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Decreto sanità. Protesta al Ministero della Salute. Ross@ lancia l’allarme

Gli attivisti di Ross@ hanno manifestato ieri pomeriggio sotto le finestre del Ministro della Salute Lorenzin per contestare radicalmente il decreto che taglia le prestazione sanitarie. Il raddoppio delle prestazioni ritenute “inappropriater” (da 108 a 208) è indicativo della “filosofia” che ispira un provvedimento dalla chiara natura antisociale e che riduce drasticamente gli standard sanitari di tutela della salute pubblica. Ross@ ha evidenziato come nella discussione sul decreto fino ad oggi ci sia stato un convitato di pietra cioè l’utenza, quelli che fanno le file alle Asl o che attendono mesi nelle liste di attesa (che diventano però miracolosamente pochi giorni se si ricorre alla sanità privata all’intramoenia a pagamento) per fare analisi anche urgenti. La polarizzazione dello scontro tra governo e organizzazioni dei medici, presenta un panorama e uno spettro di soluzioni del tutto parziale e soprattutto fuori bersaglio sul significato del servizio sanitario nazionale.

Una delegazione di Ross@ e dell’Usb è stata ricevuta al ministero dal vicecapo di gabinetto, la dott.ssa Camera e altri due funzionari. Il colloquio è stato conciso ed è andato subito al merito. “Noi non esprimiamo perplessità sul decreto, noi siamo apertamente contrari e faremo di tutto per complicare il suo cammino” è stato affermato nell’incontro. Questo provvedimento ha la stessa filosofia ispiratrice della Legge Fornero: colpire i settori popolari. “E’ ovvio che il combinato disposto tra aumento dell’età pensionabile e riduzione delle prestazioni sanitarie non può che avere conseguenze pesanti sulle aspettative di vita della popolazione. La Grecia è li a dimostrarlo” ha detto la delegazione. “I tagli del governo si sommano a quelli già effettuati dalle regioni sulle prestazioni e i presidi sanitari”; “Con questo provvedimento si spiana la strada alla predominanza del settore privato nella gestione della sanità”. Insomma nessuno sconto di merito. La delegazione del Ministero della Salute non ha saputo indicare i tempi dell’iter del decreto. L’incontro si è concluso con l’impegno ad un nuovo incontro “di merito” che porti dentro la discusione anche la dimensione sociale ed estesa della salute – e dunque le esiegenze popolari – e non solo il confronto tra governo e organizzazioni dei medici.

Ross@ con il sit in di ieri ha inteso “lanciare il cuore oltre l’ostacolo” e lanciare il dovuto allarme affinchè nesuno, sul piano politico o sindacale, sottovaluti la posta in gioco rappresentata dal decreto sulla sanità. Il silenzio o la disattenzione registrate in questi giorni sono preoccupanti. Un lusso che non ci si può permettere, soprattutto quando ci si appresta a tagliare centinaia di milioni di euro (in alcuni casi miliardi) sulla salute per avere i soldi da destinare alle penali da pagare alla società Salini per il Ponte sullo Stretto di Messina o per non far arrabbiare i comandi delle forze armate che hanno respinto al mittente ogni accenno alla spending review sulle spese militari.

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