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Roma. La discutibile scelta di Sabella come assessore alla legalità al Campidoglio

Riceviamo e pubblichiamo un documento dell’Associazione dei Giuristi Democratici sulla proposta del sindaco di Roma, Ignazio Marino, di nominare come assessore alla legalità il dott. Alfonso Sabella, magistrato (da non confondere con Rodolfo Sabella attualmente presidente dell’Anm). Gli spettri della caserma di Bolzaneto a Genova si affacciano sul Campidoglio tramortito dalle indagini su Mafia-Capitale?

Qui di seguito il comunicato in questione:

L’Associazione Giuristi Democratici di Roma esprime perplessità per la scelta del Sindaco di Roma Capitale, Ignazio Marino, di prendere in considerazione per l’incarico di assessore alla legalità il Dr. Alfonso Sabella. Ciò, nel ricordo dell’operato dello stesso nelle drammaticamente storiche giornate del G8 di Genova 2001. In quel contesto, ormai universalmente definito come la più grande sospensione dei diritti di democrazia in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale, il Dr. Sabella si trovò a operare quale coordinatore dell’organizzazione e del controllo su tutte le attività dell’amministrazione penitenziaria, che si svolsero anche nella caserma N. Bixio di Bolzaneto. I comportamenti illegali, i trattamenti inumani e degradanti inflitti agli ospiti di tale struttura ad opera di alcuni degli agenti ivi presenti sono ormai dato incontrovertibile. In quel quadro, «il comportamento del dott. Sabella non fu adeguato alle necessità del momento. Egli fu infatti negligente nell’adempiere al proprio obbligo di controllo, imprudente nell’organizzare il servizio (…) imperito nel porre rimedio alle difficoltà manifestatesi». Così afferma l’Ordinanza del Tribunale di Genova del 24.1.’07, la quale conclude testualmente sostenendo che «Alfonso Sabella non adempì con la dovuta scrupolosa diligenza al proprio dovere di controllo e che, pur trovandosi nella speciale posizione di “garante” (…), non impedì il verificarsi di eventi che sarebbe stato suo obbligo evitare».

Tutto ciò dimostra che, sebbene l’operato del Dr. Sabella non sia stato ritenuto illecito, lo stesso non è stato ritenuto in grado di svolgere i ruoli organizzativi e di controllo sulla commissione di reati affidatigli, avendo per di più creduto alle giustificazioni di chi fu poi condannato per quei fatti gravissimi, circa il trattenimento dei fermati in piedi, faccia al muro e mani in alto; e ancora avendo, fin da subito, affermato pubblicamente che «A Genova l’operato degli agenti penitenziari è stato esemplare».

Sicuramente, non è questo il viatico che può accompagnare chi si appresta a ricoprire un incarico quale quello per il quale il Dr. Sabella sarebbe stato prescelto.

Roma, 19 dicembre 2014

ASSOCIAZIONE GIURISTI DEMOCRATICI DI ROMA

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