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“Poliziotto Renzi, non ti sei sbarazzato di me, ma della democrazia”

Tutti i media mainstream hanno dato notizia di Renzi che ha minacciato i suoi esangui oppositori interni: “se dite no – in sintesi – mi sbarazzerò di voi come ho fatto con Varoufakis” (letteralmente: “anche ‘sto Varoufakis se lo semo tolto..”). E tutti i media mainstream hanno detto e ripetuto che “il partito di Varoufakis non aveva superato la soglia di sbarramento”, menzionando Unità Popolare.

Peccato che l’ex ministro delle finanze non si sia candidato con nessuno e quindi non potesse propio essere eletto.

Con le posizioni di Varoufakis, com’è noto ai nostri lettori, abbiamo numerose e grandi differenze, ma questo non ci impedisce di vedere contro di lui, e non da oggi, una “caccia all’uomo” mediatica univocamente tesa a distruggerlo come economista, figura di riferimento, persona. A questo coro, con la sua notoria finezza intellettuale, si è unito anche il peggior premier dell’Italia repubblicana.

Stamattina sul blog di Varoufakis è apparsa questa “risposta a Renzi”, grondante in parti uguali verità e ironia. Indimenticabile la patrte avuta da “Lorenzino il magnifico” nella notte dell'”accordo” del 13 luglio: il poliziotto buono che si alternava a Merkel e Schaeuble, in veste di sbirri cattivissimi. E volentieri l’abbiamo tradotta per pubblicarla.

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Un messaggio per mr Renzi

Il primo ministro italiano M. Renzi (clicca qui per il suo discorso) si è detto felice di essersi “sbarazzato di me”, citando la mia ‘rimozione’ dalla ‘scena’ come un segno che sono stato gettato tra gli “apostati” (cioè quelli che dividono i loro partiti). La sua è una illusione motivata. Lo scorso luglio ‘lorosi sono ‘sbarazzati’ di qualcosa di molto più importante di me. Qui è il mio messaggio per il PM italiano …

Il Signor Renzi mi presenta come un apostata che ha lasciato SYRIZA ed è ora nel deserto politico. La verità è più deludente. A differenza di molti dei miei compagni, sono rimasto fedele alla piattaforma SYRIZA che ci ha visto eletti il 25 gennaio come un partito unito che ha portato speranza ai greci e popoli europei. Speranza per che cosa? Speranza per una fine definitiva ai prestiti di salvataggio “prolunga e fai finta” (che il debito accresciuto possa essere ripagato, ndr), che è costato caro l’Europa, ha condannato la Grecia alla depressione permanente ed ha adombrato politiche fallimentari per il resto d’Europa.

Che è successo? Sotto estrema costrizione da parte dei leader europei, incluso il signor Renzi (che ha rifiutato di discutere ragionevolmente le proposte della Grecia), il mio primo ministro, Alexis Tsipras, è stato sottoposto il 12 e 13 luglio a un bullismo insopportabile, al nudo ricatto, a pressioni disumane. Il Signor Renzi ha svolto un ruolo centrale nell’aiutare la resa di Alexis, con la sua tattica del ‘poliziotto buono’, sulla base della narrazione “Se non cedi, loro ti distruggeranno – per favore, dì a loro di sì“.

Alexis e io ci separammo perché eravamo in disaccordo sul fatto che loro‘ stessero bluffando o no e se noi, in ogni caso, aveva il diritto morale e politico di firmare un altro accordo irrealizzabile, la consegna delle chiavi di ciò che resta del Stato greco a una Troika spietata. Questo è stato, e rimane, un disaccordo tra Alexis e me.

A seguito di tale disaccordo, Alexis ha imposto uninversione a U nella politica di SYRIZA sui prestiti “prolunga e fai finta” (accettandoli per la prima volta nella storia di SYRIZA come male necessario) e, di conseguenza, una gran parte dei membri del partito ha deciso che potevano non seguirlo su questa strada. E a lasciare non è stato solo il segmento di Unità Popolare. Era gente come Tasos Koronakis, segretario del partito, io e molti, molti altri che non hanno mai condiviso l’agenda di Unità Popolare. Non eravamo apostati – solo compagni che in disaccordo col fatto che Syriza dovesse diventare il nuovo PASOK, che hanno rifiutato di entrare nelle fila dei partiti scheggia, come Unità Popolare, e che ha scelto di mettersi fuori per queste tristi elezioni parlamentari – che non potevano, e non possono, produrre un Parlamento capace di attuare un programma di riforme vitale per la Grecia.

Torno al signor Renzi, ora.

Signor Renzi, ho un messaggio per te: puoi gioire tanto quanto ti piace per il fatto che io non sono più il ministro delle finanze, e nemmeno in Parlamento. Ma non ti sei ‘sbarazzato‘ di me. Io sono vivo e vegeto politicamente, come persone in Italia mi ricorda tanta gente quando cammino per le strade del vostro bel Paese. No, ciò di cui vi sei sbarazzato, partecipando a quel colpo vile contro Alexis Tsipras e la democrazia greca, lo scorso luglio, è stata la tua integrità come democratico europeo. Forse anche della tua anima. Per fortuna questo non è irreversibile. Ma è necessario fare sul serio ammenda. Non vedo l’ora di vederti ritornare tra le fila dei democratici europei.

 

 

 

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