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Bologna Kaputt!

Comunicato di ROSS@ Bologna, sull’’occupazione all’e ex-Poste di via Agucchi a Bologna, la repressione poliziesca e la resistenza degli occupanti in queste ore

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Mentre gli occupanti resistono, sul tetto e nel cortile antistante lo stabile ex Poste di Via Agucchi, incuranti del freddo e delle notti che scendono ancora più gelide, perché consapevoli che solo la loro resistenza e la solidarietà della Bologna dal volto umano gli potranno permettere di avere una casa degna di questo nome, il sindaco e l’’assessore al
Welfare di questo comune ormai senza anima rilasciano dichiarazioni in perfetto stile
lepenista.
L’’emergenza abitativa, che in questa città riguarda centinaia di persone che un tetto non ce l’’hanno, riceve come risposta il manganello di un questore spietato su ordine di un procuratore assetato di vendetta e l’’odio di classe di un ceto politico complice di costruttori, cementificatori e speculatori.
Sono costoro che mantengono decine di migliaia di appartamenti e spazi -utilizzabili a fini abitativi e culturali- sfitti e inutilizzati. 
Garantiti in questo dalla copertura di istituzioni pubbliche asservite e da un sistema
informativo, quasi tutto, finanziato e governato dal potere economico. 
Questo è il tempo –per parafrasare il titolo di un libro scomodo- della “Bologna Kaputt”.
È il tempo in cui mentre le famiglie si auto-organizzano per offrire riparo, calore e umanità ai loro figli, chi dovrebbe garantirne –per dovere istituzionale- il benessere, l’’accoglienza e la sicurezza, li accusa di strumentalizzare i loro bambini: quegli stessi bambini che le istituzioni pubbliche, il sindaco e i suoi assessori ignorano, esattamente come ignorano
i loro genitori e i loro amici, se restano silenziosi e non disturbano l’’ordine del mercato abitativo.
Però questo è anche il tempo in cui la Bologna della solidarietà si stringe, con forza e determinazione ancora maggiori, attorno a chi lotta per un bisogno, per un diritto fondamentale, come è quello ad abitare una casa e a non esserne cacciato.
È il tempo in cui le forze sane, le energie migliori di questa terra, sgomberano le macerie della “Bologna Kaputt”, sconfiggono la logica degli speculatori, cacciano i loro ragionieri –compresi quelli chiamati Merola e Frascaroli- e continuano a ricostruire, lotta dopo lotta, occupazione dopo occupazione, la città meticcia, solidale, umana.

9 dicembre 2015

ROSS@ Bologna

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