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Il 27 ottobre dica anche no alla guerra

Crescono esponenzialmente le aspettative e le adesioni per la manifestazione nazionale No Monti Day che si terrà a Roma il prossimo 27 ottobre. Alcuni reti chiedono di dare valore aggiunto ad una piattaforma che configura già una opposizione a tutto campo alle politiche del governo e dell’Unione Europea. Lo striscione che chiama alla No Monti day è comparso ieri a Napoli anche sulla Estelle diretta a Gaza per rompere l’assedio israeliano. Altre reti, come il Comitato per la verità sulle guerre e il Comitato contro la guerra di Milano hanno inviato delle lettere al comitato promotore che riproduciamo qui di seguito.

Nel giugno di quest anno, decine di organizzazioni antagoniste, tra cui la redazione di www.sibialiria.org  hanno firmato l’appello “Giù le mani dalla Siria!” che, tra l’altro, denuncia la guerra per procura condotta contro la Siria dal governo Monti; un governo che ha dapprima rotto le relazioni diplomatiche con Damasco riconoscendo nel contempo i banditi del CNS come “unici rappresentanti del Popolo siriano” , poi ha imposto pesanti sanzioni economiche che stanno affamando la popolazione siriana e oggi finanzia e addestra, più o meno apertamente, i cosiddetti “ribelli” alimentando così atrocità e distruzioni.
Come firmatari di quell’appello, quindi, salutiamo con soddisfazione il No Monti Day impegnandoci, già da ora, a promuovere iniziative per far sì che il 27 ottobre sia un momento di vigorosa ripresa dell’opposizione sociale e politica nel nostro Paese e vi comunichiamo che intendiamo partecipare al corteo del 27 ottobre a Roma portando avanti le parole d’ordine già presenti nell’appello “Giù le mani dalla Siria”.
Facendo seguito alla riunione del 30 settembre, e aderendo, inoltre, al vostro invito in calce all’appello, suggeriamo che, pur nel rispetto delle sensibilità delle varie componenti che animano il Comitato promotore “No Monti Day, il NO alla guerra, e in particolare all’attuale guerra che il nostro governo sta conducendo contro la Siria, trovi il suo giusto spazio. Proponiamo, quindi l’inserimento nel testo che indice la manifestazione del 27 ottobre a Roma (tra i  paragrafi “NO all’attacco autoritario” e  “SÌ al lavoro dignitoso”) la frase  “No alla guerra, anche a quella “per procura” condotta contro la Siria, con gli alleati euro-atlantici e le petromonarchie, dal governo Monti”,.

Il Comitato per la verità sulle guerre – www.sibialiria.org

Dal Comitato contro la guerra di Milano scrivono:

Ieri mattina” scontri anche ad Aleppo, dove tre autobombe sono esplose nel centro della città provocando “decine di morti e feriti”. Il bilancio è di almeno 48 morti e di un centinaio di feriti. Secondo quanto riferito da testimoni, le vetture sono esplose nella famosa piazza Saadallah Al-Jabiri, dove si trovano gli uffici governativi. La maggior parte delle vittime sono militari.” Nella stessa giornata “5 persone sono morte e 13 sono rimaste ferite dall’esplosione di un proiettile di mortaio caduto in territorio turco lungo la frontiera con la Siria, nel villaggio di Akcakale. Morte due donne e le tre figlie di una delle due, tra cui una bambina di sei anni. Negli ultimi giorni Akcakale è stato spesso colpito da proiettili vaganti.”
Il Comitato contro la Guerra Milano, di fronte alle notizie di cui si è discusso nella riunione di ieri sera, vede con preoccupazione il comunicato di solidarietà della NATO verso la Turchia e ritiene, così come gli stessi mass media riportano(Repubblica, TG Rai News 24), che sarebbe a dir poco paradossale addebitare alla Siria la volontà di attaccare il potente vicino turco. Non si riuscirebbe a capire come la Siria possa trarre vantaggio da un’entrata in guerra della Turchia. Non è un caso che il governo siriano ha già dichiarato di voler indagare sull’episodio, che ha già causato la reazione turca attraverso bombardamenti che hanno colpito obiettivi siriani presso il confine.
Il Comitato contro la Guerra Milano ritiene questi fatti come parte di un possibile preludio di guerra aperta, attraverso l’internazionalizzazione di un conflitto che è già internazionalizzato all’interno dei confini siriani; è ben noto che combattenti, mercenari e non, così come uomini legati al governo italiano, siano già sul terreno siriano a guerreggiare contro le truppe di Damasco.
L’episodio del Golfo del Tonchino che servì da innesco per la guerra al Vietnam è ancora ben presente nella memoria; è molto verosimile che questa provocazione (che avviene attraverso un colpo di mortaio) sia stata opera degli uomini delle stesse organizzazioni che hanno fatto esplodere le bombe nel centro di Aleppo, dove si trovano gli uffici governativi.
Nella riunione di ieri sera il Comitato contro la Guerra Milano ha deciso che alla prossima assemblea nazionale dei promotori dell’Appello “Giù le mani dalla Siria!” proporrà una data, ancora da convenire, in cui ci si mobiliti contro la guerra alla Siria nelle diverse città italiane.
Nel frattempo occorre tenere ben presente che il livello di allarme si è elevato. È bene dunque avere chiaro che, visti i venti di guerra, potrebbe occorrere una risposta immediata al possibile conflitto aperto che la NATO e i suoi amici – il governo italiano incluso – vogliono far scoppiare; inquietanti a questo riguardo le parole del “Professor Monti”, che senza mezzi termini ha voluto rassicurare circa la possibilità che l’Italia non si tirerebbe indietro laddove occorresse…
Nelle stesse ore oltre a notizie di venti di guerra giunge la notizia che la Corte dei Conti valuta le “manovre finanziarie” del “Professor Monti” manovre che portano recessione e miseria per il Paese.
Suggeriamo a tutte le realtà promotrici dell’Appello “Giù le mani dalla Siria!” di riunirsi frequentemente per tenersi pronti.
Oggi più che mai tenersi pronti è cosa saggia ricordando che la politica estera dell’Italia è strettamente connessa alla sua politica interna, tesa a piegare i lavoratori e a generare miseria.

http://comitatocontrolaguerramilano.blogspot.it/

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2 Commenti


  • Big

    Non sono d’accordo. Concentriamoci su un tema principale – quello della lotta al neo-liberismo europeo, di cui Monti è il simbolo in Italia- e non trasformiamo i motivi della manifestazione in un polpettone poco comprensibile.


  • pino

    Anche io non sono d’accordo a mischiare tanti temi No alle politiche liberiste del Governo Monti è chiaro e preciso come messaggio.

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