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Sel si spacca tra Renzi e Lista Tsipras? Domani la direzione

Che aria tira dentro Sel, il partito creato da Nichi Vendola? Secondo molti osservatori potrebbe spaccarsi. Sono molte le voci che danno il capogruppo alla Camera Gennaro Migliore pronto a uscire dal partito, seguito da almeno sei deputati, mentre Nicola Fratoianni aveva voluto fortemente l’impegno di Sel dentro la Lista Tsipras che adesso dispone di tre parlamentari europei, tra cui uno di Sel (Furfaro).Ma per sapere come stanno le cose occorrerà attendere la giornata di domani e le conclusioni della direzione del partito.

Sul clima interno pesa l’intervista rilasciata da Gennaro Migliore a Repubblica, una intervista che è apparsa come un aperto endorsement a Renzi: “C’è stato un terremoto che ha sconvolto la geografia politica italiana ed europea. Di fronte a questo scenario, una sinistra di governo – e Sel nasce così – non può ragionare con un complesso di inferiorità, ma deve assumere un ruolo centrale” ha detto Migliore a La Repubblica: “La sfida è costruire in Italia un soggetto unitario di sinistra che possa far vivere le aspettative di cambiamento. Senza restare ciascuno, Pd e Sel, nel proprio contenitore”.

Nichi Vendola appare stretto tra due fuochi, in attesa della riunione della direzione domani, 30  maggio e così ricomincia a giocare con le parole per tenersi aperte tutte le porte. “Trasformeremo i nostri dissensi in consensi se Renzi ribalterà l’Europa e l’agenda di governo europea”, aveva detto Vendola commentando i dati elettorali delle Europee e in vista del semestre italiano alla guida dell’Europa.”Renzi guadagna un trionfo, noi la vita”, aveva aggiunto salutando lo scampato pericolo del mancato quorum per la Lista Tsipras. “Sono contento che questo 4% si realizzi accanto al trionfo del Pd. Più che aspettarlo, l’abbiamo inseguito e conquistato”, “La possibilità più concreta era che fossimo schiacciati nella tenaglia della polarizzazione Renzi-Grillo”. Il leader di Sel pare così strizzare l’occhio a Renzi invitandolo a “usare la leva pesante che gli è stata offerta dal corpo elettorale per rimettere dentro persone, diritti, protezione sociale”.
Una parte dei parlamentari e dei senatori di Sel è pronta a traslocare nel PD? “È ancora presto per dirlo ma è probabile che l’effetto-Renzi stia per fare una vittima, l’unità di Sel” commenta oggi Europa, il giornale della componente democristiana del Pd, diventata ormai dominante. Sembra che Renzi stesso abbia già discusso con i vertici di Scelta Civica (il cui elettorato è stato fagocitato dal Pd) della possibilità della formazione di un intergruppo in Parlamento federato con il Pd, un gruppo che nelle prossime occasioni, entrerebbe direttamente nel Partito Democratico. Ad esempio nelle elezioni del 2018, “se tutto va avanti secondo programma”, oppure anche  prima, se qualcuno “pensa di ostacolare le riforme”, Renzi ha già pronto un partito più grande da far debuttare alle prossime elezioni.

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