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Padova. Denunciati i familiari del bimbo “rapito” dalla polizia

L’allucinante episodio del bambino prelevato a forza dalla polizia in una scuola del Veneto mette in chiaro molte cose. Soprattutto denuda la vera essenza del modo di governare attuale (berlusconiano, montiano, piddino). Fatta la frittata davanti alle telecamere dei parenti del bambino, con un comportamento da Gestapo che nessuno – se non un “padre” che poco merita questo ruolo – ha avuto l’ardire di giustificare, alla polizia non è rimasto altro che presentare le proprie scuse. L’ha fatto il capo stesso, Antonio Manganelli. Tutti i media a dire “bene, bravo, bis” perché in tal modo si “ricuciva il rapporto tra forze dell’ordine e popolazione”.
Al riparo delle telecamere, invece, sono partite – dalla stessa polizia – le denunce per la zia materna (che il bambino, nel video, invocava disperatamente) e il nonno. L’accusa: oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale e inosservanza di un provvedimento dell’autorità giudiziaria. Una terza persona, forse uno dei genitori degli altri bambini presenti, avrebbe subito la stessa, sorte.
Verba volant, scripta manent. La faccia contrita del capo della polizia, tra qualche giorno, sarà sbiadita nel ricordo di chiunque. Le “carte processuali” messe in moto dagli oscuri funzionari – senza troppo sforzo di fantasia: gli stessi che hanno fatto quella figura di merda in modovisione – andranno invece avanti per la loro strada fino a che un giudica non deciderà se ricorrono o meno gli estremi per una condanna. Pecuniaria o reclusiva con la condizionale.
Non bisogna essere plurilaureati per capire che questo è un potere vigliacco e quindi cattivo. Che fa la faccia dolce in pubblico e cerca di farti più male possibile in concreto. Ci viene in mente la bozza di “legge di stabilità”: hanno strombazzato a reti unificate che ci abbassavano le tasse riducendo l’Irpef di un punto fino a 28.000 euro di reddito. Sono 12,5 euro al mese per chi guadagna 15.000 euro lordi l’anno, 23,3 periodico per chi ne prende 28.000 o più. Contemporaneamente, però, hanno aumentato l’Iva di un punto, hanno ridotto o tolto molte deduzioni e detrazioni fiscali, hanno bloccato gli stipendi pubblici per altri due anni (e sono sette). Insomma, nella realtà hanno continuato a svuotarci le tasche mentre in tv o sui giornali padronali raccontavano che ce le stavano rimpiendo. Poco (come le “carote” del ministro Profumo), ma stavano “dando”. Torna attuale un vecchio proverbio popoolare semidimenticato: quando il diavolo t’accarezza vuole l’anima…

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