Dividiamo questa torta in tre parti che lanciamo ai tre sindaci, Pisapia, Doria, Zedda, versione politicante dei ben più celebri e meritevoli tre tenori. I tre tromboni cittadini hanno steccato clamorosamente alla loro prima uscita comune.
I tre sindaci uscenti, si spera definitivamente, di Milano, Genova e Cagliari furono eletti pochi anni fa sull’onda della stagione delle liste arancioni, che sembravano rappresentare vero rinnovamento e partecipazione nella sinistra in alternativa al sistema di potere del PD. Seguendo una consolidata tradizione trasformista, invece questi tre sindaci hanno velocemente abbandonato le posizioni e i riferimenti che li avevano sostenuti e si sono alleati con il potere contro il quale erano stati eletti.
Il più importante dei tre, Pisapia, a Milano è diventato ultrà di Expo e del suo modello di speculazione affaristica e lavoro gratis. Da allora è stato quasi impossibile non vederlo ritratto assieme ai due altri pilastri di quella costosissima e inutile Grande Opera : il presidente lombardo Maroni e quello nazionale Renzi. Una foto sul palco della prima della Scala ne ritrae l’impettito sodalizio.
Ora i tre sindaci hanno fatto un appello all’alleanza di tutte le sinistre (?) , compreso quindi il PD, per evitare un effetto Le Pen in Italia. Come il partito socialista francese che ha invitato a votare Sarkozy pur di non far vincere il Fronte Nazionale. Con una logica secondo la quale alla fine bisognerebbe per forza dire meglio Berlusconi che Salvini. Subito sponsorizzati da La Repubblica, hanno creato devastazione nelle file della appena nata Sinistra Italiana che poveretta si stava presentando come la vera alternativa a Renzi. Il quale invece già si frega le mani pensando ai ballottaggi.
Tante sono le immagini che possono rappresentare il suicidio di una sinistra che scompare per la pervicace volontà di essere inutile, tra queste possiamo ora aggiungere quella dei tre sindaci tra cui dividiamo questa torta.
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