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Roma. Dal Corto Circuito uno stop agli sgomberi degli spazi sociali

Una minaccia di sgombero, una presenza di massa pronta a resistere e poi centinaia in corteo per le strade del quartiere di Cinecittà fino alla sede del Municipio. Il centro sociale Corto Circuito manda un segnale al commissario-prefetto Tronca e alla città: non si sgombera nulla. Qui di seguito il comunicato del Corto, mentre venerdi l’appuntamento è all’ormai settimanale assemblea cittadina al Casale Falchetti, altro luogo a rischio sgombero, per coordinarsi, per discutere, per resistere.

Centinaia di persone hanno partecipato alla due giorni politica del Corto Circuito, che si è aperta martedì 9 con l’interessante dibattito “Dalla difesa di Kobane alla difesa degli spazi sociali”. Presente Karim Franceschi, il combattente italiano impegnato nella lotta CONTRO L’ISIS al fianco del popolo Kurdo, la cui testimonianza ha concentrato la discussione intorno al punto comune che attraversa due rivendicazioni: la solidarietà internazionale e RECIPROCA; e il concetto base del confederalismo democratico del Rojavà “ i territori sono di chi ci vive” L’autogestione delle comunità territoriali. Oggi, mercoledì 10, appuntamento all’alba per la scadenza dell’ennesimo ultimatum al Corto e allora convocazione di massa per la colazione resistente, la partecipazione è stata superiore a qualsiasi aspettativa. In tant@, militanti degli spazi sociali, dell’ associazionismo di base, di comitati di quartiere e delle occupazioni abitative, erano pront@ a fare scudo con il proprio corpo per scongiurare lo sgombero . in attesa dei reparti anti sommossa e delle ruspe che per la 4^ volta non si sono presentati.

Così che si è deciso di formare un corteo spontaneo in direzione VII Municipio dove si è svolta una assemblea, ricca di interventi e di proposte.
Come già preannunciato, forte è stata la richiesta di una” moratoria giubilare” che blocchi immediatamente sgomberi e sfratti.

Condivisa anche la volontà di contrastare con ogni mezzo sia la Delibera 140/2015, che mette a “bando” tutto il patrimonio comunale anche quello assegnato con un regolare contratto, sia il Dup emesso dal commissario “straordinario” e Pro Tempore Tronca, che intende invece vincolare la gestione amministrativa della città per i prossimi tre anni, qualunque sia l’amministrazione che la governerà. Considerandolo un atto inaccettabile e antidemocratico.

Altra proposta concreta uscita dall’Assemblea, condivisa anche dalla Presidente del Municipio Susy Fantino, anch’essa intervenuta , è stata quella di creare un “Comitato di controllo popolare”, costituito dalle realtà territoriali e da cittadini, lavoratori/utenti che sbarri la strada alle scelte imposte dall’alto e pretenda che ogni decisione che investe il quartiere e il territorio venga decisa insieme ai suoi abitanti e non dai manager o dai dirigenti del Comune e della Regione.

Un’istanza vincolante per l’amministrazione, che avrà il compito di:
vigilare su qualsiasi tentativo di speculazione;
impedire ulteriore sacco del territorio;
indirizzare le risorse verso le necessità reali dei cittadini;

Nell’era della democrazia commissariata, una forma di partecipazione dal basso e di democrazia diretta che invitiamo a raccogliere e moltiplicare in tutta la città.

CSOA CORTOCIRCUITO

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