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Fascisti con le pezze

Non è riuscito, per ora, ai fascisti nel nostro paese di raccogliere il malcontento sociale, che qui e là hanno cercato di cavalcare, con risultati sul piano elettorale. Lo sgretolamento del blocco sociale berlusconiano ha trascinato in basso anche i gruppi fascisti che avevano prosperato all’ombra del Cavaliere. I tentativi di egemonizzare le proteste sociali nel centro-sud non sono serviti né ai fascisti di Forza Nuova né a quelli de La Destra.

A Palermo i fascisti sono rimasti a bocca asciutta e delusi di non poter ottenere i risultati dei loro camerati di Alba Dorata in Grecia. “Forza Nuova non emerge ancora come capace di aggregare la protesta. I risultati sono simili a quelli passati: nelle grandi città Forza Nuova ottiene un risultato ancora al disotto dell’ 1%” scrive il sito dei fascisti di Forza Nuova di Palermo, dove l’organizzazione di Fiore cercava il risultato sull’onda delle proteste sociali conosciute come “I Forconi” e candidando a sindaco Gioacchino Basile, con una storia nel movimento sindacale della città e una fine miserevole nelle file dei fascisti.

A Genova, in occasione del ballottaggio i fascisti hanno invitato ad andare al mare con un volantino dallo stile piuttosto pecoreccio “Al ballottaggio non votare. Tutti al mare a mostrar le chiappe chiare”) con la foto di spalle di una ragazza in bikini. Nel “cuore nero d’Italia”, Verona, Forza Nuova ha preso solo lo 0,7%; per i fascisti della città veneta è bastato e avanzato il loro ex camerata Tosi. Fascisti scomparsi anche nel “cuore nero della Toscana” ovvero Lucca.

Ma queste elezioni non sono andate meglio per i fascisti più nostalgici dei bei tempi del PdL berlusconiano: E’ un’ecatombe per il centrodestra. A sinistra prevalgono grillini, Sel e Di Pietro. In Parlamento fermatevi e non fate altri danni con la legge elettorale. Al massimo una preferenza, ma si torni a votare!” è stato il commento del leader de La Destra, Francesco Storace. Gli fa eco il suo braccio destro Teodoro Bontempo: “La Destra potrà contribuire non poco affinché alla debacle elettorale non corrisponda anche una ulteriore umiliazione della comunità politica che, pur con percorsi diversi, si riconosceva nel più ampio centrodestra”. Un momentaccio dunque per il neofascismo italiano, soprattutto perchè per fare il “lavoro sporco”, per adesso, sembra bastare e avanzare il governo Monti e la sua opera di destrutturazione sociale e politica della situazione.

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