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Bologna. 15 “divieti di dimora” per i fatti di Piazza Verdi

La faccia del governo Renzi è questa qui.

Digos e carabinieri hanno notificato stamattina 15 divieti di dimora ad altrettanti  partecipanti ai tafferugli in piazza Verdi a Bologna, il 23 e il 27 dello scorso maggio. La ragione? Due manifestazioni in zona universitaria, che videro l’intervento della polizia e il suo rapido arretramente davanti alla massa dei manifestanti. Nemmeno veri “scontri, ma quel tanto di “spinta” necessaria a far sì che la massa di gente potesse stare nella piazza. 

Per questoil pm Antonello Gustapane ha messo sotto indagine 43 persone ed ha chiesto le misure cautelari. I reati contestati vanno dalla resistenza a pubblico ufficiale, alle lesioni, al danneggiamento. I “divieti” sono stati disposti dal Gip Bruno Perla.

I divieti di dimora a Bologna riguardano però in effetti solo 12 attivisti poiché tre di loro, militanti del collettivo Cua, rientrano in entrambi gli episodi. Le misure riferite al primo caso sono sei, nove per il secondo. Tra i 12 vi sono tre esponenti di Asia-Usb, uno del Tpo e otto del Cua (Ansa).

fonte: Radio Città del Capo

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Il comunicato di solidarietà di ROSS@ Bologna

Questa mattina a Bologna si vive un’altra giornata di attacco ai movimenti: è stata infatti disposta l’ordinanza della misura cautelare del divieto di dimora a 15 militanti dei movimenti, CUA, TPO, ASIA-USB.

Dopo gli arresti e la repressione contro il movimento NO TAV, dopo i gravi provvedimenti restrittivi contro gli attivisti per il diritto all’abitare a Roma e per il diritto al lavoro a Napoli, dopo i pesantissimi interventi della magistratura contro le manifestazioni sindacali, i provvedimenti di
questa mattina fanno emergere una chiara e preordinata volontà repressiva nei confronti di chiunque costruisca opposizione ad un modello sociale basato sulla esclusione dei più e sulla economia di rapina imposta dalla stessa Unione Europea.

Per questo invitiamo tutti/e al presidio indetto da Usb alle ore 17 sotto la prefettura in  piazza Roosevelt e aderiamo alla manifestazione del prossimo 11 Marzo in P.zza Verdi, perché quella giornata ,non sia solo il ricordo di un militante di Lotta Continua, Francesco Lorusso, assassinato dai carabinieri, ma diventi una giornata contro la repressione, per il diritto alla resistenza e per il rilancio del conflitto.

Massima solidarietà ai compagni e alle compagne colpiti/e dai provvedimenti

Ross@ Bologna

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E quella dell’Usb

BOLOGNA: NUOVA ONDATA REPRESSIVA AI DANNI DELLE LOTTE SOCIALI

SOLIDARIETÀ E SOSTEGNO DALLA CONFEDERAZIONE USB

Una serie di provvedimenti cautelari, nello specifico divieti di dimora a Bologna, sono stati consegnati oggi, 6 marzo, a 12 attivisti dei movimenti sociali bolognesi.

I fatti riguardano le manifestazioni di maggio 2013 in zona universitaria. Tra le persone colpite dal provvedimento cautelare vi è Pietro Simbola, per tutti “Giorgio”, dirigente sindacale dell’A.SI.A./USB impegnato da anni nelle lotte in difesa del diritto alla casa, al reddito, ai diritti dei migranti e richiedenti asilo, al fianco di tutte le lotte per i diritti sociali.

Si ricorda che nella città di Bologna l’A.SI.A./USB è protagonista di tre occupazioni abitative, con decine di famiglie coinvolte, ed è parte attiva della Carovana Bruxelles 2014, insieme ai migranti e richiedenti asilo.

 La Confederazione Nazionale USB esprime la massima solidarietà a Pietro Simbola e agli attivisti colpiti da questo ennesimo atto repressivo, che mira a confinare lontano dalla città chi continua a lottare contro una crisi alla quale le istituzioni non sanno dare risposta.

Questo pomeriggio, alle ore 17.00 è stato un presidio con conferenza stampa sotto la Prefettura di Bologna, in  piazza Roosvelt 1, contro i provvedimenti repressivi e per il rilancio delle lotte sociali.

 

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