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Riforme controcostituzionali. Esplodono i contrasti nel Pd e il M5S affonda la lama

“Il M5S potrebbe convergere sul disegno di legge Chiti sulle riforme”. La dichiarazione rilasciata ai giornalisti dal senatore del M5S Nicola Morra sta provocando un mezzo terremoto politico tra le file del Pd. “Il disegno di legge in questione – ha detto il senatore Morra- è per un mantenimento dell’attuale situazione ma con un dimezzamento del numero di parlamentari. A nostro avviso occorre toccare, infatti, sia Camera che Senato”. Per il M5S la proposta del senatore del Pd non renziano, Vannino Chiti, andrebbe integrata. “prevedendo un dimezzamento delle indennità”. La posizione di Morra trova conferme anche da altri esponenti del M5S. “Quello presentato da Chiti al Senato è di fatto il nostro testo, ad eccezione di una questione che riguarda il taglio delle indennità. Ma su tutto il resto non possiamo non essere d’accordo visto che ricalca la nostra proposta” ha detto il presidente dei senatori M5S Maurizio Santangelo rispondendo alla domanda se i voti del Movimento 5 stelle potrebbero convergere sul testo presentato da Vannino Chiti altri ventuno senatori del Pd. “Ci stiamo ragionando – aggiunge -, ma credo proprio di sì”. 

La vicenda pare destinata a produrre onde lunghe e reazioni. Intervistato dalla televisione statunitense Cnn, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha replicato che le riforme (sic!) devono passare: “Se non passano sarebbe molto, molto grave per il Paese”.Intanto il Pd è riunito proprio per discutere delle riforme costituzionali (o contro costituzionali, NdR) che stanno provocando crescenti maldipancia soprattutto tra i senatori dove ai renziani mancano un po’ di numeri. Il capogruppo del Pd Luigi Zanda (ex consigliere di Cossiga) insiste sul fatto che i ”paletti” messi dallo stesso Matteo Renzi a difesa del ddl non possono essere superati, ma dagli interventi di alcuni dei 22 firmatari della proposta alternativa avanzata da Vannino Chiti è invece emersa la determinazione ad andare avanti su quel testo: ”Intorno al provvedimento si sta coagulando una maggioranza ampia”, ha sottolineato Corradino Mineo.

Immediatamente due senatori piddini, Nicola Latorre e Andrea Marcucci, presidenti delle commissioni Difesa e Cultura di palazzo Madama,  hanno chiesto formalmente il ritiro del disegno di legge dei 22 senatori del Pd stesso sull’elettività di palazzo Madama. “Tutti hanno in mente il passaggio storico che stiamo vivendo e quindi credo che il senso di responsabilità stia prevalendo”, ha detto Marcucci, aggiungendo che “il confronto è aperto” anche se la non eleggibilità del Senato “è un punto dal quale credo che oggettivamente il Pd non si possa muovere”.

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