i funzionari dello Sco giunti da Roma, ed è troppo presto per dire se i sospettati saranno sottoposti a fermo di polizia giudiziaria. Resta sta stabilire perché sia stato scelto come obiettivo l’Istituto professionale di Stato per i Servizi sociali “Morvillo Falcone”, prosegue il sito di informazione locale.
“Sempre da fonti ufficiose, si è appreso che il detonatore a timer dell’ordigno fabbricato con bombole di gas propano liquido non era un dispositivo particolarmente 
sofisticato. La polizia ha effettuato contestualmente all’accompagnamento in questura dei due sospettati estese perquisizioni nei loro domicili e relative pertinenze”.

“L’ipotesi dell’attentato di stampo mafioso dunque è venuta completamente a cadere, e nelle prossime ore si saprà di più a proposito delle decisioni del pm della procura di Brindisi che sta seguendo il caso assieme alla Direzione distrettuale antimafia di Lecce, Milto De Nozza” concludono i giornalisti di BrindisiReport.it.

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3 Commenti


  • Luciano

    Troppe similitudini con la strage compiuta dal nazista norvegese;la pratica vigliacca e assassina appartiene ad un’area politica ben definita, legata agli ambienti del neonazismo, da sempre presenti in Italia con funzioni di supporto alle classi dominanti, a cui vanno in soccorso in momenti come questo. In crisi di legittimità sul piano sociale, e incalzati da un’avversione sempre più larga alle scelte antipopolari che compiono, usano i loro scherani per seminare un’ondata di paura funzionale al mantenimento dello stato quo. Ed è un piano compiuto lucidamente!


  • Luciano

    Scusate compagni, nel mio commento ho inavvertitamente scritto stato quo invece di statu quo.Non vorrei sembrare troppo saccente,ma neanche così ignorante.Saluti comunisti


  • Enrico

    A distanza di anni è stato un miracolo che la giustizia italiana non ha arrestato degli innocenti come fa di solito, ma l'ha solo fatti linciare mediaticamente, so che i due poveri innocenti tirati in mezzo a questa vicenda hanno fatto causa allo stato per avere un risarcimento morale, infatti mi chiedevo se sono riusciti ad avere qualcosa da questi giudici, polizziotti e anche giornalisti, che gli hanno rovinato la vita, del resto dati ufficiali la giustizia italiana fino al 2014  ha risarcito  mezzo miliardo di euro per errori giudiziari con 22.300 casi accertati di mala giustizia (i dati sono solo parziali).

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