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Ross@ Torino, “Oltre l’Europa liberale”

“Oltre l’Europa Neoliberale: analisi e proposta politica sull’Europa e l’Euro” è il libretto edito da Ross@ a seguito dell’omonimo convegno tenutosi a Parma nel marzo di quest’anno. –>

Venerdì 4 Dicembre è stato presentato a Torino all’interno del secondo incontro pubblico cittadino della Piattaforma Sociale Eurostop. Oltre agli attivisti di Ross@ Parma erano presenti come relatori Giorgio Cremaschi (Ross@) e Enzo Miccoli (Usb Piemonte). Assente giustificata Nicoletta Dosio, rimasta nella “sua” Valsusa a seguito del fermo di alcuni Notav.

Il libro di Ross@ (disponibile in italiano ed inglese) ha il pregio di essere ben scritto e ben argomentato, fa luce sulla natura tecnocratica dell’UE e pone al centro la questione della sua rottura,

spiegando perché è un sistema irriformabile. Questa presentazione si inserisce quindi perfettamente all’interno del percorso della Piattaforma Eurostop.

I compagni di Parma hanno spiegato bene come l’UE si caratterizzi come un progetto politico multivello (sovranazionale, nazionale, locale), una sorta di super-struttura parastatale, essenzialmente tecnocratica e basata sui trattati, atti giuridici ibridi che sono in grado di modificare le costituzioni nazionali con un effetto diretto sui cittadini

Tre sono i pilastri dell’UE: l’ordoliberalismo (la dottrina economica e politica che ha inventato l’economia sociale di mercato, alla base della costituzione UE), il funzionalismo (il principio che riconduce la sovranità ad una specifica funzione, svincolata dalla dimensione territoriale) e l’atlantismo (la costruzione dell’Europa come testa di ponte degli USA per contrastare l’Unione Sovietica).

Perchè allora è sbagliato dire che la risposta alla natura tecnocratica dell’UE è dire “più Europa”? La risposta di Ross@ è che l’irriformabilità è insita nella natura stessa dell’UE, data la sua dinamicità e adattabilità al sistema capitalistico.

La proposta politica di Ross@ si basa dunque sulla rottura e sull’unità. Citando dal libretto “Rottura con il sistema di “governance” della UE e unità in quanto aggregazione più ampia possibile sulla base dei contenuti, con tutte le forze e i singoli che si ritrovano nella dimensione della rottura. Non intendiamo con questo una semplice sommatoria di ciò che già esiste, nell’intento di riunire le membra sparse della sinistra antagonista, in modo autoreferenziale e identitario, ma cercare aggregazione sulle tematiche proposte”. All’atto pratico questo significa cercare alleanze fra forze che (con il discrimine dell’antifascismo) propongano la rottura dell’UE e dell’Euro (pensarli scissi non è possibile) su temi come i referendum costituzionali. Adoperare la lotta per la costituzione in maniera contingente costituisce un buon punto di partenza.

L’intervento di Enzo Miccoli dell’USB Piemonte si è concentrato sui nefasti effetti che il progetto europeo ha avuto per i lavoratori e le lavoratrici. Non è un caso che il rafforzamento dell’UE sia andato di pari passo con le controriforme del lavoro (come il pacchetto Treu, la legge Biagi e le riforme di Fornero e Poletti) che hanno portato allo smantellamento dei diritti della classe lavoratrice. È quindi evidente il motivo per cui un lavoratore dovrebbe volersi svincolare da questa gabbia. Il compito difficile ma è comunque da realizzare perché l’ingiustizia in cui viviamo non è sopportabile se non entriamo in una dinamica di lotta, benché questa sia resa difficile dalle politiche antisindacali che stanno venendo attuate in vari paesi UE.

Giorgio Cremaschi ha portato sul terreno del dibattito la questione fondamentale della guerra, ricordando l’intreccio totale che esiste fra UE e Nato e la preoccupazione per la chiamata comune alla guerra della Francia, che fa quasi (quasi!) rimpiangere l’UE a trazione tedesca. Le opinioni pubbliche europee purtroppo non stanno reagendo, anche e soprattutto per colpa delle elites europee , specie quelle di “sinistra”. Basti a pensare all’esempio del premier greco Tsipras, che ha attuato una serie di manovre di destra come la legge sul pignoramento delle case o la soppressione della commissione sul debito pubblico, oltre alla costante collaborazione con Israele.

Ci sono però segni che dovrebbero indurre all’ottimismo e alla lotta: il risultato del referendum greco di quest’estate o il fatto che vi siano state importanti manifestazioni di opposizione alla guerra in Inghilterra. In Italia si ripartirà dall’appuntamento del 16 Gennaio 2016, nel venticinquennale della I guerra del golfo, in cui la piattaforma ha organizzato una manifestazione contro la guerra.

Un appuntamento che sarà fondamentale per consolidare gli obiettivi emersi nella prima assemblea nazionale di Eurostop e per provare a mobilitare tutte le forze autenticamente contro la guerra.

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