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Bologna caccia le “sentinelle in piedi”

Domenica pomeriggio Bologna antifascista, e centinaia di attivisti dei movimenti cittadini hanno raggiunto in corteo Piazza Galvani, nel cuore del centro della città, dove era stato organizzato un presidio delle “sentinelle in piedi”, movimento omofobo accompagnato ieri anche da Forza Nuova e che aveva intenzione di protestare contro i matrimoni gay, e nella fattispecie contro il ddl Scalfarotto, a Bologna così come in altre città d’Italia (tra cui Padova, Reggio Emilia, Monza , Pisa e Torino).
A Bologna il presidio, già cacciato a causa delle proteste da Piazza San Francesco dove era stato programmato inizialmente, è stato definitivamente messo a tacere dai manifestanti che nel pomeriggio hanno circondato omofobi e fascisti scandendo canti e ballando in difesa dei diritti dei gay e della libertà di espressione sessuale.
Un pomeriggio iniziato in maniera ‘colorata’, animato da spezzoni anarchici e disobbedienti, pezzi di Lista Tsipras, Rifondazione,  Arci Gay, mentre i fascisti reazionari “leggevano in silenzio per dire no alle coppie che non siano quelle familiste ed eteronormate”.
Al termine del tetrino fascista, la polizia ha tentato di scortare in salvo i lettori, facendoli defluire fuori dalla piazza. Tra questi, sono stati riconosciuti alcuni militanti di FN, che sono entrati in contatto diretto con i manifestanti e sono stati costretti a fuggire. 
Alcuni testimoni riferiscono che in quei momenti uno dei forzanovisti tenesse un coltello in mano. È così iniziata una “caccia al fascio” da parte dei manifestanti che hanno rincorso per le vie del centro 4 esponenti di Forza Nuova, messi in salvo poi dalle forze dell’ordine che hanno procurato loro anche un taxi per allontanarsi più velocemente dalla zona calda. Gli agenti in tenuta antisommossa non hanno esitato a usare i manganelli contro i manifestanti di sinistra che intendevano impedire la provocazione fascista nel centro di Bologna.
L’evento di ieri lascia comunque un po’ l’amaro in bocca, non solo perché mostra la triste faccia del razzismo ancora viva nelle nostre città, ma soprattutto perché dimostra per l’ennesima volta la sfacciata connivenza e complicità tra queste frange di estrema destra con le forze dell’ordine.

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