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Bobby Sands in un centro sociale di destra? La truffa di Casaggì

Non è la prima volta, non sarà neanche l’ultima, ma aggiungere sporcizia alla sporcizia non ha mai fatto diventare pulito nessuno né, tantomeno, i  fascistelli del «centro sociale di destra» Casaggì di Firenze.
Il  fatto reiterato da tempo in ambito neofascista riguarda i maldestri tentativi con cui un’area evidentemente a corto di simboli e di idee prova ad appropriarsi della figura di Bobby Sands. Infatti, se in diverse città italiane capita di vedere manifesti che commemorano il combattente repubblicano firmati «i camerati», un altro centro sociale di destra, Casapound, era arrivato addirittura a commercializzare un sidro chiamato «Bobby Sands».
Lo  scandalo con cui vengono portati avanti questi insulti alla memoria di Bobby Sands hanno a che vedere prima di tutto con la fede socialista del  compagno irlandese, con una lotta dove la tensione verso la libertà dell’isola non poteva mai e in nessun modo essere disgiunta dall’impegno a rimuovere le disuguaglianze sociali.

È al «sole dell’avvenire», insomma, come ben sa chiunque abbia letto anche una sola riga firmata da Bobby Sands, che allude il celebre motto «il nostro giorno verrà».
Se non bastassero le evidenze storiche, però, sarà utile ricordare anche i solidi rapporti tra le destre italiane e britanniche: un’internazionale nera dove trovano posto sigle come National Front, British National Party, Greater British Movement, League of St. George, C18… tutti ottimamente ammanicati con la destra dell’Ulster e, neanche a dirlo, con la locale polizia, per la quale non hanno mai disdegnato di fare opera di delazione consegnando elenchi di repubblicani da eliminare.
Una  volta chiarito come neppure la croce celtica irlandese abbia nulla a che vedere con quella appesa al collo o stampata sulle magliette di tanti camerati, essendo quest’ultima ispirata al simbolo dei collaborazionisti francesi, le ragioni dell’antifascismo viscerale di qualunque repubblicano, a cominciare da Bobby Sands, diventano particolarmente evidenti.
Malgrado tutto questo, però, Casaggì riesce a fare finta di nulla e sul suo blog mette in bella mostra materiali e immagini relativi alla lotta per l’indipendenza Irlandese e, peggio ancora, annuncia per il 26 gennaio un
 evento tutto dedicato alla memoria di Bobby Sands. Piatto forte dell’iniziativa, stando al blog, sarebbero le «letture non conformi» tratte dal libro Le compagne di Bobby Sands, scritto da Silvia Calamati e pubblicato in nuova edizione dalla Castelvecchi nel 2011.
Se il termine «compagne» non è certo usato casualmente nel titolo del libro, è la stessa Calamati a sciogliere qualunque dubbio. L’autrice vicentina, considerata «la voce italiana dell’Irlanda del Nord»,  raggiunta telefonicamente dichiara non soltanto di non avere nulla a che fare con l’iniziativa di Casaggì, ma anche di rifiutare nella maniera più categorica l’accostamento del suo nome a quello di qualunque  organizzazione di destra del passato, del presente e del futuro.
«Lo stesso Bobby Sands Trust», specifica la Calamati, «ha  diffidato ufficialmente i gruppi della destra italiana dal continuare a sfruttare il nome di Bobby Sands per i loro scopi. Una decisione che non soltanto rispetto, ma condivido e appoggio pienamente» (questo è link del comunicato di diffida emesso dal Bobby Sands Trust: http://www.bobbysandstrust.com/archives/1935 ).
A far infuriare la Calamati, inoltre, un’altra grave scorrettezza di Casaggì. In cerca di un’autorevolezza assolutamente nulla, infatti, il blog del gruppo fascista toscano si è permesso di pubblicare parti di un libro da lei scritto spacciandolo come un’intervista. La presunta intervista, neanche a dirlo, non è mai stata concessa né potrebbe esserlo mai da parte di chi, riconoscendosi nei valori della Resistenza, non ha nessuna intenzione di concedere alcun tipo di credito o legittimazione a chiunque professi ideologie destrorse: si tratta di una  vera e propria «truffa» che, evidentemente, i poveri di spirito di Casaggì pensano di mascherare chiamando «non conforme»quello che è un vero e proprio furto dell’ingegno e della storia politica altrui.
Giù le mani da Bobby Sands. La nostra storia non si tocca!

Antifascisti/e

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4 Commenti


  • Gianni Sartori

    niente di nuovo; (ri?)leggersi “Fascisti, tenete giù le mani dall’Irlanda”
    GS


  • Gianni Sartori

    forse il problema nasce dal fatto che la lotta di liberazione antimperialista del popolo irlandese viene letta ed divulgata dagli esperti (pieni di buoni sentimenti, per carità) in chiave umanitaria, sostanzialmente paternalistica, direi in fondo borghese (come le origini inequivocabili di tali esperti o addetti ai lavori) mettendo in sordina la condizione proletariA della maggioranza dei militanti repubblicani…
    ciao
    GS


  • Gianni Sartori

    Tratto in inganno dal nome della testata “Istinti libertari” che si occupava di Bobby Sands e degli altri compagni morti nel 1981, avevo inviato come commento l’articolo “Fascisti tenete giù le zampe dall’Irlanda”. Con il loro commento (maleducazione a parte) questi utili idioti del capitalismo mostravano chiaramente di non capire una beata mazza della questione irlandese. Allego la mia di risposta (finora NON pubblicata), definitiva , segnalando questi abusivi. Ciao
    GS

    ” Ripassati l’ortografia: tra fascismo e neoliberismo c’è una virgola (la tua maestra non te l’aveva spiegato?). In ogni caso hanno sempre convissuto amabilmente (v. in Cile con Pinochet).
    Quanto alla botta in testa deve trattarsi di un tuo lapsus. Evidentemente pensavi a te stesso. Sarà per quella volta che sei caduto dalle scale?
    In ogni caso direi che di repubblicani irlandesi ne capisci molto poco. Ho conosciuto i loro familiari (ancora nel 1981) e i tre dell’INLA morti in sciopero della fame erano comunisti, gli altri, quelli dell’IRA, sicuramente di sinistra e soprattutto anticapitalisti e antimperialisti.
    Voi “libertari”? Senza uno stato a difenderlo manu militari sapete che fine farebbe il vostro amato liberismo?
    adieu
    Gianni Sartori”


  • Gianni Sartori

    Un altro aspetto da considerare, ben più grave dei tentativi di appropriazione indebita da parte fascista di personaggi di sinistra (come Bobby. Sands o Barry Horne) è la possibile infiltrazione nei movimenti di liberazione o di emancipazione sociale. Se in Italia è relativamente nota la figura dell’infiltrato Mario Merlino nel movimento anarchico, non va dimenticato che elementi legati all’Aginter Presse si infiltrarono (con false credenziali “maoiste” e antimperialiste) nel movimenti di liberazione delle colonie portoghesi per eliminarne i dirigenti (v. Mondlane e Cabral, forse anche la dissidente sudafricana R. First). Da segnalare poi il ruolo dei neofascisti (NAR, ma non solo) a fianco dei falangisti maroniti contro i palestinesi. Non esattamente il massimo della coerenza da parte di soggetti che in Italia si inventavano sigle “terceriste” come OLP (maldestro camouflage dell’ organizzazione Lotta di Popolo fondata da Di Luia, braccio destro di Delle Chiaie). Vedi anche gli attacchi (non casuali) al rappresentante dell’OLP (quella autentica) a Roma e all’ambasciata libanese da parte dei NAR. Sorvoliamo sull’impiego di neofascisti italiani contro i rifugiati baschi nella Spagna franchista e post-franchista…
    E’ lecito perlomeno sospettare che i dirigenti di Terza Posizione (e altri neofascisti) che da Londra si inventavano approcci con i Repubblicani irlandesi (mentre erano ospitati dai fascisti inglesi del NF, notoriamente legati agli unionisti protestanti di UVF, oltre che ai servizi britannici) tentassero in realtà di infiltrarsi con tutte le possibili conseguenze.
    Insomma, restando alla questione irlandese, va detto che chi ha presentato il libro su Bobby Sands tra due esponenti dell’estrema destra “tercerista” (Angelilli, ex di Terza Posizione e Della Longa, di “Sinistra nazionale”, giornale il cui direttore è un ex esponente di Lotta di Popolo) ha peccato quanto meno di ingenuità. Non si tratta di rivendicare paternità o primogeniture ma di non farsi strumentalizzare.
    No pasaran!
    Gianni Sartori

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