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Napoli. Ross@, la rappresentanza politica in campo al di là delle elezioni

E’ riuscita oltre le previsioni l’iniziativa di Ross@ su elezioni comunali e rappresentanza politica tenutasi nella sala multimediale di un edificio comunale di Napoli. Il dibattito ha preso spunto dall’elaborazione di Ross@ riguardo l’imminente scadenza delle elezioni comunali nel capoluogo campano (http://www.rossa.red/ross-napoli-unalleanza-politico-sociale-e-sindacale-per-battere-le-politiche-di-austerity-i-diktat-dellunione-europea-e-per-la-rinascita-di-napoli-e-della-sua-area-metropolitana-2/) in cui si è esplicitato l’appoggio dell’organizzazione politica alla ricandidatura del sindaco in carica Luigi De Magistris. La sala è stata affollata per gran parte della durata dell’iniziativa , in quanto si è trattato di un’occasione di dibattito franco e schietto e di confronto sulla ventura scadenza elettorale praticamente unica, nonostante il fiorire di iniziative politiche continue a Napoli.

Nell’introduzione, tenuta da Nicola Vetrano, si è sottolineata la necessità di coltivare l’ambizione, da parte della sinistra di classe, di organizzare e rappresentare politicamente il blocco sociale antagonista, allontanandosi dalla tendenza prevalente all’interno della “sinistra radicale storica” di svolgere unicamente la funzione di condizionamento a sinistra rispetto alla soggettività politica che tiene le redini delle istituzioni, in questo caso il Comune. Da ciò discende la non adesione di Ross@, all’interno dello spettro politico che appoggia il sindaco, alle liste di sinistra, le quali, al di là della retorica aperturista, ricalcano le logiche dei vari tentativi rassemblativi andati a vuoto dalla Sinistra Arcobaleno in avanti e imbarcano parte del ceto politico subalterno a Bassolino e Iervolino negli anni 2000. Ovviamente, si è ribadita l’impostazione del documento riguardo il bilancio dei 5 anni di amministrazione comunali ed i “paletti” sui quali è incardinata la decisione, sempre reversibile, di appoggiarla. Un altro argomento saliente dell’introduzione è stata l’affermazione della necessità di riaprire il capitolo del meridionalismo e di aggiornare l’elaborazione politica anche su questo tema, alla luce anche della costruzione dell’Unione Europea. Si è, inoltre, reso noto che il contributo di Ross@ è stato il risultato non solo dell’elaborazione dei singoli militanti, bensì ha raccolto contributi provenienti da elaborazioni più larghe, come ad esempio, sulle partecipate, il convegno animato dal contro semestre popolare un anno e mezzo fa, e si è ribadito che l’apertura al dialogo e ad altri contributi resta piena.

Il dibattito che ne è seguito è stato lungo, ed ha visto l’intervento di esponenti dell’USB, del PRC, di Sinistra Anticapitalista, dei meridionalisti di MO, del Pcdi, di Ross@ ancora, dei CoBas, di consiglieri comunali uscenti e di singoli, oltre che di Giorgio Cremaschi, il quale era fra i relatori, ma ha preferito intervenire nel mezzo del dibattito, invece di tirare conclusioni.

Gli argomenti trattati sono stati vari e sono scaturite anche alcune proposte di lavoro; molti si sono soffermati sulle tendenze populiste del sindaco De Magistris, accentuate dall’architettura istituzionale che prevede l’elezione diretta del primo cittadino e lo svuotamento di fatto dei consigli comunali, i quali oramai non contano più nulla. Altri si sono soffermati sulle carenze dell’amministrazione comunale negli ultime 5 anni, ad esempio sulle periferie e nel campo dei rifiuti. Non è poi mancato lo punto di critica rispetto al rifiuto di Ross@ di aderire alle liste di sinistra: si tratterebbe di una forzatura che non tiene conto dell’operato degli esponenti del PRC o ex-PRC all’interno della giunta e cederebbe al populismo di De Magistris.

Rosario Maresca dell’Unione Sindacale di Base ha inquadrato l’operato dell’amministrazione dal punto di vista del sindacato (a differenza delle altre valutazioni, più prettamente politiche), facendo il punto su quanto di negativo e quanto di positivo è stato fatto riguardo le aziende partecipate, sottolineando, fra le altre cose, che non si sono fatti licenziamenti, anzi si sono fatte assunzioni di maestre e che sta per chiudersi per il meglio la vertenza riguardante Napoli Sociale.

Giorgio Cremaschi ha sottolineato che, se si va a fare un bilancio dell’amministrazione De Magistris, probabilmente le manchevolezze sono ancora di più rispetto a quelle emerse nel dibattito, tuttavia la sua candidatura va appoggiata perché ha un valore di rottura rispetto al sistema politico per come lo disegnala borghesia imperialista europea (lo stesso vale anche per quel che riguarda il M5S a Roma): se non ci si relega volontariamente ad utilizzare le elezioni per fare propaganda al proprio partito comunista oppure ad astenervisi per dedicarsi essenzialmente ad una militanza sociale e vertenziale, l’unica scelta che resta per la sinistra di classe è quella di esercitare la rottura del quadro politico, quando è possibile, per poi criticare e fare opposizione se la soggettività politica che è stata appoggiata poi non si comporta di conseguenza, come sempre avvenuto fino ad ora (ad esempio in Grecia o per quel che riguarda i sindaci del M5S) e non è detto non possa avvenire anche a Napoli.

In secondo luogo, ha ripreso gli spunti dell’introduzione riguardo il meridionalismo, affermando che si tratta di un punto su cui battere fortemente per rivendicare un’equa ripartizione dei fondi pubblici anche per il sud; in ciò vi è una differenziazione rispetto a De Magistris, il quale rivendica che le tasse dei napoletani rimangano sul territorio in maniera tale da poter amministrare la città in autonomia, senza accedere a fondi pubblici.

Sul sindaco, Cremaschi ha anche detto che il suo punto più basso è stato rappresentato dall’aver investito nel 2013 su Rivoluzione Civile di Ingroia; ha, così, inteso rimarcare la sua contrarietà agli accrocchi elettorali che ad ogni elezione si producono a sinistra.

Due le proposte emerse dall’assemblea, che ha ripreso anche Cremaschi nel suo intervento, sulle quali le forze della sinistra di classe, al di là della collocazione all’interno delle liste, possono trovare un terreno comune: premere sul sindaco affinché, con una delibera, sanzioni che, in deroga alla legislazione nazionale sul lavoro (che concede la possibilità di operare deroghe aziendali e decentramento), il Comune di Napoli e le aziende che da esso ricevono un appalto devono applicare l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori; la seconda proposta è stata quella di convocare altre iniziative di discussione collettiva dopo le elezioni per attrezzarsi meglio tutti insieme per le sfide che ci attendono e attendono l’amministrazione De Magistris, se dovesse vincere.

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