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Roma. Da San Basilio la rabbia delle periferie si organizza

Mercoledi mattina presto, San Basilio era in allerta. Era stato riconvocato il picchetto antisfratto in via Loreto dove, girava voce, la polizia sarebbe tornata per buttare fuori di casa Domitilla dall’alloggio di edilizia pubblica dove vive da circa un anno, senza titolo, con il suo bambino piccolo. “Non ho un lavoro, se mi cacciano da qui non so dove andare” ha raccontato al giornale Roma Today. Lo sgombero, in questo caso, non è stato disposto dall’Ater, l’entre responsabile della gestione delle case popolari. “Questa casa è stata sottoposta a sequestro da un giudice per via di una denuncia nei miei confronti, che io rigetto, avanzata da una precedente inquilina. Ma mi avevano detto che per un eventuale sgombero avrebbero atteso la fine del processo che invece non è ancora terminato”. Una settimana prima c’era stato un picchetto che ha bloccato lo sfratto, attivisti dell’Asia Usb e gente del quartiere erano scesi in strada e con blocchi stradali e proteste aveva bloccato l’operazione. Mercoledi mattina San Basilio era pronta a resistere a questo sfratto e forse per questo motivo i due blindati arrivati al commissariato di zona dopo un pò se ne sono andati via. Scongiurato lo sgombero, la protesta si è spostata nella vicina via Maiolati. “Abbiamo voluto denunciare la presenza di tre appartamenti vuoti ormai da mesi che Ater e Comune di Roma tengono colpevolmente chiusi” ha spiegato Michelangelo Giglio di Asia Usb. “Abbiamo tolto i sigilli a queste case dove da stamattina sono andate ad abitare famiglie che ne avevano bisogno. Proprio oggi pomeriggio” ha aggiunto il sindacalista “è stato assegnato regolarmente un altro appartamento che era chiuso ormai da due anni”. Continua: “Le istituzioni decidono di tenere chiusi tantissimi appartamenti, con costi anche molto alti, quando potrebbero procedere con le assegnazioni a quanti si trovano in lista. E noi questa mattina abbiamo voluto denunciare questa politica inaccettabile”.

Ma la mobilitazione è destinata a continuare e dalla resistenza di San Basilio, quartiere simbolo della lotta per la casa, è partito un appello a tutta la città. Giovedi pomeriggio in piazza Recanati, a San Basilio, si è tenuta un’assemblea popolare alla quale hanno partecipato anche gli abitanti e i comitati di altri quartieri popolari della città. L’assemblea si è tenuta nello stesso giorno in cui su Roma è piovuta la seconda ondata di arresti per Mafia Capitale che stavolta ha colpito “duro” anche nelle file del consiglio comunale.

Da alcuni mesi i comitati di lotta nei quartieri popolari, l’Asia Usb, reti sociali e realtà politiche di base si sono coordinati nella Carovana delle Periferie che sta dando battaglia territorio per territorio contro il degrado, gli sfratti e le strumentalizzazioni della destra, una coalizione sociale vera che può rappresentare il vero antidoto a Mafia Capitale, alle responsabilità ormai accertate e insostenibili del consiglio comunale e della Giunta Marino e alle strumentai incursioni dei fascioleghisti nei quartieri popolari della Capitale.

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