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Il “pilota automatico” con la faccia di Letta e Saccomanni

A chi gli facava domande sui rischi dell’instabilità politica italiana . ovvero sulla volatilità dei suoi giverni – il presidente della Bce, Mario Draghi, ha risposto ad un certo punto che non era affatto preoccupato, perché ormai era entrato in azione un ‘”pilota automatico”. Con il paracadutaggio di Mario Monti a palazzo Chigi, infatti, la Troika aveva preso possesso del paese e della sua “stanza dei bottoni”, senza più l’ingombro costituito dalle resistenze del “blocco sociale berlusconiano”; che era disposto a disossare i lavoratori e le loro famiglie (Maurizio Sacconi era stato delegato a questo compito, insieme a Tremonti), ma non a cedere un euro in appalti, evasione ed elusione fiscale, sinecure, ecc.

Cosa voleva dire “pilota automatico”? Che le decisioni vengono prese altrove (Bruxelles, Francoforte, ecc) e applicate qui. Lo aveva ammesso Monti, lo ricorda ogni giorno il povero Letta il Giovane. L’unica forma di “autonomia politica” rimasta al premier italico è una sorta di “minaccia benevola”: guardate che se vado via io arriva direttamente la Troika, quindi lasciatemi in pace”.

Vero e falso insieme, come per tutti i “governanti” di questo tipo. Qualsiasi governo venga dopo, a meno di rivoluzionamenti al momento non all’orizzonte, sarà vincolato dai trattati europei e dalle loro scadenze (il Fiscal Compact entrerà a regime dal 2014, il “semestre europeo” è già in vigore, la “manovra finanziaria” o “legge di stabilità” viene scritta a Bruxelles e non in via XX Settembre). La faccia che appare in tv a dire cosa verrà fatto può anche cambiare, la sostanza no.

Ma ovviamente Letta il Giovane prova a incollarsi alla sedia (specialità universalmente riconosciuta allo zio). E quindi predica, consiglia, minaccia, svicola….

Un problema davvero minaccioso, dal punto di vista “europeo”, è il previsto aumento dell’indebitamento pubblico, complice anche la recessione produttiva che fa diminuire pro quota le entrate fiscali (senza calcolare le maggiori entrate straordinarie, come quelle derivanti dalla lotta all’evasione). Letta e Saccomanni giurano però che il rapporto deficit/Pil resterà al di sotto del limite di Maastricht: 3%. Certo, per riuscirci serve la “stabilità del governo”, altrimenti….

“Ci sono tutte le condizioni” per restare dentro i parametri europei”, ha promesso ieri Enrico Letta visitando a Milano il cantiere di Expo 2015, ma  “il tema del deficit dipende dal fatto che dobbiamo mantenere la stabilità”. Per essere sicuro di farsi capire anche dai berluscones più tamarri è arrivato a dire: “se cade il governo, si paga l’Imu”…

“Il 3%, l’ho ripetuto cento volte, non è in discussione. Le misure finora prese sono integralmente coperte e compensate. Non hanno alterato il quadro delle politiche di bilancio e vanno viste più come intervento congiunturale per ravvivare l’attività economica”, ha detto anche il ministro dell’economia Saccomanni a margine dell’Ecofin di Vilnius,ma… “Occorre la stabilità politica”. erto, di “stimoli” all’economia non se ne parla proprio:”Abbiamo tentato di dare una scossa all’economia restando dentro il 3%. Non è facile ma complessivamente ci stiamo riuscendo”. Bugia plateale, ma una cosa è stare in Banca d’Italia, un’altra è stare al governo.

E il commissario Ue agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, ha riconosciuto la buona volontà dei sub-ministri italiani nell’applicazione delle politiche Ue: Letta e il ministro delle Finanze Fabrizio Saccomanni “hanno chiaramente sottolineato il loro impegno ad assicurare che Italia rispetterà gli impegni sul bilancio, evitando di finire ancora sotto la procedura per deficit eccessivo”. Ed anche lui si è speso per raccomandare la “stabilità politica”: “la stabilità politica è essenziale per la ripresa economica in Italia come in altri Paesi”.

“Ho fiducia che il governo italiano assicurerà il rispetto del target perché è essenziale per la sostenibilità delle finanze pubbliche e per il ritorno di una sostenuta ripresa della crescita e dell’occupazione”, ha sottolineato Rehn.

Capito perché Letta si dice “fiducioso” che tutta la querelle sulla decadenza di Berlusconi da senatore non avrà conseguenze sulla tenuta dal suo governo? Perché c’è il “pilota automatico”…

 

 

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