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Arrestati altri due attivisti No Tav

La vendetta dello Stato contro gli attivisti del movimento ‘No Tav’ continua a colpire, a quasi un anno di distanza dalle manifestazioni e dagli scontri del 3 luglio del 2011.
Questa mattina la Digos della Questura di Torino ha dato esecuzione ad altre due misure cautelari emesse dal gip del capoluogo piemontese nei confronti di due manifestanti imputati per i fatti della scorsa estate a Chiomonte, in Val di Susa. Accogliendo le richieste della Procura il gip ha disposto gli arresti domiciliari per Elena Riva, 25enne originaria di Lecco ma residente a Bologna, e l’obbligo di dimora nel Comune di Vaie (To) nei confronti di Luca Custureri di 20 anni. I due sono accusati di violenza e minacce nei confronti delle Forze dell’ordine che stavano presidiando l’area intorno al cantiere-fortino della Torino-Lione. In particolare secondo la ricostruzione degli inquirenti i due giovani si trovavano insieme a un gruppo di persone e avrebbero lanciato pietre contro gli agenti.
Un primo filone d’indagine per i disordini della scorsa estate in Val di Susa si era chiuso qualche settimana fa con 46 richieste di rinvio a giudizio avanzate dalla Procura torinese. 
Si allunga così l’elenco degli arresti e delle misure cautelari ordinate dalla procura guidata da Caselli nei confronti del movimento No Tav, che portarono alla maxi-retata del 26 gennaio scorso in decine di località del paese.

Intanto un simpatizzante del movimento valsusino, residente in Sicilia, ha iniziato uno sciopero della fame per chiedere la fine della persecuzione contro gli attivisti che si oppongono all’alta velocità tra Torino e Lione. Scrive Nicola Arboscelli:

“Io sottoscritto Nicola Alessandro Arboscelli, nato a Milano il 2 aprile 1975, con residenza ultima ufficiale in contrada lanzeria snc Cefalu’ (PA) informo le autorità competenti e responsabili che ho iniziato uno sciopero della fame dal giorno 25 giugno per protestare nei confronti delle prolungate, e a mio parere, ingiustificate e ingiuste detenzioni dei quattro attivisti NOTAV arrestati in data 26 gennaio 2012: Alessio Del Sordo detenuto nel carcere Lorusso Cotugno di Torino; Maurizio Ferrari; detenuto nella casa circondariale san Vittore a Milano; Juan Antonio Sorroche Fernandez detenuto nella casa circondariale di Trento.
Chiedo anche la cessazione di tutti i provvedimenti di restrizione della libertà per gli implicati nell’inchiesta che ha portato agli arresti degli attivisti NOTAV del 26 gennaio.
Credo fortemente che la repressione e il carcere siano strumenti dannosi, specialmente nel caso di proteste sociali e con persone che hanno il merito di difendere un territorio, di esercitare una forma di partecipazione e democrazia diretta, di denunciare la follia e l’assurdita’ che sta nello sprecare soldi collettivi per un progetto inutile e dannoso, di denunciare le connivenze tra economia politica grandi opere e n’drangheta. A prescindere dalle azioni dei singoli, il movimento NOTAV esercita una legittima resistenza civile e popolare per cui tutti gli imputati meritano rispetto… il carcere, gli arresti domiciliari e altre limitazioni di movimento ignorano il valore etico e l’impegno delle perone coinvolte e accusate… per tutte queste ragioni continuerò a oltranza lo sciopero della fame per la liberazione di tutti gli attivisti da tutte le restrizioni… dal giorno 15 luglio iniziero’ anche lo sciopero della sete…. mi riservo di anticipare la data di inizio dello sciopero della sete… fatto che comunicherò in ogni caso… il 25 luglio sarò presente alla marcia dei sans papiers che da Chiasso entra in Italia e alle successive iniziative della marcia a Torino il 26 e 27 e a Bussoleno il 28 giugno… il 30 giugno sarò a Milano davanti al carcere di S.Vittore… per luglio comunicherò con altro fax i luoghi della protesta anche alfine di ricevere l’adeguata assistenza sanitaria e monitoraggio dello stato di salute… con attenzione e coscienza”.

Dopo la concessione sabato degli arresti domiciliari a Milano a Marcelo Damian Jara senza restrizioni, in carcere rimangono attualmente 3 degli arrestati del 26 gennaio. A poche settimane dall’inizio delle udienze preliminari, che cominceranno il 6 luglio, il Movimento Notav ha già annunciato la propria presenza con un presidio fuori dal tribunale di Torino.

 

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