Menu

Incontro tra Evo Morales e Usb, il messaggio dell’Ambasciata della Bolivia

Venerdi scorso, il presidente della Bolivia, Evo Morales, in visita a Roma per incontri di Stato e il conferimento di una laurea honoris causa all’università La Sapienza, doveva raggiungere la sede centrale dell’Unione Sindacale di Base (Usb) – sindacato tra l’altro aderente alla Federazione Sindacale Mondiale, che riunisce decine di organizzazioni, con decine di milioni di iscritti – a Cinecittà. Sul posto fin dalle tre del pomeriggio, centinaia di sindacalisti e attivisti sociali, due parlamentari del Movimento Cinque Stelle, giornalisti e fotografi, troupe televisive, strada liberata dalle automobili, misure di sicurezza, ecc.

Il giro del presidente subiva qualche piccolo ritardo ad ogni tappa, ma l’appuntamento con il sindacato che più mostra attenzione concreta alla solidarietà internazionalista veniva confermato. Il corteo delle auto partiva infine da La Sapienza, aperto dal pulmino con a bordo giornalisti e cameraman delle televisione boliviana, quindi le auto della polizia, della Digos, del presidente, ecc.

Incredibilmente, la troupe boliviana è arrivata a Cinecittà senza troppi problemi, mentre la scorta di polizia decideva una strada alternativa: la tangenziale. Anche l’ultimo dei pedoni romani sa che quell’arteria, alle sei di pomeriggio del venerdì (tra gente che esce dal lavoro e tanti che partono per il weekend) è un inferno di metallo che si è meritato più di una canzone salace.

Lo sanno tutti meno gli agenti della stradale incaricati di aprire il corteo ufficiale, a quanto pare. E sulla tangenziale, nel tratto in sopraelevata, non c’è sirena spiegata che possa far liberare lo spazio per lasciar passare un corteo di automobili. Conseguenza: Evo Morales, atteso a Parigi da Francois Hollande per cena, ad un certo punto è stato portato direttamente all’aeroporto di Ciampino (c’è persino un filo di ironia, in tutto ciò, visto che la sede Usb è in via dell’Aeroporto; ma un altro, quello di Centocelle, ormai diventato in parte un parco pubblico e in parte sede del COI (Comitato Operativo Interforze) del Ministero della Difesa ossia un sito militare strategico.

Come prova del rispetto reciproco, il presidente ha lasciato a Roma una parte della sua delegazione, che ha raggiunto comunque la sede dell’Usb per l’incontro ufficiale. Naturalmente nessuno, qui è ingenuo. Un qualsiasi altro presidente di un paese del pianeta, che avesse dovuto incontrare i dirigenti di un qualsiasi sindacato “complice”, sarebbe arrivato a distinazione.

Diciamo dunque che anche questa vicenda, dopo il divieto, reiterato, allo svolgimento del corteo in occasione dello sciopero generale del pubblico impiego del 20 novembre, proclamato dalla stessa Usb, costituisce il secondo tagliando del biglietto da visita della nuova diarchia prefettizia che governa Roma. Forse temporaneamente, forse no.

1evo

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *