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Napoli. Il Controsemestre Popolare fa il bilancio nella “capitale dei movimenti”

Sabato pomeriggio, a Napoli, all’ ex- Asilo Filangieri, alle ore 15,30 terremo l’ iniziativa di chiusura della campagna del Controsemestre Popolare con un’Assemblea sulla “dimensione” regionale. Il capoluogo campano, negli ultimi mesi, è diventato una sorta di “capitale” del Movimento:

agli inizi di ottobre la mobilitazione contro la BCE, il 22/11 una delle Assemblee Nazionali contro i licenziamenti politici, il 30/11 l’ Assemblea Nazionale dei Laboratori per lo Sciopero Sociale, il 7/12 l’ Assemblea Centro-Meridionale contro lo “sblocca-Italia”.

Il susseguirsi di queste importanti e riuscite iniziative ha posto l’esigenza ad un gruppo di militanti, con diversa provenienza politica e sindacale accomunati dal riconoscersi nella campagna del Controsemestre, di trovare un momento di confronto e riflessione nel vivo delle battaglie di questi mesi e di quelle che ci attendono dai decreti delegati del jobs acts, al rifiuto del Commissariamento di Bagnoli, alla lotta contro la privatizzazione dei servizi.

L’asse scelto per il confronto è quello del radicamento territoriale della coalizione sociale, della non autosufficienza della stessa pur nella considerazione che è parte determinante e dinamica d’ un più vasto blocco sociale da costruire nella comune lotta contro le politiche neoliberiste di Trojka, Governi “nazionali” e poteri forti.

Uno degli ambiti privilegiati del radicamento territoriale è sicuramente quello regionale che per la Campania significa liberarsi da visioni Napolicentriche,  rifiutare  una visione della Città Metropolitana come elemento di gerarchizzazione verso le altre Province,  aprirsi ad una strategia per le “zone interne” oggi oggetto di un brutale attacco con trivellazioni petrolifere, gasdotti e, più in generale, politiche di devastazione ambientale.

E’ da tempo che il Capitale ha individuato il territorio come una delle fonti di accumulazione, tuttavia, sia come Movimento che come Sinistra d’alternativa non siamo mai andati aldilà di analisi descrittive o di mere intuizioni, dalla “fabbrica diffusa” e all’ “operaio sociale” degli anni ’70 fino allo “sciopero sociale” e/o all’intuizione dell’idea di “sindacalismo metropolitano”di oggi.

Trarre le conseguenze sul piano dell’ analisi strutturale e dell’ elaborazione programmatica dalle corrette intuizioni di Movimento è il compito ambizioso che ci attende per dare ulteriore spinta alle battaglie dei prossimi mesi e per determinare una adeguata Rappresentanza Politica degli interessi dei settori popolari della società.

 * attivista Controsemestre Popolare – Napoli

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