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La scommessa dello sciopero sociale

Venerdi 14 novembre si gioca una scommessa interessante, quella di provare a estendere lo strumento classico del conflitto per chi lavora – lo sciopero – alle molteplici figure sociali che oggi esprimono un mondo del lavoro frammentato, invisibile, precarizzato, individualizzato. Per farlo si ricorrerà ad una copertura “tradizionale” quanto “obbligata” – la convocazione dello sciopero nelle varie categorie da parte dei sindacati di base (Cobas, Usb, Cub, Usi) e con questa copertura si cercherà di socializzare in tutte le forme possibili l’interruzione del lavoro, la protesta, il conflitto delle lavoratrici e dei lavoratori. Su questo, all’interno del percorso dei laboratori dello Strike Meeting, ci si è sforzati di individuare il come fare.

Come rendere possibile che possa fare “strike”anche chi lavora in piccoli call center, nelle piccole o grandi catene della distribuzione o nei mille esercizi commerciali che magari animano le notti della movida nelle varie città, è la sfida di questa giornata di lotta. Difficile prevedere se questa avrà successo o meno, ma può rappresentare il primo tentativo di realizzarla e sperimentarla. Solo dopo averci provato ci sarà materia per verificare cosa ha funzionato e cosa non ha funzionato, dove è andata bene e dove invece non c’è riuscito.

Venerdi 14 novembre ci saranno manifestazioni e scioperi “tradizionali” nelle grandi aree metropolitane (Milano, Torino, Napoli, Roma) e nei centri urbani più piccoli. La mattina, in buona parte, la rappresentazione dello sciopero sociale sarà affidata agli studenti delle scuole e delle università. Insieme a loro ci saranno i lavoratori che potranno e vorranno scioperare. Ma l’ambizione è quella di una mobilitazione di 24 ore che possa raggiungere e articolare la “fermata” anche nei luoghi di lavoro non contrattualizzati o sottoposti al pesante ricatto della precarietà, degli stage o dei tirocini gratuiti, dell’apprendistato, del lavoro mascherato da formazione.

Molti occhi saranno puntati su Milano, la città dell’Expo e della sperimentazione del lavoro…gratuito, dove si svolgeranno sia lo sciopero e la manifestazione della coalizione dello Strike Meeting (partenza da Largo Cairoli alle 9.30), sia la manifestazione interregionale della Fiom (porta Venezia) che proprio nella stessa data ha convocato lo sciopero dei metalmeccanici nel nord Italia. Due piazze diverse con contenuti e progetti ancora diversi. In qualche modo hanno cercato di parlarsi attraverso l’incontro con Landini all’università di Roma o con De Palma a Napoli. Ma su molti punti della piattaforma dello sciopero sociale (reddito, disdetta degli accordi del 10 gennaio sulla rappresentanza sindacale), la posizione della Fiom è significativamente distante. Anche la scelta di far concludere la manifestazione alla Camusso non appare affatto entusiasmante.

Sarà interessante anche la piazza di Napoli, un’area metropolitana che da mesi dimostra una vitalità politica e un livello di conflitto sociale superiore a tutte le altre. Qui l’agenda delle iniziative per lo sciopero sociale appare molto più articolata ed efficace..Si va dal corteo che parte da piazza Mancini ai picchetti ai negozi delle multinazionali in via Toledo, dal blocco della mobilità ad un presidio a Confindustria. La mattina presto sono previste azioni di protesta sui temi del diritto alla casa e dello stop al biocidio e al decreto Sblocca ItaliaNel pomeriggio ci sarà un’assemblea di bilancio all’ex Asilo Filangeri.

A Roma ci sarà la manifestazione la mattina con gli studenti e i lavoratori (ore 10.00 piazza della Repubblica). Poi centinaia di migranti della Carovana Europea, dopo il corteo, andranno sotto Montecitorio, mentre i precari della ricerca manifesteranno sotto il ministero della Funzione Pubblica. Ma già da questa sera, giovedi, i luoghi della movida saranno investiti dalla comunicazione relativa allo sciopero sociale. Nel pomeriggio è previsto un corteo dal centro commerciale Auchan (Casalbertone) fino al Pigneto e un corteo territoriale che partirà alle 17.30 da piazza di Cinecittà.

Anche nella ex capitale Fiat, Torino, ci sarà un corteo la mattina per lo sciopero sociale con partenza alle 10.00 da piazza Albarello, mentre a Bologna la situazione appare più articolata con tre iniziative purtroppo diverse e divise tra loro. Cortei sono previsti anche a Perugia, Trieste, Padova, Pisa. A Firenze tre cortei partiranno da piazze diverse e si ricongiungeranno alla Fortezza da Basso.

Il 14 novembre sarà comunque un test interessante sul piano della resistenza, del conflitto e della possibile ricomposizione di un blocco sociale antagonista. La possibilità che era stata realizzata il 18 e 19 ottobre dello scorso anno ma che è stata dispersa con una buona dose di autolesionismo.

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