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Verona. Con l’Ucraina antifascista!

Il tempo della responsabilità ha chiamato all’appello la Verona antifascista e antimperialista.

Ieri, martedì 1 luglio, si è tenuto, nella città scaligera, un incontro sulla situazione dell’Ucraina e, in particolare, su ciò che sta accadendo nelle regioni del Donbass. A fronte dell’emergenza di carattere informativo, umanitario e politico, Ross@ Verona ha deciso, assieme ai compagni del Partito comunista e del Partito dei comunisti italiani, di mobilitarsi: una risposta ferma di fronte all’opinione pubblica di questa città, al silenzio della grande stampa internazionale, alla mistificazione dell’informazione mainstream.

Comprendere realmente quali siano le cause e le dimensioni della catastrofe umanitaria che la guerra in atto sta provocando alle porte dell’Europa: è stato questo il filo rosso della serata. Le analisi e le riflessioni del giornalista d’inchiesta Franco Fracassi, che ha seguito l’evoluzione geopolitica di quest’area dell’Europa orientale, i collegamenti, le testimonianze di chi vede e ha visto ciò che sta accadendo e di coloro che, in questo momento, rischiano la vita perché perseguitati da un governo ultranazionalista, reazionario e filonazista, che non riconosce i diritti delle minoranze politiche ed etniche, hanno catturato l’attenzione di chi, lì presente, si è sentito investito dal tempo della responsabilità.

Tra i collegamenti più drammatici, ricordiamo quello con Vladimir Rogov, leader del fronte popolare di Novorossia, strenuo oppositore dell’attuale governo nazista. Dalla sua testimonianza emergono cifre agghiaccianti: 5000 persone uccise e 500.000 profughi ucraini in Russia. A questo dramma si aggiunge quello della chiusura dei corridoi umanitari, del taglio delle fonti di approvvigionamento di acqua e dell’uso di armi chimiche. Dalla scrittrice ucraina Miroslava Berdinik con la quale non è stato possibile effettuare un collegamento, ci giunge un messaggio in chat in cui ci racconta dei suoi amici giornalisti torturati o uccisi, colpevoli di raccontare la verità sul Maidan, delle città bombardate, delle sparatorie sui mezzi di trasporto, sulle scuole, sulle case di riposo . Il suo saluto è anche un appello ai popoli d’Europa affinché si levi la voce della loro protesta.

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Come Ross@ riteniamo che la questione ucraina non possa prescindere da una più generale analisi politica: oggi stiamo assistendo nell’Europa orientale, come in tanti altri scenari internazionali che vanno dal Nord Africa al Medio Oriente, al riacutizzarsi di politiche espansionistiche e alla riproposizione di un polo imperialistico euro – atlantico che punta a risucchiare il continente europeo in una politica di opposizione frontale alla Russia e, in prospettiva, all’Iran e alla Cina. La sempre più marcata omogeneizzazione economico – commerciale, oltreché politica, tra le due sponde dell’Atlantico punta probabilmente proprio a questo.

In una tale situazione, riteniamo un dovere primario contrastare il neonazismo in Ucraina, il fascismo in Europa e le politiche UE, come espressioni diverse, ma concomitanti, di un unico disegno imperialistico.

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L’iniziativa, in una città come Verona, dalle ben note connotazioni politiche, ha assunto pertanto un alto valore simbolico. La condivisione di una piattaforma declinata sui valori dell’antifascismo e dell’antimperialismo, rappresenta un primo passo verso la costituzione di un blocco realmente antagonista .

l’Uomo è tutta la Terra” e chi non approfitta di questa chance, non potrà proclamarsi innocente, in questa bancarotta dell’umanità. D’altronde “questa forma di responsabilità per cose che non abbiamo fatto, questo assumerci le conseguenze di atti che non abbiamo compiuto, è il prezzo che dobbiamo pagare per il fatto di vivere sempre le nostre vite, non per conto nostro, ma accanto ad altri, ed è dovuta in fondo al fatto che la facoltà dell’azione – la facoltà politica per eccellenza – può trovare un campo di attuazione solo nelle molte e variegate forme di comunità umana” (Arendt).

 

* Ross@ Verona

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