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Tasse su alcool, sigarette, sport, giochi e aranciate

Per capire l’ideologia dominante di questo governo potrebbe essere sufficiente analizzare il testo del decreto sulla sanità, che qui pubblichiamo integralmente:

Partiamo da quello che è stato subito definito un refuso, ma in realtà è una retromarcia davanti a una “pensata” degna di un genio della risata. Il decreto impone che chiunque voglia fare un po’ di sport, andare in palestra, ecc, debba essere “abilitato” tramite un certificato rilasciato da un medico dello sport. Finora era sufficiente quello del medico di famiglia. La differenza non è da poco, perché i medici dello sport sono molto meno numerosi e raggiungibili, e la loro “prestazione specialistica” chiaramente più costosa di quella offerta dal medico di base (25 euro, comunque). La “pensata” diventava di fatto una “dissuasione” dalla pratica sportiva e quindi  immediatamente definita un “refuso”. Doppia idiozia ipocrita:  il refuso, come sa chiunque scriva, è quell’errore a volte divertente che trasforma una parola in un’altra (“sesso” invece di “sasso”, per esempio) oppure segnala disattenzione nella scrittura. Ma un comma intero di un decreto – diverse righe – non possono davvero esser state scritte “involontariamente” mentre ci si distraeva. Ma, tra le varie cose ereditate direttamente dallo “stile Berlusconi”, questo governo continua saldamente a giustificare le proprie stupidaggini più evidenti con i classici  “sono stato frainteso” e “si tratta di un disguido”.
In secondo luogo, appare quasi insultante questa manifestazione di “preoccupazione per la salute dei cittadini” che pervade tutto il testo, ma si esprime con particolare evidenza in questa norma “sportiva”. Dovremmo infatti credere che i ministri cercano di evitarci “comportamenti” dannosi per il nostro fisico, come fare un po’ di ginnastica o di nuoto, dopo che – attraverso tutte le norme sul “mercato del lavoro” –  ci hanno consegnato mani e piedi legati alle “superiori esigenze” della produzione e del profitto. In altre parole: possiamo lavorare un numero infinito di ore consecutive, possiamo fare turni notturni e diurni in qualsiasi combinazione, possiamo vivere dentro e fuori l’Ilva senza intralciare la produzione, possiamo saltare un lavoretto all’altro, magari a 50 km di distanza, possiamo vivere tutta la vita nella precarietà più assoluta senza un attimo di tregua (o di ferie)…. ma attenti a far ginnastica, potrebbe venirvi un colpo!

Lo stesso spirito ipocrita si ritrova nelle altre norme. Che alcool, tabacco, bibite gassate, ecc, siano portatori di danni alla salute è certo. Che sia necessario – per qualsiasi governo – scoraggiarne l’uso, anche. Ma risulta anche qui curioso che solo queste – tra le migliaia di merci pericolose – siano sovratassate per alimentare un fondo per la salute. Sui due piedi, potremmo dire che potenzialmente molto più pericolosi sono i prodotti Ogm, le emissioni di centrali e fabbriche, automobili e impianti di riscaldamento a gasolio, e chi più ne ha più ne metta.
Ma questo è un governo bigotto travestito da “tecnica scientifica”, con la necessità di fare cassa rapidamente. E quindi la selezione delle “abitudini sconvenienti” si sovrappone immediatamente e sostituisce quelle “dannose”. Un ultimo esempio? Si vuol combattere la “dipendenza da gioco d’azzardo”, che certo non annoveriamo tra le libertà da difendere. Ma intanto si moltiplicano le lotterie che, come sapeva il loro inventore – il re delle Due Sicilie – è un modo furbetto di aumentare le tasse senza incorrere in proteste popolari. Naturalmente ci si fa anche una campagna pubblicitaria sopra che invita a “giocare in modo responsabile”…

p.s. Il nostro è solo un primo sommario esame. Se volete segnalarci altre “chicche”… fatelo!

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1 Commento


  • Roberto Stasi

    Certe tasse non sono solo illegittime ma puzzano di regime totalitario. Consiglio di ricordarvi la data in cui avete iniziato a fumare o bere ed a farvi dei conti in modo che un giorno possiate avere il rimborso delle tasse. Tasse di questo tipo indicano un regime militare e come qualcuno ha scritto, il governo si avvale degli interessi delle multinazionali per decidere una tassa. Non vedrete però una tassa sulla plastica perchè il diavolo parte proprio da quella multinazionale e controlla la maggior parte dei politici.
    Dunque non sono interessati alla vostra salute ma combattono le fabbriche del metallo ed in mezzo alla lotta sono disposti a perdere un pò di mercato della bibita gasata in bottiglia di plastica.

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