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Roma. Arrestato il vicepresidente del Consiglio Comunale

Il vicepresidente del consiglio comunale di Roma, Samuele Piccolo, è finito oggi agli arresti domiciliari con le accuse di associazione a delinquere e finanziamento illecito ai partiti. In totale sono sette i provvedimenti di custodia cautelari firmati dal gip Filippo Steidl. In base all’impianto accusatorio, attraverso una serie di società sarebbero stati creati finti crediti Iva e dirottati i fondi drenati al fisco all’attività politica del vicepresidente del consiglio comunale. Agli arresti domiciliari sono finiti anche il padre e il fratello. Per la Procura dela Repubblica, il “capo, organizzatore e promotore” dell’associazione a delinquere sarebbe proprio il fratello di Samuele Piccolo. Ruolo apicale è attribuito dai magistrati anche al padre, Raffaele. I soldi, attraverso una serie di società legate alla famiglia Piccolo, secondo l’accusa, creati attraverso finti crediti Iva e drenati al fisco erano dirottati all’attività politica del vicepresidente del consiglio comunale.

Un mese Piccolo fa aveva tuonato contro i manifestanti che avevano occupato piazza del Pantheon contro la Legge Fornero e poi contro il corteo dei lavoratori in occasione dello sciopero generale del 22 giugno.”Si può condividere o meno il motivo della protesta, ma non si può accettare che il Pantheon, luogo sacro ai romani e che ospita la chiesa di Santa Maria ai Martiri, sia consegnato a studenti, attivisti, esponenti dei centri sociali che nel nome di una manifestazione, più o meno pacifica, occupano un monumento che è di tutti, privando centinaia e centinaia di turisti venuti a Roma di ammirarlo” aveva affermato Piccolo in una nota.

Samuele Piccolo, 29 anni, in quota AN dentro il PdL romano, è stato una sorta di misterioso enfant prodige della destra filo-cattolica della Capitale. Alle amministrative del 2008 risulterà essere il politico più votato in consiglio comunale (con 11.996 preferenze, seimila in più rispetto a quelle che aveva ottenuto nel 2006), ricevendo la nomina di vicepresidente del consiglio comunale e quella di responsabile alla Sicurezza, una delega che Alemanno gli ha ritirato per dissapori sulla vicenda dell’Ama (l’azienda per la raccolta dei rifiuti)

La macchina elettorale di Samuele Piccolo, ha sempre colpito per la sua “organizzazione”. Sia nel 2006 sia nel 2008 l’esponente di Alleanza nazionale aveva dato vita a un comitato elettorale formato da decine e decine di persone, capace di affiggere migliaia di manifesti ogni notte, di distribuire alle fermate della metro centinaia di opuscoli con la storia della sua vita, di avere propri rappresentanti di lista all’interno di moltissimi seggi romani, di portare diecimila persone in uno stadio della Capitale (il Palacavicchi). Se quanto affermano i magistrati sarà confermato, quello di consigliere comunale, per Samuele Piccolo, è stato più un investimento che una investitura.

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