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Berlusconi ricatta subito, lo spread risale

Un esempio clamorosamente semplice di cosa sia una tattica politica disinvolta, attenta soltanto ai propri interessi. E di quanto sia idiota l’ateggiamento di chi – dal Pd a Napolitano – ha ritenuto ancora una volta che fosse “indispensabile” trovare un compromesso con chi usa da sempre il “punto di caduta” di un accordo come “punto di partenza” per riguadagnare terreno.
Fuori d’Italia un atteggiamento del genere è pressoché sconosciuto, almeno non esibito in pubblico. Non c’è infatti neppure lo sforzo d’apparire – come si è soliti recitare – “preoccupati soltanto dell’interesse del paese”. I sondaggi lo danno avanti, ora il presidente della Repubblica può sciogliere le Camere e la paura del voto ce l’hanno soltanto il Pd e i montiani. Forse anche i grillini, ma non lui. E quindi vai di ricatto, che è l’arte che maneggia meglio. O il governo gli obbedisce in tutto, realizzando il “suo” programma elettorale, o cade tutto.
Non sarà certamente “il nipote” di Gianni Letta a sbarrargli la strada o a dirigere la resistenza (senza maiuscole, ovviamente).
L’Europa e i mercati hanno capito subito l’antifona: la borsa cade, lo spread risale. Se è Berlusconi a dirigere il paese – questo il succo – “siete morti”. Grillo compreso, naturalmente.

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1 Commento


  • Mic

    Chiunque mi tolga dai coglioni il governo Frankenstein è il benvenuto. Chiunque, compreso il nano.

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