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Roma, oggi presidio contro la guerra. Il 12 si replica in tutt’Italia

Oggi, mercoledì 2 marzo, dalle 14 alle 17, un gruppo di attivisti del movimento contro la guerra aderenti alla Rete No War, al collettivo Statunitensi per la pace e ad altre sigle organizza un presidio in piazza Montecitorio, sotto lo striscione “Stanate i padrini di Daesh in Turchia e Arabia Saudita anziché bombardare in Libia”, per sensibilizzare i parlamentari dei vari schieramenti a proposito del “che fare” di fronte al fenomeno terroristico che sta macellando interi popoli…e che è cresciuto proprio grazie al denaro, alle armi e alle guerre dirette e coperte di Usa e Nato a guida Usa, Occidente e petromonarchie (Iraq 2003, Libia 2011, Siria, Yemen…). 
Sono tanti e noti i padrini di Daesh e di altri gruppi armati (in continua osmosi). Occorre obbligarli a fermarsi, anche con la minaccia di sanzioni, occorre tagliare le linee di approvvigionamento a questo mostro di Frankenstein. Che fine ha fatto, ad esempio, il “Gruppo per il contrasto economico all’Isis” che fra poco compirà un anno? Si presume nulla, poiché era coordinato da Arabia saudita e Stati uniti (oltre che dall’italia paese ospite dell’incontro inaugurale). 
Ai parlamentari gli attivisti cercheranno di consegnare un breve documento di riflessione e azione in 5 punti, rivolto ai politici e ai cittadini, che si può leggere sul sito www.sibialiria.org (come allegato all’articolo “una locandina contro la guerra”.
L’appuntamento di oggi segnerà una tappa di avvicinamento verso la giornata di mobilitazione nazionale del 12 marzo, che dopo quella del 16 di gennaio porrà di nuovo all’attenzione dell’opinione pubblica il tema del contrasto alla guerra, alla legislazione d’emergenza, ai meccanismi bellici, agli appetiti imperialisti sul Nord Africa e il Medio Oriente. Proprio mentre il governo italiano sta coinvolgendo il paese nell’ennesima avventura militare in Libia ed Iraq – con il rischio che l’Italia diventi obiettivo di eventuali ritorsioni terroristiche da parte della galassia jihadista – alcuni movimenti politici, organizzazioni sindacali, gruppi pacifisti e internazionalisti scenderanno in piazza il 12 marzo in diverse città, contestando basi e comandi militari, dalla Val Susa alla Sicilia, da Roma a Bologna, da Bari a Brescia a Camp Darby. Quel giorno non è il caso di rimanere a casa.

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