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14 novembre. La “tattica” della polizia

Ogni manifestante di ieri e di domani dovrebbe leggerla. Per imparare dall’esperienza, per non fidarsi mai dei “tutori della legalità”, per diventare adulti presto e sbugiardare quei giornalisti di regime che raccontano cazzate da ogni testata.
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Il 14 , si è voluto che il corteo giungesse a Ponte Sisto, (per le caratteristiche del sito già spiegate dai precedenti post) e si è voluto spezzare il corteo in mille rivoli per meglio picchiare.( la massa dei manifestanti era troppo numeroso per le forze della polizia. Lo scontro in una piazza o lungo i fori imperiali o lungo via del Teatro Marcello vie troppo grandi e dispersive era un terreno sfavorevole per le forze di polizia.) Il corteo è stato condotto fin là, scortato dalla polizia davanti, dietro e lungo le traverse laterali. Chi ha seguito le trattative per decidere il percorso si è reso conto della tecnica di persuasione dei funzionari. Prima il diniego , poi il consenso fino a piazza Venezia. Poi la concessione fino alla Bocca della Verità, e così via come se fossero i manifestanti a decidere e loro a subire! Infatti, quando il corteo ha preso il lungotevere Aventino in direzione Ponte Sisto all’altezza di via Ponte Rotto il funzionario che precedeva il corteo vedendo una parte dei manifestanti prendere appunto via Ponte Rotte nell’intento di tornare su Viale Petroselli si è preoccupato.Ha fatto schierare i poliziotti davanti al corteo e contemporaneamente inviare una squadra a sbarrare la via di fuga. L’intento era chiaro .Portare il corteo all’altezza di Ponte Sisto, sbarrare Ponte Garibaldi caricare e far smembrare il corteo in mille rivoli fra Trastevere e Via Arenula. E proprio su Via Arenula sopra il palazzo di Giustizia erano appostati in attesa i questurini che sparando i lacrimogeni volevano ancora spezzare i manifestanti, dividerli e prenderli singolarmente. Perché sopra il palazzo? Perchè se fossero stati lungo via Arenula i manifestanti non sarebbero passati di la, ma avrebbero deviato. Così invece non visti li hanno attirati nella trappola. I generali sapevano , perchè era stato annunciato e propagandato e avevano acconsentito a che i Cobas presidiassero Montecitorio , mentre agli studenti gli era stato negato . E sapevano che quella giornata se avessero lasciato l’iniziativa agli studenti avrebbero perso il controllo della situazione. Il piano strategico , come ho cercato di esporre prima, era chiaro. Far sfogare un po il corteo(il percorso era stato fatto sgombrare sia di macchine sia di cassonetti , cosa che non era avvenuto il 15 Ottobre! Dice niente?) senza troppi danni e poi se avessero insistito far in modo da disperderli , isolarli singolarmente e procedere con i pestaggi. Una delle vie di fuga preventivate, uno dei cul de sac era proprio via Arenula, l’altra Porta portese, lungo ponte garibaldi e via Trastevere. Infatti in quei posti strategici erano appostati blindati ( lo so perché andando la mattina son passato di li , ho visto i blindati, ma ho pensato che erano a protezione del palazzo MIUR, in quei pressi) Quelli del palazzo di giustizia erano appostati, io penso, per non farsi vedere. Infatti pochi minuti prima e dopo la carica di Ponte Sisto io fuggendo son passato di li precedendo i manifestanti e ho visto i blindati dei carabinieri che era li fermi e che andavano via ( ho le foto dei blindati dei carabinieri e loro a piedi che andavano via), “Come mai vanno via quando questa è una delle vie di fuga”? (io isolato stavo appunto scappando da lì) Dopo ho collegato che volevano che passassero proprio da lì.

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4 Commenti


  • donapatri

    il testo non è molto chiaro per uno che non era presente…i particolari che dovrebbero aiutare a capire la dinamica incìvece confondono…va riscritto!!


  • ch

    è più che chiaro


  • Daniele

    Ci dovrebbe essere una cartina che spiega le varie strade utilizzate ma comunque è chiaro.


  • tighine

    forse contropiano dovrebbe introdurlo meglio, precisando (n maniera da salvaguardarne la sua incolumità) chi sia il testimone e che ruolo abbia avuto, nonché aiutare a capire se non sia stata una serie di circostanze “favorevoli” alla polizia (se trovi il corteo in una strada in cui ti é facile “intervenire”, sfrutti la situazione, no? Che ci vuole per due o tre agenti dei servizi salire alle finestre del Ministero? Magari c’erano anche da prima, per fare il cecchino di vedetta ed alla “bisogna” fare anche altro).

    Inoltre finora bisognerebbe parlare della mancata unità dei vari gruppi organizzativi dello sciopero del 14 novembre: perché studenti inesperti ed impreparati sono stati lasciati separarsi, in un contesto in cui invece occorre unità politica e letteralmente fisica?

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