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Vicenza: occuparono Prefettura, condannati i No dal Molin

Entrarono negli uffici della prefettura di Vicenza il 16 gennaio del 2008. Un folto gruppo di aderenti al movimento No Dal Molin erano entrati in prefettura respingendo un poliziotto e forzando una porta, per poi incatenarsi alle scale del palazzo. Per questo oggi trenta attivisti e simpatizzanti del movimento che da anni lotta contro la realizzazione di una nuova base Usa nella città veneta, sono stati condannati a pene comprese fra 4 e 5 mesi di reclusione. A tutti la corte ha riconosciuto almeno l’attenuante di aver agito per motivi di valore morale o sociale. Oltre alla pena detentiva – emessa con sospensione condizionale – i condannati dovranno anche sostenere le spese processuali, nonché rimborsare all’agente Cardillo 3.000 euro per la rottura di due paia d’occhiali (!).
La sentenza letta dal giudice Michela Rizzi é arrivata dopo oltre due ore di camera di consiglio ed é stata accolta dalle urla – ‘Vergogna, vergogna’ – di disapprovazione degli imputati e di altri simpatizzanti del movimento.

Il pubblico ministero Paolo Pecori – che nelle sue arringhe ha tentato di dimostrare il carattere violento delle iniziative sostenendo che di fronte all’imposizione della nuova base l’unico diritto dei cittadini era quello di rassegnarsi – è uscito dall’aula scortato dai Carabinieri e inseguito dagli attivisti che urlavano slogan.

”Si tratta di una sentenza vergognosa – commenta il movimento in un comunicato – che criminalizza chi con passione difende la propria terra mentre le decine di esposti sul cantiere statunitense sono stati insabbiati dalla stessa Procura. Cinque mesi di reclusione per essersi incatenati a una scala, mentre l’esercito statunitense, sempre più corpo estraneo alla città, va in giro per il mondo a scatenare guerre e, a Vicenza, ha prodotto danni gravissimi al sistema idrogeologico”. Contro la sentenza emessa oggi gli avvocati dei No Dal Molin hanno annunciato che ricorreranno in appello. ”Ma la miglior risposta é continuare a difendere la terra dalla militarizzazione: per questo sabato 4 maggio – annuncia ancora il movimento – daremo vita a un nuovo corteo (concentramento ore 10.00 Piazzale della Stazione) che, lungo il suo percorso, passerà anche sotto il tribunale di Vicenza”. La manifestazione di domani è stata confermata dal movimento nonostante l’annullamento dell’open day da parte dei militari statunitensi che hanno improvvisamente revocato l’apertura al pubblico della loro enorme base militare, temendo possibili azioni di contestazione da parte di “pochi facinorosi”, come ha affermato in un’intervista il colonnello Buckingam.
Intanto decine di nuove denunce hanno raggiungo altrettanti attivisti vicentini per iniziativa di lotta che risalgono a 3 o 4 anni fa.

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