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Il 25 aprile di Roma guastato dallo squadrismo sionista. Il dibattito nell’Anpi, la denuncia degli aggrediti

Qui di seguito alcuni comunicati usciti nel primo pomeriggio su quanto accaduto alla manifestazione ufficiale per il 25 aprile di Roma dove i “soliti noti” del servizio d’ordine sionista si sono resi protagonisti di una nuova aggressione nella Capitale contro i palestinesi e gli attivisti solidali. Ma stavolta sembrano averla fatta fuori dal vaso. Nel comizio finale i responsabili dell’Anpi hanno deciso di non far intervenire gli esponenti della comunità ebraica che a quel punto hanno invaso il palco a Porta San Paolo beccandosi però una prolungata selva di fischi da parte della piazza. L’arroganza dei gruppi sionisti comincia a non godere più delle complicità che l’hanno resa tale.

Il comunicato ufficiale dell’Anpi:

L’Anpi di Roma condanna gli episodi di intolleranza e di aggressione verbale

La festa della liberazione ha visto oggi a Roma una bella e partecipata manifestazione, con i cittadini sfilare assieme ai partigiani. Purtroppo vi sono stati episodi di aggressione verbale che condanniamo fermamente.Nei cortei e nelle piazze del 25 aprile, festa di tutti e per tutti poiché l’antifascismo è scritto nella Costituzione, non possono albergare atteggiamenti di intolleranza che offendono l’Anpi e la Memoria dei partigiani caduti.Ricordiamo ai partecipanti che questa ricorrenza è dedicata alle partigiane, ai partigiani e all’Italia che insorse contro il nazifascismo e che si riconosce nei valori della Resistenza.

Roma, 25 aprile 2015

Ma anche dentro l’Anpi qualcuno chiede che si faccia chiarezza su quanto avvenuto

Un comunicato della Sezione dell’Anpi “Omero Ciai” 

Dopo i gravi atti squadristici di oggi, l’aggressione agli iscritti all’ANPI e ai partigiani, l’occupazione manu miltari del palco da parte di una “squadretta” di loschi figuri violenti, mi auguro che si riuniscano al più presto gli organismi dirigenti dell’ANPI di Roma (Gruppo dei vicepresidenti e Comitato Provinciale) per analizzare e stigmatizzare i fatti, procedere ad una severa e serrata autocritica, attrezzarsi perché tali provocazioni, in futuro, siano fermamente respinte.
Intanto, gli iscritti alla mia sezione che erano presenti in piazza chiedono che si emanino comunicati stampa e dichiarazioni di ferma condanna del comportamento di sedicenti aderenti ad un reparto dell’esercito inglese (tale era la Brigata Ebraica). Leggo su “Il Fatto Quotidiano” che la Brigata Ebraica sarebbe stata tra gli organizzatori della manifestazione di oggi. Trasecolo: e allora perché non la Quinta Armata US, i Granatieri di Sardegna o l’Armata Poplare di Liberazione Jugoslava, tutti reparti che hanno combattuto per liberare l’Italia? Che c’entrano quei figuri con la Brigata Ebraica? Che c’entra la Brigata Ebraica con i Partigiani? Il nostro Presidente ci richiama sempre a studiare meglio la storia: atteniamoci quindi a questi elementari punti di realtà.

Il comunicato delle reti solidali con il popolo palestinese

Vergogna alla manifestazione del 25 aprile. Aggrediti i palestinesi, spezzato il corteo

Comunicato stampa

Il corteo ufficiale per il 25 Aprile a Roma, è stato oggi testimone di un episodio gravissimo.La delegazione palestinese e le reti solidali con la Palestina si stavano concentrando al Colosseo per partecipare come tutti gli anni alle manifestazioni che celebrano la Resistenza e la Liberazione dal nazifascismo. Ma i palestinesi e gli attivisti sono stati aggrediti da una quarantina di squadristi della comunità ebraica romana, non nuovi ad episodi di aggressione come questa. Si è scatenato un corpo a corpo impari, da una parte giovani palestrati tra i 25 e i 40 anni, dall’altra donne, mannifestanti anche di una certà età, attivisti.

Ad aggravare le cose è stato l’atteggiamento delle forze di polizia che si sono schierate in mezzo – ovviamente rivolte contro gli aggrediti e non contro gli aggressori. Questo fatto ha consentito agli squadristi di agire a proprio piacimento, con incursioni che – passando in mezzo alla fila degli agenti – prelevavano gli attivisti filopalestinesi e li trascinavano tra le loro file per essere pestati.

A quel punto l’Anpi ha fatto partire lo stesso il corteo – con lo striscione e la bandiera israeliana ben visibile e “scortata” dai gorilla della comunità – ed ha fatto sì che la polizia tenesse fuori e bloccato lo spezzone con le bandiere palestinesi.

Diversi gruppi di manifestanti – esponenti del Pdci, Prc, Pcl e altri – sono rimasti per solidarietà insieme allo spezzone palestinese. Lo stesso ha fatto un circolo dell’Anpi (quello universitario dedicato a Walter Rossi).

Eppure dieci giorni fa c’era stato proprio un incontro tra i palestinesi, le reti solidali e l’Anpi per concordare la partecipazione al corteo della Liberazione. Evidentemente nelle manifestazioni che celebrano la Resistenza e la Liberazione si è preferito avere nel corteo la bandiera dell’oppressione (quella dello Stato di Israele e non solo quella della brigata Ebraica che ha invece titolo per essere nella manifestazione) ma non quella di una lotta popolare di Liberazione (quelle palestinesi).

Ma lo spezzone con le bandiere palestinesi è arrivato comunque a Porta San Paolo ed è diventato uno spezzone numerosissimo e partecipato. Le intimidazioni evidentemente non hanno funzionato.

Oggi è stata una vergogna per la giornata del 25 aprile, una vergogna anche per l’Anpi. Un nuovo episodio da aggiungere al lungo dossier sull’impunità da parte di polizia e magistratura di cui gode lo squadrismo nella città di Roma.

Roma, 25 aprile 2014

Reti di solidarietà con il popolo palestinese

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