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Lampedusa. Una Festa d’Europa troppo ambigua. La denuncia di Askavusa

Il giorno 13 maggio 2015 è stata convocata una riunione con le categorie dell’isola di Lampedusa alla Regione Sicilia alla presenza del Governatore Rosario Crocetta. Ci è stato più volte – e da più parti – chiesto di partecipare. Nonostante ciò rimaniamo fermi sulla nostra posizione: non vogliamo partecipare a questa riunione e non intendiamo sederci al tavolo di un ricattatore. Manderemo per mano di uno dei rappresentanti invitati questo scritto. Cogliamo l’occasione per scrivere un resoconto di questi giorni ed elencare una serie di questioni che dovrebbero essere risolte immediatamente, qualora ci fossero amministratori (di tutti i livelli) seri e preparati, e non dediti ai ricatti di ogni sorta. Mettiamo questi punti alla fine del resoconto e anticipiamo che non completano il quadro delle problematiche dell’isola ma ne sono solo una parte.

Il 4 maggio il prefetto di Agrigento, il Dr. Nicola Diomede, è arrivato a Lampedusa in seguito all’invio del ministro dell’interno Angelino Alfano di una circolare indirizzata a tutti i prefetti italiani per far fronte alla “nuova emergenza migranti”, data dai numeri crescenti degli arrivi di barconi sulle coste siciliane.

“Ogni provincia deve prendersi altri 100 immigrati” ha intimato Alfano ai prefetti, ma non tutti i sindaci italiani sono pronti ad “accogliere” (anche solo decine di persone). Altra cosa che precisa Alfano è l’esclusione da questa richiesta delle province siciliane, già al collasso da tempo. Dopo la visita del prefetto a Lampedusa, alcuni albergatori hanno discusso circa la possibilità di predisporre le proprie strutture per “accogliere” i minori non accompagnati (per cui sono garantiti 80 euro al giorno a persona), alla luce dello scarso numero di prenotazioni per la stagione turistica imminente. La cosa non ci stupisce: alcuni alberghi hanno già optato da qualche anno per “accogliere” nelle proprie strutture polizia, carabinieri e altre forze dell’ordine, visto che le caserme esistenti non bastano a contenere il personale militare presente sull’isola. Ma questi numeri per il sindaco delle Pelagie non sembrano essere un problema, anzi: li definisce “Una presenza che garantisce sicurezza a Lampedusa ma assolutamente non invasiva e ben integrata con le esigenze delle mie isole”. (http://agrigentoweb.it/lampedusa-riceve-stato-maggiore-difesa-09_03_2015).

Sui minori che arrivano in Italia c’e’ da sottolineare che 3.707 sono scomparsi dai centri per migranti solo nel 2014, minori di cui non si sa niente e di cui in pochi parlano e su cui molti fanno affari. Il 5 di maggio sono usciti diversi articoli sulla Festa dell’Europa che la Regione Sicilia ha deciso di festeggiare a Lampedusa. In uno di questi (http://www.strettoweb.com/2015/05/la-sicilia-celebra-la-festa-deuropa-a-lampedusa/275370/) la giornalista Ilaria Calabrò, tra le altre cose scrive: “Il responsabile del centro Padre Nostro di Brancaccio (fondato da padre Puglisi, ucciso dalla mafia nel ’93), Maurizio Artale, assieme ai rappresentanti della Fondazione ‘Giovanni Paolo II’ presenteranno il progetto di un nuovo centro a Lampedusa per l’accoglienza, l’integrazione e la formazione dei migranti. “. Abbiamo scritto subito un comunicato dove si invitavano i lampedusani a manifestare per due ragioni: in primis l’ennesimo atto di strumentalizzazione dell’isola ai fini di una rappresentazione che vede i lampedusani e le lampedusane contenti e fieri di essere europei, dando un’immagine dell’isola festosa e contenta.

In secondo luogo per la notizia allarmante di un nuovo centro di “accoglienza” a Lampedusa. Ecco un passaggio del nostro comunicato che abbiamo distribuito in 500 copie cartacee e pubblicato sui nostri canali web: “Da tempo diciamo che Lampedusa assume un ruolo militare strategico per la NATO, siamo un avamposto nel Mediterraneo. L’Europa tenta in tutti i modi di accaparrarsi Lampedusa e fare uscire a livello internazionale l’immagine di un’isola votata “all’accoglienza” pronta a sacrificare la propria economia per aiutare il prossimo, come ha sottolineato anche Papa Francesco. Quindi medaglie, premi e onorificenze, soldi, trasmissioni televisive etc etc etc… tutto per raccontare l’isola PORTA D’EUROPA, accogliente fino al suicidio. Attraverso le politiche sull’immigrazione si espropria territorio, si installano radar e antenne per la guerra elettronica, si costruisce l’immagine di un’isola cimitero o di un”isola invasa e si distrugge così la fragile economia dell’isola”. La nostra idea era quella di occupare il palco della manifestazione “La festa d’Europa” per ristabilire il principio che gli spazi dell’isola devono essere ripresi dai lampedusani. L’idea era quella di chiedere la rimozione immediata del radar di capo Grecale, radar pericolosissimo e già riconosciuto dannoso da vari enti tra cui il TAR Sardegna e rimosso da diversi comuni italiani. Quello stesso radar di cui, presso l’ufficio tecnico al comune di Lampedusa e Linosa, non esistono né richieste da parte della Guardia di Finanza che ne è titolare, né permessi da parte del comune, né tanto meno esistono studi preventivi di impatto sull’ambiente e sulle persone. ( per una più ampia documentazione sulla militarizzazione dell’isola rimandiamo a A. Mazzeo http://antoniomazzeoblog.blogspot.it/2015/05/lampedusa-un-avamposto-di-guerra-nel.html) L’altra richiesta era quella di aprire un’inchiesta sulla ditta SELIS, ditta a cui la Regione Sicilia il 16/01/2015 ha consegnato un dissalatore nuovo. In quell’occasione arrivò sull’isola anche il Dott. Graziano Del Rio, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

La ditta SELIS ha commesso negli anni una serie di illeciti che sono stati più volte denunciati e di cui la Regione Sicilia è al corrente, ma non e’ mai stata sanzionata e continua a succhiare il sangue degli isolani, sia attraverso la Centrale Elettrica che con la gestione del dissalatore. Tra l’altro sembra che il nuovo impianto farà in modo che l’acqua costerà più di prima (non è il caso che la corte dei conti intervenga ?). Ricordiamo anche che l’acqua erogata ad oggi nelle case dei lampedusani e linosani non è potabile. (Per maggiori informazioni sugli illeciti della SELIS rimandiamo a https://askavusa.wordpress.com/2015/01/15/selis-e-dintorni/ e https://www.youtube.com/watch?v=cmTasz_dr9k) Solo dopo la rimozione del radar e all’avvio di un’inchiesta sulla SELIS avremmo potuto NOI DARE LA PAROLA AGLI ESPONENTI DELLA REGIONE SICILIA e non il contrario. Da subito abbiamo avvertito più persone possibile su quello che volevamo fare e personalmente ho inviato decine di messaggi e mail ai miei contatti. Il 5 maggio alle ore 21.39 ho mandato su Facebook il nostro comunicato anche a Totò Martello (già sindaco dell’isola per due volte, assessore, direttore dell’Area Marina Protetta, anche allora dopo accordi alla fine di uno sciopero, imprenditore e oggi rappresentante dei pescatori di Lampedusa). Non ricevo risposta da Martello che pubblica sul suo profilo il 6 maggio alle 7.16 di mattina: “buongiorno………………mi pari ca……sabato e domenica la Sicilia vuole festeggiare l’Europa a Lampedusa. approfittando dell’ennesima passerella non sarebbe opportuno fare uno sciopero generale? mi pari ca si po fari…………………….” Il 7 di maggio Martello conferma che si farà uno sciopero generale e nascono una serie di polemiche sulla questione del nuovo centro a Lampedusa, veniamo accusati di dire il falso e mettere in giro voci che non sono vere, tra questi c’è il marito della sindaca Giusi Nicolini, il capo del PD locale, Peppino Palmeri. Intanto inizia a girare una nuova versione: il centro non è più di accoglienza ma di ascolto, la Caritas e il parroco di Lampedusa non sanno niente di questa presentazione durante la Festa dell’Europa a Lampedusa. Ho uno scambio di chiamate con Maurizio Artale, l’ultima molto accesa in cui lo stesso mi conferma che sta facendo modificare il comunicato e che c’è stato un problema di comunicazione, riconfermando nel suo discorso un’idea di Lampedusa assolutamente lontana dalla realtà, ammettendo che non è mai stato a Lampedusa e accusandomi, dopo aver dichiarato le nostre intenzioni di occupare il palco, di non essere democratico. Invece loro che non hanno mai parlato con gli isolani, non sono mai stati a Lampedusa e si permettono di fare cose e dichiarazioni per e in nome dell’isola, sono dei perfetti democratici. Il sindaco Nicolini al solito non aveva avvertito la popolazione di questa festa, non c’è neanche un volantino, un programma, un manifesto in tutta l’isola. Ai ragazzi del liceo e della scuola media è stato detto di partecipare alla Festa dell’Europa, in caso contrario verrà considerata assenza nonostante la festa fosse in programma di pomeriggio. In cambio è stato promesso che per il ponte della festa dell’autonomia siciliana verrà garantito il sabato di vacanza. Si chiede agli studenti di organizzare balli e cartelloni per celebrare l’Europa. Due giorni prima si vuole imporre ai ragazzi e alle ragazze del liceo di partecipare ad una cosa di cui non hanno idea. Non si preparano con un percorso critico su cosa sia l’Europa unita, come è nata e come si è sviluppata, cosa sia la BCE, quali ripercussioni ha avuto l’EURO sull’economia italiana, quali danni hanno provocato a Lampedusa le politiche europee sulle migrazioni, la storia coloniale europea etc etc etc. Come delle comparse, come dei manichini. Per fortuna i ragazzi e le ragazze di Lampedusa hanno deciso di non partecipare, grazie anche ad una nostra lettera che abbiamo distribuito davanti l’entrata del liceo. L‘8 di maggio il presidente della Regione Sicilia Rosario crocetta annuncia “Il governo rispetterà gli ordini del giorno approvati dall’Ars a proposito dello stato di calamità per i pescatori di Lampedusa e Linosa” Ho chiamato Martello per capire cosa stesse succedendo e mi comunica che, nonostante la conferma di calamità per i pescatori da parte del governatore Crocetta, lo sciopero si farà lo stesso e che i pescatori rappresentati da lui avranno un incontro con il governatore. La cosa comincia a diventarci assai sospetta. La sera facciamo una riunione con esponenti di categoria a Lampedusa dove Martello conferma la volontà di volere scioperare domenica 10 maggio. Secondo noi tale azione non avrebbe avuto molto senso, visto che il giorno 9 maggio, se non si fosse fatto nulla, avremmo assistito a Tg e letto articoli in cui si sarebbe data l’immagine dell’isola festante per l’Europa, senza contestazioni e senza voci critiche. Il sospetto che ci fosse stato un accordo tra Crocetta e Martello si faceva sempre più chiaro, anche perché Martello discolpa la Regione e imputa ogni responsabilità sulla situazione di Lampedusa, alla sola amministrazione comunale, cosa non vera perché oltre a questa amministrazione ci sono vari gradi di responsabilità: Governo Europeo, Governo Italiano , Governo Siciliano. Ci sono inoltre responsabilità direttamente imputabili alle amministrazioni passate e Martello è stato sindaco per due volte e ha ricoperto diverse cariche all’interno dell’amministrazione comunale, così come l’attuale sindaco ha ricoperto cariche in altre amministrazioni comunali in passato ed è stata direttrice per Legambiente (ricordiamo che alcuni radar sono in zona SIC-ZPS e in zona di pre-riserva) della riserva terrestre di Lampedusa. Il giorno 9 maggio di mattina in piazza della Libertà siamo in pochi, circa una sessantina di persone, troppo pochi per occupare il palco, ma abbastanza per fare un comizio e invitare a firmare contro l’inquinamento di onde elettromagnetiche a Lampedusa .(http://www.askavusa.com/firma-per-la-tua-salute/) Diamo un nuovo appuntamento per le 14.00 in piazza. Molta gente ci dice che non può esporsi: perché aspetta un permesso, perché ha una costruzione abusiva, perché ha paura di ritorsioni. In piazza alle 14.00 siamo pochissimi. Ricevo una chiamata da Salvatore Cappello dell’associazione Imprenditori di Lampedusa che mi dice che alle 16.00 Martello ha organizzato una conferenza stampa e che avrebbe dovuto chiamarmi, ma io non avevo ricevuto nessuna chiamata. Alle 16.00 un amico e ristoratore mi chiama dicendomi che insieme saremmo dovuti andare a quella conferenza, io mostro perplessità perché non invitato, ma lui insiste ed andiamo. La conferenza stampa si svolge all’Hotel Martello, ci sono un gruppo di giornalisti e Martello e’ seduto a fianco della vicepresidente della Regione Sicilia Maria Lo Bello, ormai i miei dubbi su un accordo tra Martello e i politici regionali sono svaniti. L’atteggiamento di Martello è quello del politicante che prova a guadagnare qualcosa dalla trattativa, mentendo sapendo di mentire, la Lo Bello dà un colpo alla botte ed uno al cerchio, noi denunciamo la questione dei radar, della SELIS, degli edifici scolastici (insieme alle Mamme di Lampedusa) affermiamo che non ci fidiamo dell’amministrazione regionale e che festeggiare la festa d’Europa a Lampedusa è un affronto. Ritorniamo in paese. Intanto a Roma la Rete “Noi con Francesco” presentava la proposta: di un Protettorato umanitario dell’ Onu a Lampedusa e Linosa che faccia da ponte con l’Europa e il mondo nella gestione degli immigrati e richiedenti asilo. E’ la proposta della Rete sociale “Noi con Francesco” formata da centinaia di associazioni, cristiane e laiche, di volontariato, professionali, territoriali, culturali, religiose e sportive. La proposta, che è stata presentata stamane in una conferenza stampa in Via Caetani a Roma, potrebbe essere una valida soluzione alla prima emergenza umanitaria causata da questa “economia assassina”: l’immigrazione. E’ necessaria, ha affermato il coordinatore della Rete “Noi con Francesco”, Giovanni Paolo Azzaro, “una proposta di internazionalizzazione della questione immigrazione da parte del Governo italiano, volta ad attivare i competenti organi delle Nazioni Unite con l’obiettivo di attuare misure urgenti per contrastare la crisi umanitaria in corso”….. Secondo la Rete “Noi con Francesco” l’unica soluzione praticabile è il coinvolgimento diretto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite……La Rete “Noi con Francesco” lancia inoltre un appello alla delegazione vaticana presso le Nazioni Unite affinché possa agevolare e sostenere la richiesta italiana. Nei prossimi giorni la Rete “Noi con Francesco” avanzerà una petizione popolare “Onu a Lampedusa con una raccolta firme in tutta Italia. Anche di questo a Lampedusa non ne sa nessuno niente, tutti si permettono di lanciare proposte su e per Lampedusa senza interpellare minimamente gli abitanti e magari senza mai mettere piede sull’isola. La “festa” comincia dopo l’orario previsto, non c’è nessuno se non un gruppo di bambini adescati da uno spettacolo precedente. Sappiamo che il sindaco non c’è, è ad una riunione a Palermo per la questione della trattativa per gli aliscafi, fondamentale per Linosa. Non c’è un suo sostituto, né il vicesindaco né altri. Quando arrivano li contestiamo, i pescatori non ci sono, non c’è Martello, siamo in pochi ma molto decisi, sul palco la Lo Bello e gli altri negano che sia la Festa d’Europa ma solo un concorso per giovani studenti, ricordiamo che non abbiamo scuole agibili e che mentre loro parlano di giovani, musica e tante altre cose belle dietro il palco si muovono navi militari. (il video delle proteste https://www.youtube.com/watch?t=175&v=TuuOZAmNGoI). Abbiamo l’effetto sperato, i lampedusani quantomeno hanno disertato la manifestazione e i giornali hanno parlato delle nostre denunce e delle nostre proteste anche se inserendole in una narrazione molto addolcita della giornata. L’indomani Crocetta revoca lo stato di calamità ai pescatori, Martello evidentemente non ha svolto il suo compito (avrebbe dovuto disinnescare la nostra protesta ?) e va punito. La sindaca a quanto pare non e’ riuscita a concludere per l’aliscafo di Linosa e neanche Crocetta che scaricava le colpe sulla compagnia Ustica Lines (ecco il comunicato di Ustica Lines del 12 maggio (http://www.marsalaviva.it/notizie/item/19167-ustica-lines-replica-al-presidente-della-regione-crocetta-e-al-sindaco-di-lampedusa). La mattina Crocetta visita il centro per migranti di Lampedusa dichiarando che “Al momento il numero degli ospiti è eccessivo ma le condizioni del centro sono buone, sicuramente migliori rispetto al passato” (cosa che non riteniamo vera) e che “Dichiarare l’emergenza a Lampedusa? È perche? Sbarchi qui non ce ne sono più, l’emergenza vera nell’isola è l’abusivismo e l’evasione fiscale. C’è una parte della popolazione che lavora nel sommerso affittando in nero le case ai turisti” Segnali chiari a chi voleva mostrare il proprio dissenso, segnali che poi diventano vere e proprie minacce il pomeriggio dietro il palco “Non mi fate fare cose che non vorrei fare, siete tutti abusivi !”. A proposito di ricatti ecco cosa sta facendo l’Europa rispetto all’accoglienza dei migranti da parte degli altri stati membri: “ l’invio in Italia di commissioni internazionali per il fotosegnalamento degli stranieri e la creazione sul territorio italiano di centri di smistamento dove i migranti dovranno rimanere fino al completamento della procedura per l’accertamento dell’identità.Solo se questa parte del progetto diverrà operativa, verrà avviato l’esame della proposta per far diventare obbligatoria e non volontaria l’accoglienza da parte dei 28 paesi e per una revisione del Trattato di Dublino” (Fiorenza Sarzanini articolo su Corriere della Sera. Per maggiori dettagli: http://www.corriere.it/cronache/15_maggio_11/migranti-cosa-chiede-l-ue-all-italia-condizioni-che-ci-penalizzano-b11b7662-f79f-11e4-821b-143ba0c0ef75.shtml?cmpid=SF020103COR) Intanto lo sciopero convocato da Martello diventa un suo comizio dove praticamente dice che il problema e’ l’amministrazione comunale e che incontrerà Crocetta per esporre i problemi dell’isola. Che protesta, che sciopero…… A manifestare contro l’Europa, il Governo, la Regione e il Comune, siamo in pochissimi, c’è un po’ più di pubblico rispetto al giorno prima, ma la maggior parte e’ in piedi e non si siede, seduti ci sono coloro che sono venuti con l’organizzazione e una decina (forse gli ultimi) di simpatizzanti del sindaco Nicolini. Quando Crocetta fa il suo ingresso si mette a stringere le mani, ad abbracciare persone ed una telecamera lo segue per mostrare come i lampedusani e Crocetta si conoscano bene, siano amici, io gli dico che e’ una farsa e che quelle immagini andranno a raccontare qualcosa di falso, Crocetta si avvicina ma non gli do la mano e gli dico che non sono un suo amico e che lui non e’ un amico dei lampedusani. Sul palco comincia la solita cantilena, ho un violento scambio di opinioni con lui, poi mi avvicino al palco e i carabinieri si mettono davanti ma non mi aggrediscono e non mi impediscono di parlare, gli ultimi dieci sostenitori del sindaco mi gridano a loro volta che vogliono ascoltare quello che ha da dire Crocetta e cosi lascio la piazza dicendogli che se hanno ancora voglia di farsi prendere per i fondelli sono liberi di farlo, il sindaco si stacca un attimo gli occhi dal telefonino, il suo volto si trasforma in una maschera di arroganza mi saluta sfottendomi “ciao ciao” e poi “hai le palle…..” con una smorfia di ipocrisia e falsità mista a soddisfazione e pensare che e’ diventata sindaco per un nostro errore di valutazione, pensare che quando suo marito faceva di tutto per non farla candidare perché era lui a volersi candidare siamo stati noi a lavorare affinché lei diventasse sindaco, pensare che nonostante mi hanno “espulso” dalla lista (cosa che benedico oggi) con manovre di un livello bassissimo, ho votato lo stesso quella lista ma gli errori si pagano e spero che con oggi abbia espiato questa grande colpa di aver portato una persona del genere a fare il sindaco di Lampedusa e Linosa.

Considerazioni di ordine generale:

Al di là del fallimento generale della Regione Sicilia e della manifestazione “La festa dell’Europa”, al di là che non c’era nessuno a questa festa (a parte i soliti contestatori, noi) al di là che sono stati costretti (da noi) ha ritrattare tutto: il centro che prima avevano detto fosse d’accoglienza e’ diventato di ascolto e poi forse neanche quello (a quanto pare invece si farà alla casa della fraternità, ma ancora non si sa bene che tipo di centro sarà), la festa dell’Europa non era più la Festa dell’Europa ma la presentazione di un concorso per i giovani etc etc

Le cose che per noi emergono in maniera netta sono:

  • Lampedusa in questo momento e’ uno dei punti geografico/politico più importante a livello internazionale, per la sua posizione strategica in chiave militare;

  • La Regione Sicilia ormai al centro di una crisi economica e politica cerca di fare leva su Lampedusa e la questione delle migrazioni per avere un arma di contrattazione a livello nazionale ed europeo;

  • La comunità di Lampedusa resta frammentata, divisa in categorie, la maggior parte ha paura di esporsi perché ricattabile in vari modi, molti sono ancora legati a vecchi schemi politici, i giovani non hanno capito ancora la loro enorme importanza nella vita sociale e politica, i politici locali che tirano le fila della cosa pubblica traendone vantaggio personale sono gli stessi da quarant’anni;

  • L’economia di Lampedusa si sta trasformando in economia di guerra: i pescatori prendono soldi per le tragedie dei migranti, qualche albergatore ha (da tempo) dato in affitto la propria struttura alle forze dell’ordine, alcuni albergatori stanno pensando di dare alla prefettura le proprie strutture per lavorare con “l’accoglienza” dei migranti, per avere i nostri “diritti”: scuole, infrastrutture di vario tipo, sanità etc etc dobbiamo aspettare che muoiano persone in mare: i 20 milioni sbloccati sono stati erogati dal governo Letta dopo la strage del 3 ottobre 2013, altre strutture si stanno creando un indotto con i giornalisti che vengono ormai in maniera cadenzata sull’isola per emergenze, catastrofi o passerelle mediatiche, la classe politica locale e’ entrata ormai in questa logica e la partita e’ diventata a chi fa prendere più soldi sulle tragedie immani che vengono provocate proprio da chi ci dovrebbe dare questi soldi.

QUESTIONI URGENTI PER LE ISOLE PELAGIE:

ABUSIVISMO EDILIZIO

Il presidente Crocetta ha affermato che a Lampedusa l’emergenza vera è l’abusivismo e l’economia sommersa. Possiamo essere d’accordo con il presidente Crocetta a patto che si ricordi che mai nessuna amministrazione comunale e regionale ha fatto in modo di avere un piano regolatore sulle isole Pelagie. Questo fatto ha portato, oltre ad una serie di brutture, abusi e illeciti sul territorio, la possibilità della classe dirigente locale e regionale di tenere sotto ricatto gli isolani. A questo proposito l’unica soluzione che crediamo possibile è un piano organico articolato in 4 punti:

  • 1) Condonare tutte le abitazioni dell’isola

  • 2) Approvare un piano regolatore

  • 3) Dare a tutte le abitazioni i servizi di rete e fognari

  • 4) Attuare delle campagne di informazione e punizioni esemplari per chi commetterà (dopo l’approvazione del piano regolatore) abusi edilizi.

EDILIZIA SCOLASTICA

Ad oggi i nostri figli vanno a scuola in edifici che non sono agibili e alcune classi frequentano la vecchia struttura dell’ENAC, assolutamente inadeguata per la scuola. Si e’ sempre provveduto a questa carenza di edifici scolastici con i doppi turni provocando enormi difficoltà nelle famiglie che si sono viste stravolgere i loro ritmi di vita. La cosa grave è che questa amministrazione comunale non ha mai risposto alle diverse richieste da parte di alcune mamme, richieste scritte e protocollate per avere i documenti inerenti gli edifici scolastici. Sappiamo che sono stati stanziati dei fondi per gli edifici scolastici ma temiamo che non si realizzeranno entro la prossima stagione scolastica. Cosa crede di fare l’amministrazione comunale e la Regione Sicilia ? Volete permettere per un altro anno che i nostri bambini frequentino degli edifici scolastici che non sono agibili ? Ci sono strutture scolastiche che si potrebbero realizzare in tre mesi, il comitato delle Mamme di Lampedusa ha anche contattato un architetto disposto a regalare un progetto di scuola ecosostenibile che si potrebbe realizzare durante l’estate. Quello che temiamo e’ che questi soldi stanziati debbano tornare nelle tasche di qualche progettista e ditta amica e che si spenderanno più soldi di quelli necessari come sempre capita nella nostra bella Italia e magari i lavori resteranno incompleti.

RADAR INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO E MILITARIZZAZIONE

Lampedusa ha assunto da tempo un ruolo strategico militarmente. In questi decenni le varie amministrazioni locali e regionali e il popolo di Lampedusa hanno permesso il proliferare di antenne, radar e sistemi di spionaggio, oltre ad antenne ad uso civile nei pressi del centro abitato. Abbiamo diverse caserme, metà porto a servizio delle navi militari, metà pista dell’aeroporto a servizio di aerei e elicotteri militari, il paese “invaso” da militari e corpi di ogni specie con armi in bella mostra e decine di mezzi: macchine, camionette, pulmini etc A questo proposito diciamo:

BASTA con le operazioni militari a Lampedusa e in Sicilia, operazioni militari che sono una delle prime cause che provocano le migrazioni di massa

RICONVERSIONE DELLE BASI MILITARI IN LUOGHI CULTURALI E SPORTIVI

BASTA alla servitù militare della Sicilia nei confronti degli USA e dell’UE

Sulla questione delle onde elettromagnetiche:

A Lampedusa si assiste alla proliferazione, del tutto ingiustificata e con effetti pericolosissimi per la salute della popolazione, il territorio e l’ambiente, di sistemi radar e telecomunicazione militare e delle antenne della telefonia cellulare. Molti di questi apparati hanno poi funzioni del tutto similari ad altri già esistenti, e vengono localizzati vicinissimi agli abitati o in luoghi utilizzati per attività ecoturistiche, pregiudicando così l’immagine e le attività socioeconomiche dell’Isola.

Sull’elettromagnetismo esiste ormai un’abbondante letteratura scientifica che ne prova gli insostenibili effetti ambientali e sociosanitari e il preoccupante quadro epidemiologico registrato dalle autorità sanitarie e dai ricercatori tra la popolazione lampedusana (si veda l’alta incidenza di alcune forme tumorali, ben al di sopra delle medie regionali) impone l’adozione immediata di misure che riducano drasticamente l’inquinamento elettromagnetico nell’isola.

Per questo chiediamo:

  1. Alle autorità militari e alle compagnie telefoniche di eliminare i radar, gli impianti di guerra elettronici e le infrastrutture telefoniche che svolgono funzioni analoghe o similari, evitando così inutili e ingiustificati doppioni.
  2. Di bloccare tutti i nuovi insediamenti previsti nell’isola di sistemi radar militari e della telefonia cellulare;
  3. L’approvazione da parte dell’amministrazione comunale di un regolamento che imponga il rispetto dei limiti di legge all’esposizioni elettromagnetiche e vieti la presenza di fonti di emissioni Emg in vicinanza di asili, scuole, presidi sanitari e nei pressi del centro abitato;
  4. Di potere accedere a tutta la documentazione inerente alle fonti di emissione di onde elettromagnetiche a cui finora ci è stato impedito l’accesso da parte dell’amministrazione comunale.

DETASSAZIONE

Ci tiriamo fuori dal coro che grida “Lampedusa Porto Franco” perché crediamo il Porto Franco sia un’arma a doppio taglio, non vorremmo ritrovarci in un’isola dove si fanno traffici di tutti i tipi, dove si vengono a riciclare soldi sporchi, dove qualche riccone può comprare mezza isola e farci quel che vuole.

Sarebbe più giusto detassare l’isola per i soli residenti.

IMMIGRAZIONE

Diciamo da anni che la questione delle migrazioni andrebbe affrontata alla radice dalle cause che spingono migliaia di persone a lasciare la propria terra e alle cause storiche che hanno portato i paese cosi detti “del Terzo Mondo” a ritrovarsi nelle condizioni attuali.

Migrazioni provocate da guerre fatte in prevalenza dalla NATO/USA/UE dalle politiche economiche del FMI/BCE dalle politiche di sfruttamento e rapina delle multinazionali, dai cambiamenti climatici provocati da una produzione capitalista globale orami insostenibile. Migrazioni che da anni la retorica binaria Poverini/Invasori si risolve in politiche di militarizzazione dei territori, in politiche di sfruttamento dei migranti nelle campagne (Molti in Sicilia ma il presidente Crocettla fa finta di non vedere), nei centri detti di accoglienza dove si fa profitto sulla pelle dei migranti e con le stragi in mare usate per avallare certe politche e certe retoriche.

Lampedusa si trova da anni ad essere usata e abusta in vari modi per questi scopi.

Noi diciamo:

FERMARE LE POLITICHE CHE GENERANO LE MIGRAZIONI

REGOLARIZZARE I VIAGGI DI TUTTE E DI TUTTI CON LINEE DI NAVI E AEREI CHE IMPEDISCANO LE MORTI IN MARE E LO SFRUTTAMENTO DEI MIGRANTI

CHIUSURA DEL CENTRO A LAMPEDUSA E APERTURA DI UN OSPEDALE DEL MEDITERRANEO DOVE TUTTI COLORO CHE HANNO UN’EMERGENZA IN MARE SI POSSANO CURARE

ACCOGLIENZA DI 20 FAMIGLIE DI MIGRANTI NELLE CASE DEI LAMPEDUSANI

ENERGIA ELETTRICA ED ACQUA PUBBLICA

A Lampedusa si paga una bolletta dell’energia elettrica carissima con servizi scadenti e una rete per la distribuzione dell’energia elettrica fatiscente. L’acqua che arriva nei rubinetti delle case non è potabile ma si paga come se lo fosse. La ditta che gestisce la produzione e distribuzione dell’energia elettrica e il dissalatore dell’acqua ha commesso diversi illeciti che sono stati denunciati in svariate sedi.

Chiediamo:

Di aprire un’inchiesta sulla ditta SELIS e sulle ditte SAP1 SAP2 sempre collegate alla SELIS per verificare: se il costo della bolletta elettrica e’ regolare, se i suoi stabili sono regolari o abusivi, se ha negli anni inquinato le falde acquifere nei pressi di Cala Pisana, se le continue assunzioni di consiglieri comunali non nasconda interessi particolari, se la rete di distribuzione di energia elettrica sia a norma e vengano pagati gli affitti dei pali e delle cabine elettriche nei terreni privati e comunali dove sono ubicati, se il gasolio che viene dichiarato (circa 9 milioni di euro all’anno) e pagato dalla cassa per l’energia elettrica dello Stato italiano siano effettivamente usate per la centrale o vendute a terzi o addirittura gonfiate nelle proporzioni, se la ditta SELIS non si comporti come un monopolio sulle isole di Lampedusa e di Linosa.

RIBADIAMO CHE ABBIAMO FIDUCIA SOLO IN UNA PARTE DI LAMPEDUSANI E LINOSANI E CHIEDIAMO LORO DI COMINCIARE A RENDERSI CONTO CHE SOLO NOI POSSIAMO AUTODETERMINARCI E PRENDERCI QUELLO CHE CI SPETTA. SOLO ATTRAVERSO UNA PARTECIPAZIONE POPOLARE ALLA VITA POLITICA E SOCIALE SI POSSONO CAMBIARE LE COSE, SOLO ATTRAVERSO LO STUDIO E LA RIFLESSIONE SI POSSONO MIGLIORARE LE NOSTRE CONDIZIONI, SOLO ATTRAVERSO IL CONTRASTO DI POTERI CHE DA ANNI VIVONO SULLE NOSTRE SPALLE POSSIAMO ESSERE LIBERI.

IL NOSTRO OBBIETTIVO POLITICO E’ L’AUTONOMIA DI LAMPEDUSA E LINOSA E NON CHIEDERE L’ELEMOSINA A UN PRESIDENTE BUGIARDO E RICATTATORE !

Giacomo Sferlazzo, Annalisa d’Ancona, Francesca del Volgo.

Ai compagni e alle compagne di Askavusa !

Collettivo Askavusa

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