Menu

Roma. Prima schiarita sul corteo del 2 ottobre

“Abbiamo incontrato i dirigenti della Questura nel tardo pomeriggio di ieri e abbiamo riscontrato quella flessibilità che invece non c’è nell’ordinanza prefettizia. Il corteo del 2 ottobre perciò non è più a rischio e sarà una bella manifestazione dove le tante proteste della città si uniranno in un solo coro”, annuncia Guido Lutrario, della Federazione romana di USB.

“Modificare il percorso del corteo e terminare in Campidoglio piuttosto che in Prefettura non costituisce un problema insormontabile. Quella che non accettiamo – puntualizza il sindacalista – è l’idea che nel centro della capitale non si possa più manifestare. Questa regola imposta dalla Prefettura è così rigida da risultare inapplicabile e chi vuole continuare a vivere in democrazia non la può accettare. Per questo si stanno moltiplicando le firme di diverse personalità all’Appello contro questa disposizione e pensiamo che il Prefetto farebbe una cosa saggia se la rivedesse”.

Riferisce Lutrario: “Dopo Ascanio Celestini e Valerio  Mastandrea si sono infatti aggiunti, fra gli altri,  Zero Calcare, Elio Germano, il Senatore Alberto Airola (M5S), Eleonora Forenza (Eurodeputata Sinistra Europea), Paolo Pietrangeli, la Banda Bassotti, Paolo Berdini, i Gang, Franco Russo, Sandro Medici, Antonio Di Stasi, Antonello Sotgia, Rossella Marchini, Militant A (Assalti Frontali), Giorgio Cremaschi”.

Prosegue il rappresentante USB: “Dopo la schiarita di ieri possiamo così concentrarci sulle ragioni della manifestazione. Vogliamo dire con chiarezza che i cittadini e i lavoratori stanno dalla stessa parte e che i piani di privatizzazione delle aziende pubbliche produrranno effetti negativi sia sui servizi che sulle condizioni di lavoro. A risentirne sono innanzitutto le periferie, dove, per essere chiari, diminuiscono i trasporti ed aumentano le discariche”.

“Tra qualche settimana inizierà a Roma il Giubileo della Misericordia. Ma le autorità di Roma cosa stanno facendo di misericordioso sui problemi sociali della città? Si sente parlare di sgomberi di famiglie già in difficoltà, di continui licenziamenti in aziende collegate con attività dell’amministrazione e, d’altro canto, non c’è un’assegnazione di casa popolare, non un piano contro la disoccupazione. I problemi sociali sono devoluti alla carità cristiana? Chi governa la città non può assumere l’irresponsabilità come filosofia di governo conclude Lutrario – c’è bisogno di un radicale cambio nell’agenda delle priorità”.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *