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Studenti in piazza in molte città

Gli studenti medi e universitari oggi tornano a imporsi all’agenda politica con una mobilitazione in diverse città italiane. Rispondendo all’appello lanciato dalla rete StudAut in seguito alla due giorni nazionale svoltasi a Pisa il 2-3 Novembre scorso, oggi, 15 Novembre sarà nuovamente il mondo delle scuole a farsi sentire e rendersi protagonista nelle proprie rispettive città.. verso nuove sollevazioni!

Qui di seguito il Comunicato di indizione della giornata di oggi lanciata dalla rete StudAut:

Il 19 Ottobre è stato un esempio ed un momento fondamentale di indirizzo e individuazione delle controparti per gli studenti medi. Consci di non aver attraversato questa data con una partecipazione diretta e di massa, ma allo stesso tempo dell’importanza che essa ha avuto nel porre in maniera forte e decisa delle pratiche e dei linguaggi che si sono dimostrati estremamente efficaci, lanciamo una nuova data di mobilitazione nazionale il 15 Novembre.

Questa giornata vuole porsi in continuità con il 19 Ottobre, ma allo stesso tempo rilancerà la mobilitazione studentesca e i contenuti portati in piazza dagli studenti medi a partire dal 4 Ottobre. Da un lato quindi si esprimerà la forza e il conflitto generato dalla trasversalità e dalla pluralità di soggetti e realtà che contribuiranno alla mobilitazione; tutta la componente giovanile nella sua varietà, non solo come studenti, ma soprattutto come generazione che subisce particolarmente il peso della crisi vivrà questa piazza: migranti, universitari, sfrattati, precari… Dall’altro lato si esprimerà la rabbia che nasce e cresce dalle contraddizioni di una scuola sempre meno a misura di studente, che ha perso quella tanto sbandierata capacità di essere ascensore sociale e che copre l’assenza di spazi e saperi altri con una gestione sempre più autoritaria.

Sappiamo bene che l’unico e vero ruolo del governo Letta è quello di mantenere la “governabilità”. Questo ruolo viene svolto attraverso campagne mediatiche che parlano di riforme e provvedimenti che nella maggior parte delle volte servono a portare avanti il piano di austerità a spese della popolazione e nelle poche volte che sembrano andare verso una risoluzione dei problemi delle famiglie sono semplicemente ridicoli ed inconsistenti. Questo l’abbiamo ben visto per quanto riguarda l’ambito della scuola. La ministra Carrozza ha continuato l’opera disastrosa di valorizzazione dei test INVALSI (in perfetta continuità con i precedenti ministri Profumo e Gelmini) e allo stesso tempo, con un abile strumentalizzazione dell’informazione, ha stanziato un irrisoria somma per l’edilizia scolastica che non basterà nemmeno per risolvere i problemi più basilari.

La data del 19 ottobre ci insegna però che a questo governo che è a tutti gli effetti un governo “tecnico” si può e si deve contrapporre il conflitto dal basso, senza farsi abbindolare dagli specchi per le allodole della politica istituzionale. Il 15 Novembre ci metteremo quindi nuovamente in gioco in prima persona, attraverso le pratiche dell’assedio ai palazzi del potere e della sollevazione generale. Altrettanto importante è già da subito considerare questa data non come un punto di arrivo ma come un passo di una mobilitazione sempre più vasta e determinata. In quest’ottica è centrale il tema della riappropriazione di spazi e tempi nelle scuole, spazi un cui esprimere il nostro rifiuto dei modelli di formazione autoritari, riproponendo le pratiche di autoformazione e controinformazione.

Le occupazioni saranno il momento in cui portare la sollevazione studentesca all’interno degli istituti, consapevoli di come questi luoghi si collochino nel quadro più ampio e articolato di una metropoli ormai da anni inserita in un contesto di crisi che comporta la perdita di spazi di socialità e di aggregazione.
E’ quindi fondamentale partecipare attivamente a questa giornata che esprimerà, in continuità con questo autunno di lotte, grande conflittualità e radicalità.

 

Sulla giornata di lotta degli studenti di oggi, il comunicato del Coordinamento Giovani della Rete dei Comunisti:

15 Novembre: tutti gli studenti in piazza contro le politiche di “austerità” del governo Letta-Alfano e della Trojka europea!

La data di mobilitazione nazionale studentesca del 15 Novembre, insieme agli altri appuntamenti di questi giorni (dai cortei in Val Susa e qui a Pisa in difesa del Municipio dei Beni Comuni del 16 al “fiume in piena” contro il biocidio e le politiche di devastazione ambientali che attraverserà Napoli lo stesso giorno), si inserisce in un percorso che mira non solo ad un rilancio delle lotte, ma anche alla ricomposizione e all’allargamento di un blocco sociale antagonista alle politiche di austerity della Trojka europea delineatosi il 18 e 19 ottobre scorsi, con lo sciopero generale della Unione Sindacale di Base e del sindacalismo di classe del venerdì, in continuità stretta con il corteo del giorno dopo dei movimenti per la casa, il reddito e la difesa dei territori. Due giornate che hanno indicato un percorso da salvaguardare e rafforzare.
Con sempre più ferocia, le politiche imposte attraverso i trattati europei ai popoli dei paesi euromediterranei si ripercuotono nelle nostre vite di studenti universitari: a Pisa si traducono in tagli devastanti al diritto allo studio e in un’emergenza abitativa ormai insostenibile, come dimostra il fatto che -secondo le graduatorie del Dsu – più della metà degli studenti aventi diritto all’alloggio non lo otterrà.
D’altra parte, a fronte di un turn over del corpo docente del 20% nel complesso del sistema universitario, con il recente Decreto Ministeriale punti organico, il ministro Carrozza regala al “suo” Sant’Anna e alla Scuola Normale un turn over del 200% in nome della sempre meno credibile retorica del “merito”. 
Tutto questo ci conferma le tendenze strategiche avviate con il “Processo di Bologna” nel lontano 1997: la costruzione di sistema integrato di formazione a livello europeo che vede i paesi euromediterranei in un ruolo non competitivo e fornitori di manodopera a basso costo per i paesi del nord Europa. Il Sistema della formazione pubblico è una zavorra da cui liberarsi pezzo per pezzo, mentre gli “istituti di eccellenza” e le scuole paritarie, destinati a formare le future classi dirigenti di tecnocrati godono di sempre più finanziamenti. 
Come Coordinamento Giovani della Rete dei Comunisti abbiamo lanciato la campagna “Noi restiamo”, mutuata dall’esperienza di compagni e movimenti presenti in Grecia e nei Paesi Baschi, con l’obiettivo di dare vita, sui temi legati al mondo della formazione e non solo, a momenti di inchiesta, di agitazione, di costruzione di un immaginario radicalmente opposto a quello delle politiche di austerità imposte da un capitalismo sempre più in crisi di sistema, e per dare il nostro contributo all’indispensabile organizzazione del conflitto.

Coordinamento Giovani Rete dei Comunisti

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