Menu

Milano, blitz antifascista all’Aler: ‘chiudere le sedi fasciste’

Poco prima delle 12 di questa mattina una cinquantina di attivisti dei centri sociali e di alcuni collettivi antifascisti hanno manifestato davanti alla sede dell’Aler di viale Romagna a Milano, in zona Lambrate, e poi hanno occupato gli uffici dell’ente per circa un’ora.
Obiettivo del blitz la consegna ai dirigenti dell’istituto di una lettera pubblica che chiedeva conto di quelle che vengono considerate dalle realtà antifasciste delle scelte politiche intollerabili: da una parte sfratti e sgomberi che ledono un autentico diritto alla casa, dall’altra la concessione tramite trattativa privata di spazi pubblici ad associazioni neonaziste (come il covo degli ‘hammerskin’ di viale Brianza 20 assegnato all’associazione Lealtà e Azione). Davanti al blitz degli attivisti, i dirigenti si sono barricati al quinto piano dell’edificio, rifiutandosi di ricevere una delegazione.
I 50 attivisti sono rimasti per alcuni minuti nell’atrio e nei corridoi del palazzo, informando le persone presenti sulle tante vicende inerenti sfratti violenti (vedi il caso Lambretta), inchieste giudiziarie, connivenze con neofascisti e ‘ndrangheta (vedi il caso Zambetti) in cui l’ente regionale per le case popolari (guidato dall’ex socialista ora piediellino Loris Zaffra) si è trovata secondo i contestatori ripetutamente implicata.
I manifestanti, che hanno poi occupato alcuni uffici e srotolato dalle finestre uno striscione con la scritta “chiudere i covi neri” –  hanno anche chiesto esplicitamente che l’Aler assuma una posizione pubblica sulla vicenda della sede nazista di viale Brianza 20 ottenuta tramite l’indagato Osnago di cui chiedono la chiusura.
Intanto raccoglie sempre più adesioni a Milano e non solo l’appello lanciato alcuni giorni fa, dopo l’accoltellamento di un militante dell’Associazione Dax da parte dei due estremisti di destra, che invita a chiudere tutte le sedi fasciste in città.

CHIUDERE LE SEDI NAZI-FASCISTE È UNA QUESTIONI DI LIBERTÀ.
BASTA CONNIVENZE, BASTA COMPLICITÀ. NO NAZI IN MY TOWN

Dovrebbe occuparsi di trovare casa ai meno abbienti; dovrebbe gestire il patrimonio immobiliare pubblico per alleviare il peso della crisi.

Parliamo dell’Aler, un tempo Iacp; e parliamo di abitazioni comprate con i soldi di tutti, con le tasse dei lavoratori. Per gestire l’Aler hanno nominato ben 17 dirigenti, e nessuno di loro guadagna meno di 100.000 euro all’anno (dunque ognuno ci costa almeno 150.000 euro all’anno). Con il bel risultato di mandare edifici in malora, oppure di lasciarli sfitti,  svenderli, o assegnarli in uso gratuito o a prezzo di favore a persone in stretta relazione con le famiglie delle ‘ndrine milanesi, ma guardandosi bene dall’aiutare i ceti popolari travolti dalla crisi.

Di recente hanno passato il segno. Hanno dato in locazione (agevolata, molto agevolata) uno spazio ad una (pretesa) associazione culturale di estrema destra, Lealtà e Azione, qui a Milano in Viale Brianza 20, nella zona di città in cui prese le mosse la resistenza antinazista e antifascista, in cui i repubblichini consumarono crimini ed eccidi. Nel loro sito i legionari (si chiamano così!) di Lealtà e Azione citano il rumeno Codreanu, il fondatore della Guardia di ferro, alleati e collaborazionisti del nazismo, rastrellatori di ebrei e zingari. Si tratta di una filiale italiana di un gruppo neonazista che opera in vari paesi; con una spada per simbolo che rievoca esperienze e passato palesemente fascisti.

Chi ha dato, con trattativa privata, i locali a questa gente, che nascosta dietro una ridicola associazione culturale si dedica ad una spregevole apologia del razzismo, delle dittature, delle legioni e del superuomo hitleriano? Forse uno dei dirigenti di Aler, il nostalgico Osnato (110.000 euro annui)? La giunta, i consiglieri comunali, provinciali e regionali tutti, i candidati alle primarie, chiunque sia direttamente o indirettamente responsabile (o aspiri a diventarlo) delle istituzioni cittadine e dunque delle politiche di Aler che non è una azienda di proprietà privata, ma pubblica, deve subito e senza esitazione pretendere dai vertici di Aler la revoca della concessione agevolata per lo spazio di Viale Brianza (ed egualmente per lo spazio di Via Bassano del Grappa). Debbono impegnarsi, subito e senza tentennamenti, a trovare i responsabili di questa grottesca agevolazione data alla destra estrema razzista, a chiederne conto, a rimuoverli dalle cariche occupate, a porre fine ad uno scandaloso aiuto fornito a Lealtà e Azione. Dopo l’aggressione di domenica scorsa in stazione Centrale per mano di due neonazisti, non è necessario attendere altre coltellate e nuove vittime; liberiamo adesso Milano, una città antifascista e indignada che non tollera aspiranti legionari che si richiamano ai loro predecessori e con loro ai forni crematori. Liberiamola da tutte le sedi nazifasciste, a Quarto Oggiaro, in piazza Aspromonte, in Via Bassano del Grappa e in Viale Brianza (le ultime due di Aler), indichiamo chiaramente i responsabili di connivenze e complicità.

 Il 13 dicembre dell’anno scorso un neofascista di un’altra sedicente associazione di nostalgici del ventennio, ha ucciso nel centro di Firenze a colpi di pistola Modou e Mor e ferito altri tre ragazzi.

Queste aggressioni non sono più tollerabili, non è più tollerabile il razzismo becero e ignorante dei fascisti di oggi, per niente diversi da quei fascisti al servizio dei Servizi Segreti che hanno messo una bomba in Piazza Fontana il 12 dicembre nel 1969. Milano, città medaglia d’oro per la Resistenza, non dimentica: mantenere viva la memoria vuol dire ricordare le vittime di piazza Fontana, ricordare Dax, ricordare Modou e Mor, ma soprattutto chiudere tutti gli spazi neofascisti.

Il 12 e il 15 dicembre la Milano antifascista e antirazzista scenderà in piazza per pretendere in tempi di crisi, diritti per tutti contro il pericolo di nuovi autoritarismi e derive a destra.

Per firmare l’appello scrivere a 2013@daxvive.info

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *