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Bologna. Ross@ lancia referendum contro privatizzazione mense scolastiche

La Giunta Merola sta procedendo rapidamente, potremmo dire con piglio renziano, verso la dismissione di Seribo, la società partecipata che si occupa del servizio mense nelle scuole bolognesi.

L’amministrazione targata PD ha fretta nel liquidare una società mista pubblico-privata (Comune di Bologna e Camst/Elior), con l’obiettivo di affidare il servizio tramite un appalto al miglior offerente. Siamo quindi di fronte ad un’altra importante conferma delle politiche di privatizzazione dei servizi, che si aggiunge alla decisione della cessione delle quote della Hera (la società per l’energia e i rifiuti). Scelte che sono il carattere distintivo delle amministrazioni del sistema PD.

Di fronte a queste scelte non troviamo una forte opposizione né da parte della CGIL né per ora da parte dei genitori rappresentati dall’Osservatorio mense: per la CGIL si tratta ora di mettere solo i soliti “paletti” al capitolato della gara di appalto, perché ogni altra ipotesi alternativa ai piani della Giunta, secondo i dirigenti sindacali, non è realistica. Solo l’Unione Sindacale di Base è rimasta totalmente contraria alla dismissione dell’azienda; dall’altro canto il gruppo dei genitori che finora si è occupato attivamente, come Osservatorio Mense, della qualità del servizio, non solo non vuol sentire parlare di mantenere in piedi la Seribo ma ritiene che il “mercato” e il privato possano dare più garanzie di una società semi-pubblica. Lo sfacelo e il degrado delle tantissime aziende di servizio pubblico regalate ai privati in tutta Italia negli ultimi anni non ha insegnato nulla? Anzi durante l’ultima assemblea organizzata dall’Osservatorio la discussione si è  incagliata sulla durata del contratto di appalto che deve essere lunga per CGIL e CISL mentre deve essere corta o cortissima per l’Osservatorio…

Anche in Consiglio Comunale siamo alle solite con SEL che prima aveva annunciato la propria contrarietà ma che dopo qualche ininfluente modifica alla delibera ha già annunciato che, come da tradizione, non si opporrà alla delibera di Giunta ma al massimo si asterrà.

Si distingue da queste posizioni il movimento Ross@ di Bologna che ritiene che, per quanto difficile da ottenere, si debba avviare immediatamente una campagna di rivendicazione di un servizio pubblico per le mense scolastiche della città tramite una società totalmente pubblica che garantisca qualità dei pasti e tariffe minori. Insomma per Ross@ è necessario contrastare queste politiche di dismissione di ogni pezzo del patrimonio pubblico tutelando gli interessi della città, dei lavoratori e degli utenti dei servizi.

Per questo Ross@ ha avviato una petizione popolare, con l’intenzione di creare un fronte capace di proporre anche un referendum cittadino vero e proprio, ben sapendo che il sindaco Merola considera carta straccia ogni istanza popolare e democratica, come si è visto per il referendum contro il finanziamento alle scuole private.

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