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Le pressioni di Questura e Prefettura in vista del corteo di sabato 9 aprile

LA SOLIDARIETA’ PER CHI LOTTA IN PIAZZA A FIRENZE

Il 9 aprile si avvicina e continua a crescere la solidarietà e l’adesione alla manifestazione in solidarietà con gli 86 compagni processi.

Se quando lanciammo l’appello ci eravamo posti l’obiettivo di far parlare del processo contro il movimento fiorentino, crediamo di averlo centrato.

Allo stesso modo stiamo dimostrando nella pratica cosa significhi non lasciare nessuno solo davanti alla repressione.

Ora è necessario intensificare gli sforzi per la riuscita della manifestazione di sabato prossimo: appuntamento alle ore 15.30 in Piazza Santa Maria Novella.

Il corteo sarà aperto dallo striscione “Solidarietà per chi lotta – Solidarietà agli 86″ dietro al quale si formerà lo spezzone unitario a cui prenderanno parte molte realtà del territorio e non.

A seguire lo spezzone studentesco e quello dei lavoratori. Parteciperanno al corteo collettivi di studenti, comitati, centri sociali, movimenti ed associazioni, partiti e realtà politiche, sindacalismo di base e conflittuale, tutti uniti nella solidarietà agli 86 e per denunciare il clima repressivo ed emergenziale in cui siamo immersi.

Lotta e solidarietà: questo sarà il filo conduttore del corteo e queste saranno le parole d’ordine degli interventi che animeranno la giornata.

Il corteo attraverserà il centro storico fiorentino per concludersi in Piazza Santa Croce.

Dobbiamo ancora una volta sottolineare il comportamento di Questura e Prefettura che, rendendosi probabilmente conto che la solidarietà è riuscita ad andare oltre i circuiti prettamente militanti, sono intervenute cercando di alimentare un clima di tensione  allo scopo di attaccare proprio la solidarietà imponendo un divieto per il passaggio da Piazza Signoria.

Senza doverci dilungare in chissà quali spiegazioni ci pare lampante il motivo per cui in manifestazioni come queste si voglia passare sotto le finestre di Palazzo Vecchio e del sindaco. Quella piazza dovrebbe essere ”la piazza dei fiorentini”, di chi vive, studia e lavora in questa città ma le istituzioni cittadine la gestiscono come fosse il proprio cortile di casa, aperto alle foto dei turisti e alle proprie manifestazioni, chiuso quando le voci che vorrebbero animarlo sono scomode alle istituzioni stesse.

Che ne pensa il sindaco Nardella?

Dov’è finita la “Firenze città aperta” con cui il suo partito si sciacquava la bocca fino a qualche tempo fa?

Questo è un motivo in più per essere in piazza sabato al fianco degli 86, contro le politiche autoritarie di chi governa questa città e per dare ancora più forza ad una mobilitazione che deve proseguire con maggiore determinazione e slancio dopo la manifestazione di sabato, in vista delle sentenze.

Centro Popolare Autogestito fi-sud

Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos

Collettivo Politico di Scienze Politiche -Firenze

Rete dei Collettivi Fiorentini

Collettivo contro la repressione – Firenze

Comitato Comunista “Fosco Dinucci” -Firenze

Clash City Workers

PerUnaltracittà

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