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Brescia. Nessuno spazio ai fascisti sulla strage!

Dopo l’iniziativa del marzo 2011 organizzata da Casa Pound, i fascisti ritornano a Brescia con Gabriele Adinolfi e con la pretesa di manipolare e riscrivere la storia cancellando l’aggettivo fascista dalla strage di Piazza della Loggia e, addirittura, avanzando l’ipotesi ridicola ed offensiva della “pista rossa”.

Lo fanno nella città dove caddero otto compagni antifascisti con un’iniziativa dal titolo “E se la strage fosse rossa?”: il pretesto è la presentazione del libro Quella strage fascista, così è se vi pare scritto e “auto- ubblicato” da Adinolfi.
Lo fanno però in forma privata, nella sede-cantina di Fiamma Tricolore, con Polizia, Carabinieri, Polizia locale all’esterno, senza aver potuto rendere pubblico il luogo dell’incontro fino all’ultimo momento poichè, al primo
tentativo, la Brescia antifascista è riuscita a creare immediatamente isolamento e ostilità.
Adinolfi è un militante del fascismo eversivo degli anni Settanta e un animatore del neofascismo attuale:
● il 28 agosto del 1980 la magistratura ha emesso nei riguardi di Adinolfi, Fiore ed altri ventisei esponenti della destra neofascista un mandato di cattura per reati associativi nell’ambito delle indagini per la Strage di Bologna.
● Tutti saranno scarcerati nel 1981 ma Adinolfi non è stato interrogato perché nel frattempo si rende latitante.
● Con la messa fuorilegge di Terza Posizione, nel 1980, Adinolfi, Dimitri, Fiore ed una quarantina di neofascisti sono oggetto di un nuovo mandato di cattura per reati associativi.
● Condannato per reati associativi ed ideologici sia nell’ambito di Terza Posizione che in quello dei Nuclei Armati Rivoluzionari (NAR), Adinolfi come Roberto Fiore e altri riuscì a fuggire all’estero riparando in Gran Bretagna.
● Nel marzo 2000 Adinolfi tornò, dopo molti anni di latitanza, in Italia regolarmente, essendo cadute in prescrizione le pene comminategli anni prima.
● Oggi fa parte della Guardia d’Onore della cripta di Benito Mussolini
● Adinolfi è l’”ideologo” di Casa Pound e ha delineato il suo “progetto politico” in Sorpasso Neuronico.
Adinolfi si propone di «attraversare» il panorama partitico della destra e di «contaminare» i partiti al potere, Lega e PDL. muovendosi in maniera spregiudicata, utilizzando singoli esponenti come sponda sul piano locale. Lo abbiamo visto a Ghedi e Desenzano.
A poche settimane dal quarantesimo anniversario della strage fascista e di Stato di Brescia, questa iniziativa ha il sapore di un’autentica provocazione e rappresenta uno sfregio profondo nei confronti di tutti gli antifascisti bresciani, non tollerabile in alcun modo.
Nel 2011 i nazi-fascisti ed ex bombaroli arrivarono persino ad invitare al confronto il Presidente della associazione familiari delle vittime di Piazza della Loggia nel tentativo di lavarsi la coscienza e legittimarsi politicamente, oggi usano la teoria dei depistaggi per assolversi in via definitiva.
Ma la storia non lascia ombre: la strage di Brescia è FASCISTA e di STATO!
Brescia libera dal fascismo!
Mobilitiamoci per chiudere ogni spazio di agibilità politica ai fascisti di ieri e di oggi, arginiamo il tentativo di riscrivere la nostra storia e infangare il ricordo delle vittime.
E’ necessario smascherare chi legittima, dialoga e minimizza il ruolo dei neofascisti.
L’apparizione pubblica di nazisti rappresenta una minaccia diretta per tutte le persone che non rientrano nella loro visione del mondo: è necessario reagire!
Rete Antifascista Brescia

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