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Malmenate le mamme No Muos a Niscemi

Purtroppo qualcuna è dovuta recarsi al Pronto Soccorso. Alcune persone sono state addirittura ricoverate.
E’ VERGOGNOSO quello che ha accaduto… Si è ripetuta una scena simile a quella che è accaduta l’11 gennaio, quando gli attivisti furono spostati ed attaccati dalle forze dell’ordine. Questa cosa è incresciosa è l’ennesima beffa subita. Chi dovrà rispondere di tutto ciò??? 
Una delle mamme No Muos così haraccontato i fatti a LinkSicilia: “Stamattina, come sempre, eravamo al presidio davanti la base americana di C.da Ulmo. Eravamo dentro il tendone perché pioveva a dirotto. All’improviso, abbiamo ricevuto la visita del Vice Questore di Caltanissetta. Mentre ci intratteneva, chiacchierando amabilmente, abbiamo visto un pulmino con diversi uomini a bordo diretti verso la base. I poliziotti ci hanno detto che erano ispettori americani. Ma, noi abbiamo riconosciuto tra gli uomini in divisa, i soliti niscemesi che hanno lavorato alla base per ultimare il Muos. I cui lavori dovrebbero essere blocatti. Così ci siamo piazzate davanti al mezzo per impedirgli di entrare nella base.  A quel punto – continua la signora del Comitato Mamme No Muos- abbiamo sentito  dire: facciamo una forzatura per farli passare. Ci hanno spintonato con forza per farci spostare. Siamo cadute, ci hanno strattonato, una di noi ha una frattura ad un dito del piede, altre contusioni a spalla e gambe, compresi giubbotti strappati. Ma è normale? La verità è che ci sembra tutta una farsa. Il cui obiettivo era fare arrivare gli operai alla base, a qualsiasi costo. E nonostante, in teoria, i lavori del Muos siano bloccati”. Il Comitato Mamme No Muos ha sporto denuncia sull’accaduto ai Carabinieri.

Intorno alle 11, i manifestanti hanno cercato di fermare un convoglio diretto al cantiere. Al tentativo dei militari di forzare il blocco sarebbero seguiti tafferugli. Secondo gli attivisti gli accordi sulla sospensione dei lavori sarebbero stati disattesi. “Fra i mezzi c’erano auto di operai niscemesi guidate da militari americani – racconta Damiano, del presidio di contrada Ulmo – hanno anche rischiato di investire un ragazzo”. L’assicurazione sulla sospensione dei lavori era arrivata dal console generale degli Stati Uniti Donald L. Moore lo scorso 15 febbraio, a seguito di un colloquio telefonico con il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta, e aveva fatto tirare un sospirto di sollievo ai siciliani che da mesi chiedevano maggiori garanzie sulla sicurezza dell’impianto. ”Secondo gli accordi – spiega Filippo Arena, del presidio No Muos – gli attivisti avrebbero lasciato passare i militari, a patto che gli operai restassero fuori dall’installazione in attesa di una definizione della vicenda. Ma alla fine sono entrati lo stesso”.

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