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Genova. Tesi faccia a faccia tra spalatori e poliziotti. Sabato corteo

C’è stata tensione tra i giovani che a Genova stanno spalando da giorni fango e detriti e gli agenti di polizia. Il motivo sono i ripetuti inviti a venire a spalare il fango piuttosto che a rimanere vincolati agli ordini relativi solo al mantenimento della “legalità e della sicurezza”. Per chi è sottoposto a plurime pressioni – i danni dell’alluvione e la solitudine con cui sta cercando di mettervi riparo – l’immagine di uomini delle istituzioni e dei loro apparati (polizia inclusa) che “non si sporcano le mani nel fango”, lascia emergere una rabbia profonda e un malumore a stento trattenuto. Uno scambio di battute dettato dalla rabbia, dalla frustrazione e dalla stanchezza ha fatto sì che gli agenti ad un certo punto chiedessero i documenti agli spalatori per identificarli. Facile immaginare che la cosa sia stata niente affatto gradita nè apprezzata.

Ma alla presenza di agenti di polizia nelle strade alluvionate e rabbiose di Zena, non sono certo estranee le preoccupazioni per le contestazioni alle autorità cittadine e nazionali nelle strade della città. Il duro confronto tra la gente e il sindaco Doria non lascia intravedere spazi né possibilità di photo-opportunity per Renzi. La rabbia è tanta e cresce nelle strade di una città normalizzata ma nota per le sue esplosioni di rivolta. Guarda il faccia a faccia tra spalatori e agenti e polizia

Intanto le Brigate di Solidarietà Attiva sono cominciate ad arrivare a Genova, ed oltre a spalare fango hanno attivato proposte di mobilitazione tra cui un corteo per sabato prossimo. Di seguito il comunicato di indizione:

 L’allerta meteo di livello 2 è stata prolungata fino a stasera a mezzanotte. Il nostro gruppo di avanscoperta sta faticando a raggiungere Genova, perchè i trasporti son molto difficoltosi.
Ci giungono pessime notizie, ma scontate, rispetto alla gestione dell’emergenza. Sicuramente colpisce in primo luogo l’assenza totale della protezione civile. Dopo giorni di lavoro, i cumuli di detriti giaccono abbandonati per strada. Ieri, vicino allo stadio, per protesta, alcuni residenti e volontari hanno eretto una barricata con tutto il pattume raccolto e che nessuno ha portato via. Ci sono stati anche momenti di tensione con le forze dell’ordine: un gruppo di carabinieri, invitati dai volontari a “sporcarsi la divisa”, ha reagito aggredendo chi stava spalando e ne è nato un parapiglia. In città c’è la totale consapevolezza che questa tragedia, come quella del 2011, dipende di nuovo, come sempre, da una gestione del territorio basata su speculazione e cementificazione. Dipende di nuovo dalla rinuncia alla gestione del territorio e dai tagli continui agli enti che dovrebbero occuparsi della manutenzione dei fiumi. E’ già stata chiamata quindi una mobilitazione cittadina, per sabato. Mettiamo qui sotto la chiamata.

Nel rispetto di chi accetta tale definizione, di noi preferiremmo non si dicesse mai che siamo angeli del fango: non siamo angeli, ma militanti! Non ci confortano le pacche di gratitudine, per poi trovarci tra un anno di nuovo a spalare, perchè nulla è cambiato.
Ora spaliamo, ma chi ha responsabilità pagherà!

Sabato 18 ottobre
Manifestazione cittadina
Partenza ore 15 Piazzale Cimitero di Staglieno fino a Piazza De Ferrari

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