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L’ultrà pro-Tav Esposito rinviato a giudizio per diffamazione

Qualche volta arriva l’illusione che ci sia una giustizia “terza”. Non è vero, naturalmente, ma nelle pieghe dei codici è sempre possibile ravvisare elementi di autodifesa e contrasto della prepotenza affaristica.

Finché non cambiano le leggi, ovvio…

Ecco dunque l’incidente capitato al sen. Esposito, leader dei “tavvisti” piemontesi. Ovviamente del Pd. Lo prendiamo direttamente da “La Stampa”, certi che non non potrà dolersi della cronaca del suo giornale di riferimento.

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Il senatore del Pd, Stefano Esposito, è stato rinviato a giudizio per diffamazione nei confronti di quattro attivisti No Tav. Lo ha deciso questa mattina il Gup di Torino. Il processo inizierà il 20 ottobre. 

I militanti, Lele Rizzo, Dana Lauriola, Luca Abbà e Luigi Casel, si sono costituiti parte civile e hanno chiesto risarcimenti per circa 40mila euro a testa.  L’accusa si riferisce ad alcune dichiarazioni pubblicate da Esposito sul suo Blog in occasione di una manifestazione No Tav del dicembre 2011, in cui il senatore parlava di “violenti teppisti”. 

“Ho fiducia nella magistratura – ha commentato oggi Esposito su Facebook – sottolineando di non essersi avvalso, come aveva promesso delle tutele costituzionali connesse al suo ruolo di parlamentare”.

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