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Bologna: giornata di lotta contro la chiusura di spazi e gli sgomberi

Questa mattina, il centro cittadino di Bologna ha vissuto due momenti di lotta i quali, per quanto venendo da percorsi distinti, si congiungono nella comune lotta contro la chiusura di spazi di socialità e di elaborazione culturale, contro sfratti e sgomberi e per la dignità di ogni essere umano in quanto tale.

Infatti, di prima mattina è avvenuto lo sgombero della storica occupazione di Atlantide, sita nel cassero di Porta S. Stefano e che da 15 anni da un contributo attivo e militante sulla questione femminista e per le rivendicazioni Lgbtq. I collettivi che animano quello spazio, hanno quindi dato vita ad un corteo che si è concluso con una conferenza stampa in Piazza Maggiore.

Sempre in Piazza Maggiore, durante lo svolgimento del question-time in sala consiliare a Palazzo d’Accursio, militanti di Asia-Usb e Noi Restiamo, con molti occupanti si sono dati appuntamento per rilanciare il percorso che ha portato in questi anni a lottare per la stabilizzazione di tutte le occupazioni e la requisizione del patrimonio sfitto e la sua riconversione in alloggi popolari.

Com’era prevedibile, un reparto di celere ha impedito agli attivisti di poter partecipare al question-time, schierandosi nell’unico accesso per poter entrare in sala consiliare ma questo non ha impedito di portare a casa un tavolo di trattativa molto importante con la giunta comunale fissato per il 20 ottobre.

 

 PRESIDIO PER IL DIRITTO ALL’ABITARE

 Continua la mobilitazione di Asia-Usb assieme agli occupanti resistenti, questa mattina sotto la sede del comune si è svolto un presidio determinato.

La risposta del comune e della questura non si è fatta attendere, subito il reparto celere è stato messo a protezione dell’unico accesso per entrare in consiglio comunale. Nonostante le numerose  spinte e  provocazioni da parte della polizia la determinazione dei militanti e degli occupanti ha permesso di conquistare un incontro con gli assessori competenti previsto per il 20 ottobre.

 Il presidio è stato lanciato in seguito ad una situazione di emergenza abitativa sempre più dirompente, dove il comune non sembra volere trovare delle soluzioni se non il ripristino della legalità.

La stessa legalità che produce differenze economiche e produce intere fette dalla popolazione non più in grado di permettersi una casa.

 Inoltre da questo giovedì mattina pende sulle case occupate “Nelson Mandela” di Via Irnerio una richiesta di sequestro dello stabile. Sequestro già richiesto anche per l’occupazione sempre di Asia-Usb in Via Toscana. Tali procedimenti sono in atto contro tutte le occupazione abitative nel territorio di Bologna.

Di fronte ad una emergenza abitativa ormai strutturale, e nonostante le proposte concrete, per quanto ambiziose, che da anni il nostro sindacato mette in campo, il comune non sembra avere risposte. L’utilizzo della struttura dell’Ex Galaxy con all’interno trentacinque appartamenti, comunque pochi se confrontati con i numeri reali delle situazioni di emergenza, sembra in fin dei conti quasi un palliativo per mascherare la mancanza di volontà nell’incidere strutturalmente con misure finalizzate ad una necessaria redistribuzione degli spazi abitativi.

Di fronte a tale emergenza, la soluzione deve essere generale, con interventi che portino all’ampliamento del patrimonio abitativo pubblico, utilizzando anche lo sfitto presente in città. Soluzioni che non escludano chi resiste nelle occupazioni abitative ed è costretto a subire il rischio di sgombero e le conseguenze del selvaggio Piano Casa di Lupi. 

 La lotta per la casa a Bologna procede nonostante l’asse PD-Procura che continua a criminalizzare le realtà che si organizzano e rifiutano lo stato di emarginazione imposto alle fasce più deboli della popolazione dalle politiche nazionali e locali.

Per questo Asia-usb rilancia un altro presidio giovedì 20 ottobre in occasione dell’incontro con l’amministrazione comunale, con la volontà di essere presenti di nuovo sotto al comune assieme agli occupanti per mostrare la determinazione di chi lotta per la casa.

 Asia-Usb

 

RESISTIAMO!

Oggi la città si è svegliata con la brutta notizia dello sgombero di Atlantide, realtà in cui si sono sempre sperimentati percorsi di costruzione di socialità, cultura, musica e dibattito non omologati, un vero e proprio spazio libero, in cui molti di noi hanno passato momenti di cui sentiremo la mancanza.
A tutti coloro che negli anni hanno costruito questa esperienza va la nostra forte solidarietà, e il nostro appoggio.
Il nome, infatti, riporta alla mente quel continente sommerso, quella città dentro la città che immagina scenari alternativi allo sfruttamento, alla precarietà e all’individualismo sfrenato. Quella parte di città che va dagli spazi sociali alle occupazioni abitative, dalle assemblee ai concerti, dai presidi ai cortei, e che è oggi è complessivamente sotto attacco, da parte di istituzioni che ci vogliono sempre più muti, passivi, spettatori.

Le nostre lotte e rivendicazioni continueranno sempre,
SOLIDARIETA’ AD ATLANTIDE!

Asia-Usb

L’arroganza delle istituzioni non fermerà le nostre lotte!

Poche settimane fa, il Comune di Bologna ha firmato l’acordo con l’Inail stanziando fondi pubblici per l’utilizzo dell’ex residence Galaxy, uno dei tanti stabili che in questa città vengono abbandonati e lasciati vuoti per anni, ed assegnare gli alloggi a 35 nuclei familiari in condizioni di emergenza abitativa.
Naturalmente questo non può rappresentare una soluzione al problema abitativo, né può essere usato come scusa per porre sotto sequestro tutte le occupazioni abitative presenti in città.
In più, da ieri, le case occupate Nelson Mandela, site nello stabile di via Irnerio 13 sono state poste sotto sequestro. Questo stabile ha visto la nascita della nostra campagna giovanile e del Centro Studio Occupato TerzoPiano, che da due anni è diventata una realtà di incontro, dibattito e produzione di percorsi di lotta.
Dunque questa mattina ci siamo presentati a Palazzo d’Accursio insieme ad Asia-Usb e agli abitanti delle sue occupazioni per poter parlare durante il question-time, e chiedere, anzi, pretendere dei chiarimenti dall’amministrazione comunale.
Naturalmente, non ci è stato concesso di poter parlare al sindaco o a qualche assessore competente (come sarebbe legittimo nelle giornate di question-time) poichè siamo stati bloccati all’ingresso da un reparto di celere ben schierato a difesa di quelle istituzioni che ancora si ostinano a definirsi “democratiche”, ma che sempre più sanno mostrare solo la faccia repressiva a chi chiede diritti e dignità.

La giornata di oggi ha visto anche la storica occupazione di Atlantide nel cassero di Porta Santo Stefano, che ospitava realtà femministe e Lgbtq venire sgomberata in mattinata dalle forze dell’ordine e col plauso dell’amministrazione comunale, che su questa vicenda ha ribadito tutta la sua pochezza e la mancanza di una linea comune, rese evidenti con la revoca delle deleghe all’assessore Ronchi da parte di un sindaco sempre più in balìa degli eventi.

Le nostre lotte però non si concludono in questa giornata: con l’Asia e gli inquilini di via Irnerio e via Toscana siamo riusciti ad ottenere un tavolo con l’amministrazione fissato per il 20 ottobre e, una volta ottenuta questa apertura, siamo andati a portare la nostra solidarietà ai collettivi di Atlantide, radunatisi in Piazza Maggiore per una conferenza stampa alla fine di un corteo che ha sfilato per le vie della città.

I nostri percorsi, le nostre lotte e le rivendicazioni di un futuro diverso da quello che le classi dirigenti di questo Paese vogliono per tutti noi, ci porteranno dunque di nuovo nelle strade e nelle piazze cittadine. Non ci faremo intimidire né tantomeno scoraggiare dall’atteggiamento arrogante e strafottente della giunta comunale e della questura e in questo mese costruiremo, insieme a tutte le altre realtà cittadine, il percorso di avvicinamento all’8 novembre, data in cui Matteo Salvini verrà a Bologna in vista delle elezioni della prossima primavera, nell’ipotesi che uno dei suoi scagnozzi fascio-leghisti conquisti il comune, sfruttando anche l’evidente confusione e mancanza di prospettive all’interno del PD e della sinistra bolognese.
A questa finta contrapposizione, utile solo a far racimolare voti e consensi ad entrambi i Matteo, noi ci sottraiamo e contrapponiamo la costruzione di percorsi di ricomposizione sociale dal basso, che abbiano come basi sia il rifiuto della becera xenofobia fascio-leghista, sia il contrasto al “partito della Nazione” di Renzi e al costante massacro sociale che sta imponendo al nostro Paese.

L’uscita dalla crisi e dall’austerità esiste ed è praticabile, ma è solo rompendo la gabbia dei trattati europei e rifiutando ogni frammentazione delle classi subalterne, sia essa su base etnica, territoriale o religiosa che potremo raggiungerla.
Siamo tutti e tutte parte di un’unica lotta, la lotta per l’emancipazione e la liberazione di ogni essere umano dallo sfruttamento, dalla povertà e dalle discriminazioni.

Noi Restiamo

Ross@ Bologna

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