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Referendum sull’euro. Il Senato boccia la proposta del M5S

Qui di seguito il resoconto della seduta del Senato che ha discusso della proposta di legge presentata dal M5S che chiedeva la possibilità costituzionale di tenere un referendum sull’adozione dell’euro. Sel vota contro, la Lega a favore. Il mondo politico funziona alla rovescia.

Vedi anche il resoconto stenografico su 

http://www.senato.it/3818?seduta_assemblea=589

“L’Assemblea ha respinto la richiesta di dichiarazione d’urgenza del ddl costituzionale n. 1969 sull’indizione di un referendum popolare per l’adozione di una nuova moneta nazionale. Il sen. Crimi (M5S), illustrando la finalità del ddl di iniziativa popolare, ha posto l’accento sul fallimento dell’euro, legato al potere della finanza e a politiche di austerità che hanno aggravato la crisi e stanno approfondendo le divergenze tra i Paesi europei. Secondo il sen. Campanella (Misto-SEL) il tema è mal posto: il passaggio dall’Unione delle banche all’Unione dei popoli deve avvenire a livello europeo. Secondo il sen. Maran (PD), che ha annunciato voto contrario, l’euro ha garantito la pace tra i popoli e un’Europa frammentata non avrebbe chances in un mondo di sfide globali: occorre trasformare l’unione monetaria in unione politica. Il sen. Candiani (LN) ha annunciato invece voto favorevole, richiamando il diritto del popolo a scegliere il proprio destino. La sen. Bonfrisco (CR) ha annunciato, per senso di responsabilità, voto contrario: un referendum sull’euro rappresenterebbe un rischio, ma la richiesta di M5S impone una riflessione: in mancanza di un cambio di rotta, l’Unione europea non avrà più ragione di esistere. Secondo il sen. D’Alì (FI-PdL) la richiesta di M5S ha un carattere populista e può comportare turbolenze sui mercati finanziari. Per rafforzare l’economia europea occorrono una maggiore integrazione fiscale e un riequilibrio tra paesi continentali e paesi mediterranei.

L’Assemblea ha respinto anche la richiesta di dichiarare l’urgenza del ddl costituzionale di iniziativa popolare sull’indizione di un referendum di indirizzo per la rifondazione di un’Unione europea democratica e federale basata sui popoli e sulle regioni, per l’adesione all’Area Euro limitata ai territori che rispettano il pareggio di bilancio e per il coinvolgimento del popolo nelle procedure di approvazione dei trattati europei. Il sen. Candiani (LN), illustrando la richiesta, ha ricordato il referendum di indirizzo del 1989, che dava mandato a costruire un’Europa politica. Negli anni successivi, l’Unione europea, senza legittimazione democratica, ha esteso progressivamente i suoi poteri, condizionando pesantemente le scelte dei Governi nazionali. Il sen. De Cristofaro (SEL) ha annunciato la non partecipazione al voto: l’esempio greco non va strumentalizzato, il tentativo di Syriza è di delineare una via alternativa all’Europa della finanza e ai nazionalismi. Il sen. Morra (M5S) ha annunciato voto favorevole alla richiesta, criticando però il richiamo al pareggio di bilancio per l’adesione all’area dell’euro. Il sen. Chiti (PD), nell’annunciare voto contrario, ha evidenziato la contraddittorietà del quesito referendario, che cela ambiguamente una spinta alla frammentazione. Ha però riconosciuto la necessità di un contributo italiano per superare un’Europa priva di solidarietà e basata sulla diarchia Germania Francia. Il sen. Malan (FI-PdL) ha invece annunciato voto favorevole alla richiesta della Lega: il referendum darebbe forza al tentativo di costruire un’Europa più democratica, solida, equilibrata. La sen. Bonfrisco (CR), nell’annunciare voto favorevole, ha evidenziato il fallimento dell’euroburocrazia che ha sta minando l’Unione. Il sen. Mario Mauro (GAL), nell’annunciare voto favorevole, ha evidenziato la necessità, sui temi europei, di un progetto condiviso nel centrodestra.

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1 Commento


  • Mic

    “L’euro ha garantito la pace tra i popoli”… non c’è limite alle idiozie sparate dal PD.

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