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Storie di infiltrati. La risposta del Fgc

Ieri abbiamo pubblicato una denuncia inviataci da alcuni compagni che sono usciti tempo fa da “Comunisti Sinistra Popolare” (ora “Partito comunista”, la formazione guidata da Marco Rizzo), anche in seguito alla scoperta di un “infiltrato”. Oggi pubblichiamo la risposta di Alessandro Mustillo, responsabile dellla Ffc, settore giovanile del movimento.

Il ripetersi costante di episodi del genere solleva anche in noi alcune riflessioni, che cercheremo di elaborare in forma sistematica e a prescindere da singoli casi. La scienza, in effetti, studia le ricorrenze e aborre le “spiegazioni ad hoc”.

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Ognuno può fare le sue valutazioni confrontando i due scritti

CASO D.S. IL FGC E’ UN FRUTTO SANO.

Chiunque in questi anni abbia avuto a che fare anche lontanamente con la militanza politica nella sinistra romana, conosce Dario Sanchez. Specialmente quelli della mia generazione, che hanno iniziato a fare politica nelle scuole. Per molti anni D.S. ha continuato ad essere segnato sul mio telefono come “Dario Aristofane” come tanti altri compagni e amici continuano ad esserlo tutt’oggi con i nomi delle rispettive scuole. Ho conosciuto Dario Sanchez quando aveva 14 anni e fu eletto rappresentante alla consulta del Liceo Aristofane del Tufello. Io ne avevo 16. Erano gli anni della azioni squadriste dei fascisti nelle scuole, come quotidianità; della nascita di Blocco Studentesco, del tentativo nostro di opporci a quellasituazione. Una condizione che effettivamente ha legato molti di noi, che ancora oggi ci lega spesso anche nella militanza in diverse organizzazioni.

 

Allora D. S. militava in Rifondazione Comunista e nei Giovani Comunisti, per essere ancora più preciso era parte della vecchia corrente dell’Ernesto, allora ancora unita. Era un tipo particolare con le sue manie e qualche stranezza nei comportamenti che chiunque lo conosca riconoscerà nella mia descrizione. Ma era senza dubbio un compagno, un ragazzo che metteva anima e corpo nell’impegno e nell’attività politica, cosa che gli riconosco anche se allora eravamo in organizzazioni distinte e anche un po’ in competizione.

Come molti di noi, indipendentemente dall’appartenenza, D. S. non condivise le scelte politiche del suo partito fino alla decisione di uscirne quando aveva 19 anni. Dopo questo periodo iniziò a svolgere la sua attività politica a livello territoriale a Montesacro. Non sono pochi quelli che hanno iniziato a fare attività politica a 14 o 15 anni proprio con D.S. Non ne farò mai i nomi, né tantomeno i nomi delle organizzazioni dove oggi militano che sono varie, come sono varie le scelte individuali che furono prese dopo lo scioglimento del collettivo Senza Tregua. All’epoca D. S. con il suo consueto slancio apparentemente un po’ folle, fondò un gruppo che se non erro si chiamava FAC (Fronte di Alternativa Comunarda) che poi diventò, anche qui se la memoria non mi inganna il Covo24 a Montesacro. Strutture ormai sciolte che posso citare senza danneggiare nessuno.

Mi ricordo ancora il primo volantino di questo gruppo, un po’ confuso come lo stile di Dario, ma non meno di quanto lo fossero le nostre idee allora, in quel momento particolare di sconfitta e di transizione. Allora se non erro D.S. non era ancora uscito formalmente da Rifondazione, cosa che farà formalmente solo successivamente.

Con la nascita della Rete dei Collettivi Studenteschi e di Senza Tregua quel gruppo di Montesacro entrò prima nella Rete dei Collettivi e poi in Senza Tregua quando le due organizzazioni si fusero. Insieme con D.S. entrarono tantissimi giovani compagni, molti dei quali ancora oggi militano nel FGC, altri militano in altre organizzazioni, altri, come normale, si sono ritirati a vita privata.

In quegli anni alcuni di noi contribuirono a fondare CSP. D.S. manifestò interesse – come molti altri – per la nuova organizzazione. Quando in CSP entrarono alcuni compagni dell’ex Iniziativa Comunista, tra loro alcuni degli artefici della lettera odierna, dopo poco tempo essi sollevarono pubblicamente la questione di D.S. Una questione di cui non ero al corrente per mia leggerezza ed evidentemente colpa. Ma lo fecero in modo, non da chiarire ed eventualmente accertare la realtà, ma con lo scopo di danneggiare CSP e Senza Tregua (cosa distinta e separata, ma su cui il gruppo romano dell’ex Inizaitiva Comunista avrebbe volentieri messo sopra le mani). Un chiaro attacco.

D.S. fu espulso dal partito. Non ha mai più avuto la tessera di CSP né del Partito Comunista in seguito, che pertanto è del tutto estraneo alla vicenda. Quanto a Senza Tregua D.S. fu allontanato dall’attività politica.

Il fatto che veniva segnalato riguardava la partecipazione di D.S. ad un’attività organizzata credo per il tramite di qualche organizzazione ebraica, romana o nazionale. Questa attività era una specie di “mini naja” in Israele. In quel periodo ci tengo a sottolineare Dario non era ancora iscritto a CSP o SenzaTregua ma militava a pieno titolo in Rifondazione e nei GC. Quindi era un fatto precedente. Nell’accusa veniva descritto come “soldato israeliano che sparava ai palestinesi”. Fu verificata l’insussistenza di questa accusa, per la stessa funzione di quelle brigate. E fu evidenziato come Dario avesse nell’occasione cooperato con il Partito Comunista Israeliano – le cui posizioni politiche sono notoriamente condivisibili – per svolgere una serie di attività di proselitismo. Di questo ci fu fornita prova piena, ma si preferì non pubblicarne notizia per evidenti questioni, anche a costo di prestare il fianco a qualche voce di sottofondo che qualcuno ha continuato a mandare in giro (ben sapendo la realtà).

In ogni caso D.S. fu sospeso dall’attività politica a livello giovanile, ma gli fu consentito di avere rapporti con noi in occasione di manifestazioni come fotografo, certi della sua buona fede. È in questo ambito che si spiega anche la sua partecipazione al corso di formazione con Tano D’Amico realizzato a Roma, che non prova nulla.

Dopo un periodo di sospensione D.S. ricevette per pochi mesi la tessera del FGC, fino alla sua espulsione del settembre 2013. È in questo periodo – non in precedenza – che le posizioni maturate da D.S. sono divenute incompatibili con la nostra organizzazione. E dopo un primo richiamo è stato formalmente espulso. Chiunque può vederne le motivazioni e la formale espulsione con un minimo di fantasia ricollegando le iniziali al soggetto in questione e alla condotta http://www.gioventucomunista.it/n/

Le immagini dei cortei di aprile dicono poco e nulla, essendo abitudine di D.S. quella di girare con una bandiera rossa o con la sua macchina fotografica di spezzone in spezzone. Se qualcuno fosse stato onesto intellettualmente avrebbe potuto pubblicare anche altre foto di altri spezzoni, in cui Dario faceva capolino, conosciuto da tutti e senza essere cacciato da nessuno.

Detto questo nessuno di noi, io per primo, poteva immaginare il livello a cui si sarebbe arrivati pochi mesi dopo. E’ stata una lezione per tutti noi vedere quanto una persona, anche che si crede di conoscere, possa cambiare. Negli stessi mesi D.S. è stato testimone– come una facile ricerca su internet renderà palese a tutti – del processo di Militia. Non volevamo che la nostra organizzazione fosse minimamente associata a quella storia e pertanto evitammo comunicati eccessivamente divulgati, che avrebbero messo in pericolo la sicurezza dei nostri militanti. Anche questo fatto si riferiva a periodi precedenti e non ci riguardava direttamente e non volevamo che lo facesse. Questa è la motivazione per cui D.S. è andato in Israele, approfittando della sua appartenenza alla comunità ebraica. Una scelta ovviamente da noi avversata e condannata ma su un ex iscritto, su cui non avevamo alcuna titolarità politica.

Questa scelta e le sue più recenti posizioni personali hanno portato a recidere qualsiasi rapporto anche personale, derivato dai tempi del liceo per molti di noi. Da qualche settimana anche l’amicizia su facebook è stata tolta dopo che le posizioni sono divenute non solo incompatibili a livello politico, ma anche personale. Le scelte della politica e della vita hanno creato un fossato enorme che non potrà più essere colmato. 

 

Se questa scelta è sembrata a molti tardiva me ne assumo io in prima persona tutte le responsabilità. La colpa è mia, non del Partito, che non è minimamente coinvolto in questa vicenda, né del Fronte. È la colpa di chi ha trattato con leggerezza, mai con complicità, una questione che avrebbe meritato probabilmente più fermezza. Ho pensato di poter interloquire e di riuscire a convincere un ragazzo con il quale sono cresciuto nel bene e nel male insieme. Non ci sono riuscito, purtroppo non è il primo caso e, dopo anni di esperienza politica, temo non sarà neanche l’ultimo. Detto questo non credo che Dario Sanchez sia un “agente infiltrato” o cose simili, di sicuro da alcuni mesi a questa parte siamo dall’altra parte della barricata. Gli agenti infiltrati ci sono ed è tanto più difficile trovarli purtroppo. D.S. ha fatto scelte politiche, che sono maturate nel tempo e sono divenute incompatibili con la nostra organizzazione, motivo per cui è stato espulso.

 

Su alcune cose tengo a fare delle precisazioni che riguardano la linea politica del FGC, che sulla Palestina ha una posizione estremamente chiara: 

 

– Il 25 aprile di quest’anno mentre D.S. era dalla sua parte, noi eravamo dall’altra. Il nostro spezzone è stato dalla parte palestinese, ha fatto in modo che il corteo si ricongiungesse e che la polizia non tagliasse a metà il corteo impedendo alla parte filo-palestinese di entrare in piazza. Un comunicato della federazione di Roma quel giorno dice «Come Fronte della Gioventù Comunista di Roma ribadiamo la nostra piena solidarietà alla causa Palestinese, contro l’oppressione israeliana. Ricordare la liberazione vuol dire anche ricordare gli ideali di libertà e giustizia socialeche animarono la Resistenza, ideali antitetici all’oppressione di un popolo e all’imperialismo. Il nostro pensiero va anche ai compagni che in queste ore combattono contro il fascismo sponsorizzato dall’Unione Europea in Ucraina. Per questi motivi denunciamo l’ipocrisia di quanti, specie tra una certa sinistra, sfilando al corteo del 25 aprile chiedono dal palco “la costituzione dell’esercito europeo”, appoggiano i fascisti ucraini e le politiche imperialiste europee. Essere antifascisti fino in fondo vuol dire, oggi più che mai, essere contro il capitalismo e contro l’imperialismo.» Per chi vorrà basterà andare sul profilo facebook del FGC Roma al 25 aprile.

– Nel documento congressuale del Fronte (marzo2013) si legge «… è incondizionato il sostegno che la nostra organizzazione dà alla resistenza del popolo palestinese, vittima di un vero e proprio genocidio da parte di Israele, che viene perpetrato con la complicità dei paesi occidentali e dei paesi arabi filoccidentali della regione. Il Fronte della Gioventù Comunista appoggia senza se e senza ma la resistenza del popolo palestinese, la sua legittima aspirazione ad uno stato indipendente e sovrano.»

– Negli ultimi giorni nessuna organizzazione giovanili italiana ha partecipato organizzato e contribuito ad organizzare presidi e manifestazioni sulla Palestina come il FGC. Da Torino a Milano, Roma;Palermo, alla Calabria il FGC è stato in piazza. A Rieti addirittura siamo stati gli organizzatori. Le foto sono sulle nostre pagine facebook.

– Il FGC (come il PC) è l’unica organizzazione giovanili italiana ad aver firmato gli appelli comuni delle organizzazionigiovanili comuniste sulla questione Palestinese //www.gioventucomunista.it/dichiarazione-comune-delle-organizzazioni-giovanili-comuniste-sul-genocidio-israeliano-del-popolo-palestinese/

– I comunicati e le posizioni politiche in solidarietà con la Palestina sono sul nostro sito:www.gioventucomunista.ite chiunque avrà la possibilità di leggerli. Molti (ed ulteriori) sono riportati sulle nostre pagine facebook. Riporto i più recentihttp://www.gioventucomunista.it/no-ai-raid-israeliani-palestina-libera/http://www.gioventucomunista.it/solidarieta-con-il-popolo-palestinese/

 

In ultimo, il lavoro di vigilanza è sempre prezioso. Sarebbe ancor più prezioso se fatto nei modi e nelle sedi opportune, altrimenti resta sempre il fondo di dubbio che esso sia realizzato come pretesto per piccole questioni politiche, piccoli giochi che sono il prodotto del disastro di questi anni, e che possono danneggiare gravemente l’operato di organizzazioni che non hanno nulla da nascondere. Magari, come inquesto caso, costringendo anche, per amore di verità e trasparenza a dire qualcosa che sarebbe stato meglio non dire pubblicamente e compromettendo la stessa sicurezza dei membri dell’organizzazione. Siamo disponibili a chiarimenti per quanti volessero. Chiarimenti che avremmo volentieri fornito a chi pubblicamente ce li ha chiesti se solo lo avesse fatto nelle sedi e nei modi opportuni oggi e all’epoca, evitando pubblicazioni anonime su indymedia. Il FGC non ha nulla da temere. Se ci sono stati errori di leggerezza sono imputabili solo a me e me ne assumo tutta la responsabilità, ma sul piano politico ho la coscienza a posto. 

 

Alessandro Mustillo

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2 Commenti


  • drsk

    da preoccuparsi non meno di come in questi giorni soggetti ed ideologie nazistoidi si stanno insinuando negli ambienti di movimento, profittando e lucrando demagogicamente sul massacro imperialista a Gazia si fanno avanti le teorie di Evola e altri sostenitori del nazismo post bellico, ciò sta passando in molti ambienti come cosa naturale e incontrastata, chi vi si oppne finisce spesso all’indice. Basta scorrere i commenti sui social network, un fenmeno diffuso ed abbondantmente sottovalutato da ogni gruppo organizzato….il deragliamento della opposizione politica su posizioni indifendibili speculari al sionismo, il disorientamento ideologico e la diffusione di visioni razzistoidi e nazistoidi sono forse il principale pericolo in questa fase e rientrano probabilmente nella guerra psicologica in atto, oltre che nel fisiologico disorientamento ideologico di molti.


  • Athos

    Qui non si tratta. Caro. Mustillo di piccoli giochi politici!!! Ma di infiltrati veri!!

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