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No Tav. Indagato anche Giorgio Cremaschi, testimone scomodo

Un altro indagato si è andato ad aggiungere alla lunghissima fila di nomi inseriti nei fascicoli aperti dalla Procura di Torino nei confronti dei No Tav. Si tratta di Giorgio Cremaschi, per moltissimi anni dirigente della Fiom e fondatore di Ross@. Cremaschi ha appreso di essere indagato proprio ieri, direttamente nell’ aula bunker delle Vallette dove si celebra uno dei maxiprocessi contro i No Tav. Cremaschi era stato invitato a testimoniare su quanto accaduto in una delle innumerevoli manifestazioni che in questi anni hanno visto il popolo della Val di Susa opporsi alla devastante opera e alla militarizzazione della valle, ma ha scoperto in tribunale di essere stato inquisito a sua volta dai pubblici ministeri Andrea Padalino e Antonio Rinaudo.

I fatti, per cui Cremaschi è stato denunciato con altre quattro persone, risalgono al 23 ottobre del 2011 quando insieme con altri manifestanti superò una recinzione tagliando le reti sulla strada che conduce da Giaglione al cantiere Tav di Chiomonte.

La vita e l’agibilità dei testimoni della difesa dei No Tav è diventata estremamente difficile nell’aula bunker delle Vallette dove si stanno celebrando i processi. L’episodio contro Giorgio Cremaschi, ritenuto testimone inattendibile perchè a sua volta indagato, non è stato l’unico. La protesta degli avvocati difensori è infatti esplosa ieri in aula quando è comparso per testimoniare Alberto Perino, noto esponente storico dei No Tav. I pm hanno detto che non intendevano rivolgergli domande perchè non lo ritengono “credibile” in quanto “ha accumulato una dozzina di procedimenti penali”, ed ha riportato una condanna “meno di un mese fa”.

Diventa sempre più urgente che quanto sta accadendo in Val di Susa e nelle aule del tribunale di Torino, non venga considerato ordinaria amministrazione ma venga messo al centro dell’attenzione per il carattere di tribunale speciale che viene assumendo. La quantità di provvedimenti giudiziari e repressivi spiccati contro i No Tav dalla Procura di Torino, sta assumendo dimensioni e caratteristiche che dovrebbero inquietare i garantisti a gettone ben più che altri scenari. Emblematico il doppio standard espresso dal Corriere della Sera che ha invitato ripetutamente a non essere severi con gli indipendentisti veneti – quelli del tanko – perchè quelli da perseguire severamente sono altri: i No Tav e i valsusini.

A Giorgio Cremaschi e a tutti i No Tav indagati va la nostra solidarietà.

 

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