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Elezioni. Primi commenti

Mentre ministero dell’Interno, Rai e istituti demoscopici cominciano a fornire dati e proiezioni (spesso da verificare) cominciano a circolare le prime valutazioni. Al momento lo spread è risalito a 300 punti (erano 287 alle ore 17.30).

Ore 22.49 – Monti va in conferenza stampa e, lunare come sempre, definisce il suo risultato “soddisfacente”. Poi diventa un politichino normale e snocciola scuse sul fatto che “è partito da zero”, “in appena 50 giorni”, ecc. Addio per sempre. La tua “agenda” dovranno affidarla  a qualcun altro.

Ore 22,10 – Il Pd manda Enrico Letta a dire le prime valutazioni sui risultati. E, alquanto sorprendentemente, l’uomo che siede anche nel Bilderberg Group ha dato una lettura che sostanzialmente “incolpa” l’azione del governo Monti e le politiche dettate dalla Trojka. Ha parlato della “sofferenza sociale” come causa centrale della mancata affermazione del Pd. Il che dovrebbe in teoria prospettare una -almeno retorica –  minore “genuflessione” dei vertici del Pd ai diktat provenienti dall’Unione europea. Un tentativo di impostare un recupero di consensi verso la propria stessa base sociale in fuga verso i “grillini”, ma che lascia questo partito frastornato e in caduta quindi di “affidabilità” dal punto di vista dei mercati. Almeno per stasera.

ore 21.30: Il segretario del Prc così esprime una sua prima valutazione:
Grande è la delusione e lo scoramento. Voglio quindi dare un grande ringraziamento ai compagni e alle compagne per il loro lavoro e proporvi una prima riflessione a caldo.
I dati sono arrivati e sono chiari: abbiamo perso. Rivoluzione Civile è rimasta schiacciata tra il voto di protesta dato a Grillo e il voto utile dato a Bersani.
Il voto è caratterizzato dal grande successo di Grillo che rappresenta l’insofferenza di massa per le politiche economiche e il sistema politico. Questo è il risultato che fornisce la cifra della consultazione elettorale: un paese che non condivide le politiche neoliberiste e non si riconosce nel sistema politica ma non ha maturato alcuna alternativa. Contemporaneamente un parlamento in cui nessuno degli schieramenti che si è presentato alle elezioni ha la maggioranza.
Quella che ci consegna il voto non è allora una rivoluzione, ne una situazione di stallo, ma una crisi organica, in cui il sistema non è più in grado di dare una risposta stando all’interno delle sue regole. Per descrivere la situazione italiana ho più volte parlato di Weimar al rallentatore, adesso ci siamo finiti dentro in pieno.
Il risultato concreto delle elezioni non è quindi la rivoluzione ma l’implosione del sistema in cui nemmeno il nuovo ricorso alle urne è così semplice: rischierebbero di riprodurre la situazione di stallo.
Parallelamente mi pare difficile che possano ridar vita ad una grande coalizione: la campagna elettorale ha fortemente polarizzato la situazione.
In questo contesto la cosa più probabile e più pericolosa è che i poteri forti aprano una battaglia politica per ottenere un governo a termine che dia vita alle riforme istituzionali, al fine di risolvere attraverso una semplificazione autoritaria il tema della governabilità. Temo cioè che emergerà pesantemente la proposta del presidenzialismo. La stabilizzazione che non è possibile determinare per via politica potrebbe essere perseguita per via istituzionale, aprendo la strada ad una riduzione dei margini di democrazia.
Nostro compito in questa situazione è la proposta di riscrittura attraverso un percorso di partecipazione popolare delle forme e dei contenuti della sovranità popolari al di fuori delle politiche neoliberiste.
Qui mi fermo stasera. Da domani cominceremo a rifletterci meglio a mente lucida.

Ore 21.00: “Il nostro non è stato un risultato scarso, ma la conseguenza prevedibile di una campagna politica in cui siamo stati emarginati dal Centrosinistra”. Sono queste le parole del leader di Rivoluzione Civile Antonio Ingoia. “Il leader Bersani ha avuto l’opportunità di effettuare con noi un dialogo e un confronto ma, ai fatti, non c’è stata mai alcuna risposta. In più siamo stati prevalentemente oscurati dai media. Questi, dunque, sono risultati che portano con sé la responsabilità di chi ha fatto queste scelte”.

ore 19.45: qualcuno su fb ha postato un commento di Piero Fassino: “Il Pd non è un taxi su cui chiunque può salire. Grillo si faccia un suo partito e corra alle elezioni e vediamo quanti voti prende” (correva l’anno 2009)

ore 19.30: Cicchitto del PdL parte alla carica: “Che esponenti del Pd come Letta eFassina si facciano prendere i nervi a tal punto da parlare già di elezioni anticipate, rientra nel terreno della più pura irresponsabilità” ha commentato Fabrizio Cicchitto.

Ore 18.30: I dati che emergono dalle proiezioni sul voto sono “preoccupanti”, anche se è necessario comunque aspettare ha detto Stefano Fassina arrivando al comitato elettorale del Pd. Dati che, ha osservato, se confermati renderebbero “difficile formare un governo” e ci sarebbe dunque “il rischio di tornare alle urne. “E’ evidente – ha aggiunto – che uno scenario così presenterebbe problemi molto seri per l’Italia”. Se i risultati al Senato fossero confermati, anche per Enrico Letta del Pd, ciò significa ingovernabilità e, di conseguenza, un probabile ritorno alle urne in tempi strettissimi. I dati diffusi dall’istituto Tecné per Sky, seppure leggermente ridimensionati, indicavano una netta la vittoria della coalizione di Bersani. Ma l’euforia del centro-sinistra si è spenta nello spazio di un’ora, con la diffusione delle prime proiezioni alle 16,20 quando anche l’Istituto Tecnè ha diffuso una proiezione sui risultati al Senato con questi dati: Pdl, Lega e altri al 31%, Pd, Sel e altri 29,7%. Movimento 5 stelle al 26%. Scelta civica con Monti 8,2%. Rivoluzione civile all’1,9%.
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Vi segnaliamo un commento di Riccardo Orioles su Il Fatto:

A las cincos de la tarde, il paese reale è quasi esattamente diviso in tre: Bersani, Grillo, Berlusconi. Le alleanze possibili dunque sono: 
Bersani-Berlusconi: governissimo alla tedesca, ma senza la mediazione di Monti, che non c’è più;
Bersani-Grillo: governo “rivoluzionario”, ma senza i cuscinetti Vendola o Ingroia, che  in realtà non ci sono.
Altrimenti, rivotare. Nella speranza – d’azzardo – che stavolta escano altri dadi.
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Euforico invece il clima nel Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. “Stando solo a quello che sentiamo andando in rete – dichiara Roberto Fico esponente napoletano del Movimento 5 Stelle – dovremmo essere già al governo. Questi instant poll non rispecchiano quanto percepisco in giro, non solo per quanto riguarda il movimento, ma anche per gli altri partiti e in particolare per il centro destra. Per il premio di maggioranza in Senato penso che riusciremo a ottenerlo in Veneto e Sicilia e ci saranno sorprese anche in altre regioni”.

“Altro che maledizione! Ci avete regalato un sogno: Monti sotto il 10%! Grazie a tutti!” ha scritto su twitter Tremonti commentando i primi istant poll.
Dal quartier generale di Monti filosofeggiano: “Scelta Civica é al centro della partita e attendiamo di capire quanto lo sia. Aspetterei a fare commenti, almeno i dati delle proiezioni perché questi sono prematuri e tutti da valutare”così Lelio Alfonso, portavoce di Scelta Civica, commenta così i primi Instant Pool che danno la formazione di Mario Monti sotto la soglia del 10%.
Intanto si è spenta anche l’euforia in Borsa che dopo i primi istant poll vedeva un nuovo governo stabile in mano all’accordo tra centrosinistra e Monti. L’incertezza che emerge dalle proiezioni ha invece fatto progressivamente calare la performance dell’indice FtseMib e contemporaneamente proiettato al rialzo lo spread che è arrivato a quota 287.

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1 Commento


  • Giulio Mancabelli

    Elezioni Politiche 2013
    Taluni si lamentano di aver perso pur avendo vinto!? Quando stiamo rischiando di perdere un intero Paese mettendolo ulteriormente in scacco! Quando siamo permanentemente da decenni allo stallo!
    Ormai è condivisione comune l’esigenza di cambiare e di ammodernare la legge elettorale reputandola inadeguata sotto ogni profilo e prospettiva rispetto alle nostre attuali esigenze di siffatti accelerati tempi (Bauman) del terzo millennio, dato del ritrovarci a soffocar per eccesso d’austerity e grandinate di tassazioni entro il massimo stallo e d’ingovernabilità rischiando di passare dalla commedia italiana alla tragedia Greca dal fatto di voler continuare a farci propinare i soliti obsoleti compassati ed inappropriati modelli elettorali mantenuti incompleti per insito “block in” ovvero, per l’incorporato autoblocco dato dal non essere strutturalmente per detta strutturale insita incompiutezza privi di quella dovuta articolazione che li renderebbe sistemi! Pertanto senza aggiungerci quelle opportune dovute articolazioni ci ritroveremmo sempre più bloccati ed in stallo a livello nazionale ed immersi nella massima ingovernabilità e con tutti i dati economici in negativo al ulteriore conferma di quanto obsoleta, decrepita e scassata sia la macchina elettoral-istituzionale alla quale facciamo riferimento che serve “rifomattare” riassettare come quanto col Sistema SEMIALTERNO si va proponendo per meglio equilibrare ed incarreggiare il nostro Bel Paese per renderlo un autentico Sistema Paese all’unisono ammesso che lo si voglia effettivamente rendere completamente strutturalmente competitivo nel compendio mondiale. Pertanto, si dovrebbe sempre più evincere, a mio avviso, l’improrogabile necessità di addivenire a meccanismi più chiari e trasparenti articolati in modo più equilibrate e tale da poter ingenerare una maggiore fisiologia democratica rispetto all’attuale riprodotta patologia di un siffatto anacronistico Porcellum volutamente mantenuta a regime. In quanto ad un siffatto epocale momento di cambiamento servirebbero soluzioni anche per i meccanismi elettorali più confacenti affinché se ne permetta di ridurre sempre più la distanza (lo spread di rapporto) fra elettore attivo e quello passivo quanto un siffatto particolare pretende di ridurrre esxempre più le filiere d’intermediazione per abbassarne una siffatta abnorme obesità politico pluto burocratica che ci sta sempre più soffocando sotto una pressione fiscale che non ha paragoni al mondo avendo ormai superato ben il 45%! Pertanto serve irreversibilmente invertire una siffatta famigerata rotta per iniziare a sanare la frattura uno spread che si sta sempre più allargando fra cittadini ed istituzioni serve urgentemente riparare per non soccombere! Pertanto, sono le riforme, gli aggiornamenti, gli adeguamenti a dover inderogabilmente venir fatti! Giacché irresponsabile sarebbe voler lasciarle così le cose come finora s’è dimostrato dover come cittadini subire! Poiché bisogna rendersi conto che in un momento di un totale cambio di paradigma antropologico, economico, sociale e culturale, la necessità d’un adeguamento anche sul fronte dei meccanismi elettorali risultava indifferibile! Pertanto, non più permetterci di subire e/o accontentarci delle solite retoriche obsolete risposte del gattopardescamente far apparire di cambiare tutto per po mai cambiare niente! Quindi, urgono soluzioni affini a quanto una siffatta accelerazione della realtà pretende su ogni versante ed anche ed quello dei meccanismi elettorali non potrà astenersi del doversi dare più inedite e complete risposte! Giacché per effetto di questa accelerazione della realtà anche i filo maggioritari entrano in crisi come l’ha dimostrato fare il Porcellum che pur essendo stato concepito per creare un bipolarismo ha generato invece una totale ingovernabilità data la tripolarizzazione politica in cui ci ritroviamo per auto-neutralizzanti sia del PD sia del PDL che con il M5S! Come quanto già in Gran Bretagna è già successo dimostrato dal fatto che ora il governo “Cameron” a regime, si regge su una coalizione data dalla confluenza di Conservatori (Tory dello stesso Cameron) con l’altro partito di Glegg dei Liberal Democratici a causa del loro sistema elettorale che è imploso (per entropia data dal fatto di girare su una sola dinamica centripeta tipica dei maggioritari) che ha mandato in tilt questo stesso modello Westminster pur essendo stato considerato il massimo campione dei modelli maggioritari. Tutto questo e quant’altro in effervescenza ormai ad ogni latitudine dovrebbe stare a dimostrarci palesemente che siamo concretamente approdati ad una nuova “era”! Un epoca dove ineluttabilmente tutto abbisogna d’essere conseguentemente riformato aggiornato come quanto a suo tempo già asseriva Monod che “le novità si ottengono arrangiando in modo inedito le cose del passato!! Ordunque, tutti gli ambiti e livelli ad ogni ordine e grado sono stati contagiati dalle nuove tecnologie e da internet in modo pregnante e pervasivo… allora, non si capisce per quale ragione l’ambito elettoral-istituzionale ne debba solo in Italia restarne immune, quando, gli Islamici si sono già addirittura riformati la loro Costituzione in rete via web, in internet! Cosa stiamo ad aspettare noi forse Godot!”? Quando siamo in procinto di rischiare d’implodere od esplodere sotto il profilo istituzionale per deficienza strutturale! Quindi, serve darsi subito da fare! Serve riformare, adeguare, aggiungere inedite ristrutturarsi sin dentro la nostrana architettura elettoral-istituzione per renderla architettonicamente più completa affinché, sappia rendere al meglio in efficiente e poter risponde con maggiore puntualità e efficacia a vecchie e sempre nuove istanze che le prossimità presentano in siffatti cangianti accelerati tempi! Serve rottamare, riformare, adeguare ed aggiornare qualsivoglia strumento e mezzo strutturandone le loro architetture con inedite articolazione per renderle efficienti ed aperte all’implementazione al miglioramento ricorsivo continuo. Giacché è adottando questi criteri particolarmente nei confronti dei tradizionali modelli elettorali per superare l’attuale “impasse” giacché urge ammodernare in quanto questi modelli che ci ritroviamo venivano considerati obsoleti perfino da M. Weber che a suo tempo asseriva d’essere frutto di statuizioni formalmente corrette! Pertanto, or giunti nel terzo millenni, dati i secoli che ci separano da quelle dichiarazioni, impossibile sarebbe pretendere che siffatte mantenute obsolescenze possano reggere a siffatti nuovi incalzanti ritmi che una siffatta liquida realtà esprime come Bauman afferma! Purtroppo questo è la continua inadeguatezza nella quale ci dibattiamo dimostrata dai fatti dalla crisi nella quale ci ritroviamo immersi: istituzionale, economica, sociale culturale (perfino religiosa data l’abdicazione del papa! Pertanto quale qual’ altro segno dovremmo attendere per capre che serve cambiare ed acquisire novi: logos, spartito, sistema giacché tutti i modelli ad ogni latitudine sono mantenuti a regime contro il tempo! Pertanto urge caricarsi di coraggio per dimostrasi capaci di cambiare. Giacché assurdo ed inconcepibile sarebbe continuare a pretendere che una “topolino” presentasse prestazioni analoghe a quelle di una Ferrari!
    In quanto è più che assodato dover essere la legge elettorale a doversi “adattare ed incurvare” al sistema istituzionale a regime e non viceversa! Diversamente applicando queste incongruenze tutto risulterebbe distorsivo come quanto ce lo sta nei fatti praticamente dimostrando l’attuale anacronistico Porcellum messo in essere e mantenuto per convenienze di parte! Addirittura accessoriato con un anacronistico listino bloccato che ulteriormente ne conferma l’assurdità data l’incapacità dimostrata dal non aver reso quelle opportune risposta che la gente e tutti s’aspettavano quanto un intero Paese ed anche l’Europa! Visto l’andamento dei mercati della borsa e dello spread!? Invece, ha completamente fallito! Giacché un meccanismo dovrebbe risultare intrinsecamente più completo per rendere effettivamente completo ed un autentico un Sistema Paese quanto col SEMIALTERNO si va proponendo! Diversamente impossibile sarà sempre più aspettarsi risposte da un siffatto incompleto Porcellum che rimette alla libera volubilità d’un manipolo di segretari di partito di nominarsi un altrettanto obsoleto ed anacronistico modo un intero ridondante pletorico Bicameralismo senza eguali al mondo, per numero dei suoi componenti quando dovremmo pedissequamente seguire per “fiscal compact” seguire le indicazione europee! Segno di una intrinseca perdita di sovranità che pertanto non avrebbe ragione di essere in un siffatto anacronistico modo mantenuto quando da decenni si parla di dimezzarlo giacché continuerà a contribuire ad aumentare l’indebitamento. Specialmente in questa fase di recessione con una crisi che si fa sempre più impellente ed assillante e, che cinicamente disperde perfino taluni cittadini esodandoli da taluni diritto! Rischiando di renderci tutti sempre più “esodati” dalla stessa democrazia giacché sembra che così continuando si stia sempre più emulando la Grecia in conseguenza di questo irresponsabile cocciuto procedere senza provvedere a sistemiche strutturali riforme quando tutti vi dovrebbero collaborare in quanto le istituzioni appartengono giacché la politica “è”! semmai sono i suoi attori politici che possono fallire e succedersi inesorabilmente quanto gli i suoi strumenti Costituzione e Programmi elettorali (quindi hard & soft) che non possono continuare ad essere legati a decrepiti schemi volti a meramente lasciar comodamente sguazzare nei privilegi i soli pochi in autoreferenziale perpetua deterrenza! Pertanto anche la Costituzione non può esser considerata un totem da blandire (o decantare fino all’art. 11) ogniqualvolta se ne indichi una qualche necessità d’aggiornamento, quando addirittura l’Islanda come detto, se l’è “rifatta aggiornandosela” grazie ad Internet! Quindi, non possiamo illuderci di poter continuare con un impianto massacrante dissipativo come quanto ci ritroviamo al titolo V (quinto) che ha prodotto e mantiene un siffatto anacronistico ipertrofismo pluto burocratico politico amministrativo (talora totalmente parassitario visti gli antefatti che le cronache quasi quotidianamente annoverano farcendole di peculati da lastricarne l’ultima legislatura con questioni che rigonfiano sempre più l’indebitamento pubblico data la serie infinita di scandali che hanno caratterizzato gli ultimi 12 mesi investendo governatori di regione, segretari di partito, banchieri, top manager ed il tutto arricchito di sempre nuovi episodi: il casso MPS e le vendite della Finmeccanica, ecc. che hanno decapitato i vertici di importanti istituzioni nazionali segno che il degrado colpisce trasversalmente ed in modo palese della classe dirigente. Ciononostante, tutto continua a perpetuarsi nelle solite analoghe commistioni fra politica e finanza che sembrano non conoscere alcun limiti alla decenza! Dove i controllori in ultima analisi continuano ed essere talora gli stessi controllati. Giacché anche il MPS non è da considerarsi un problema limitato alla sola Siena: in quanto le fondazioni (oltretutto al 51%) rappresentano le scorie della vecchia riforma che ha fatto nascere in tutta Italia dette fondazioni bancarie dalle ceneri delle vecchie banche pubbliche che si dovevano ristrutturare per poi rimettersi sul mercato!? Ma in Italia ciò che è precario diventa definitivo e viceversa al solito criterio rendere sempre più precarie ed transitive le regole per rendersi come casta sempre più intransitivi! Inoltre c’è da evidenziare che le prime settimane del 2013 non sono state per niente facili tant’é che parte del clima costruttivo faticosamente guadagnato con onerose manovre finanziarie nel 2012 sono state bruciate ed attualmente le prospettive di governo sembrano apparire al quanto sempre più incerte! Pertanto, se i passi avanti del 2012 sono andati perduti l’esigenza d’un salto di qualità si rende improcrastinabile del provvedendo a rimettere insieme i cocci, riformando, rottamando il decrepito, scrostando per ergere quanto d’inedito più pertinente si rende più necessario al nostro tempo!
    Ovviamente, se il nostro sistema istituzionale è Parlamentare, si dovrebbero ricercare più pertinenti ed appropriate affini soluzioni sistemiche (hard & soft) ricorrendo anche ad un più confacente completo sistemi elettorali, oltre a quant’altro si renderà necessario ed indispensabile, per renderci più equilibrati e competitivi secondo quanto il nostro tempo reclama! Ovvero quello di effettivamente avere più fisiologiche alternanze politico-partitiche quanto ricambi generazionali sociali e, che siano questi, frutto di libere scelte senza listini bloccati! E, dove, tutto risulti più funzionale e tale da poter agevolare la determinazione delle rappresentanze politiche rendendole strumentalmente capaci di coagulare governi più coesi e duraturi come quanto si va proponendo con un l’inedito sistema elettorale, denominato per semplificazione, SEMIALTERNO. Dispositivo il SEMIALTERNO che strutturandosi su una base proporzionale (senza soglie) verrebbe sostituito da una mandata al maggioritario (con premio di maggioranza) in caso di fine anticipata della legislatura, ma, in questa evenienza la legislatura entrante non può modificare la Costituzione dopo la quale comunque, si ritornerà a mandate a base proporzionale! Un sistema il SEMIALTERNO che si rende funzionale per ingenerare un autentico bipolarismo contendibile aperto “open crowd sourcing” come quanto le nuove tecnologie ed internet già permetterebbero massimizzare: governabilità, rappresentatività ed economicità, permettendo nel contempo, di sempre più ridurre possibilmente le filiere d’intermediazione per infondere e pervader ovunque ed ad ogni livello implementazione di qualità-democraticità e contribuire ad abbassare sistematicamente i costi della stessa politica! Così come si rende oltretutto necessario integrarci anche con maggiori criteri a democrazia diretta introducendo l’istituto del referendum propositivo! Tutto questo si rende indifferibile acquisire per non soccombere od essere fagocitati da un siffatto incalzante imperante “darwinismo dell’efficienza” e per poterci riscattare dalla dimensione e situazione di paese considerato PIIGS ed evolvere in quella dimensione di BRICS che ci aspetta! Giacché senza più appropriati efficienti completi strumenti rischieremo di ritrovarci vittime degli eventi per l’incapacità strutturale e strumentale di poterli gestire rischiando di soffocare sotto una siffatta obesità plutocratica che continua a mangiarsi, con inaudita voracità, il nostro Bel Paese sin da dentro! E’ pertanto, che si pretendono radicali sostanziali riforme adeguamenti per “volenti o nolenti” sintonizzarci ad un siffatto cangiante mondo e, per fisiologicamente allinearci a “reali” principi d’accountability secondo quella “triple botton line” che attesta di contestualmente perseguire obiettivi di: equità sociale, qualità ambientale e economicità intesa come prosperità economica! Questioni che si rendono indifferibili introdurre ed assumere per riformare anche il nostro impianto elettoral-istituzionale per non rischiare ulteriormente riconoscendo il fatto della necessità che sarebbe meglio sempre prevenire anziché dover continuare a curare giacché un’eccessiva “austerity può rischiare d’auto sopprimerci”! Purtroppo, dobbiamo riconoscere d’aver perso inutilmente un sacco di tempo! Ingeneroso sarebbe volerne sprecare ulteriormente perdendone ancora, facendo assurda melina! Pertanto dobbiamo coglier questa opportunità di crisi economica, culturale ed istituzionale per tradurla in momento di rigenerativo risorgimento sociale ed economico per effettivamente fermare il declino e non continuare a soccombere ma per condividere un più generoso futuro per tutti senza lasciare indietro alcuno!

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