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Roma. I poteri forti e le contraddizioni nella Giunta Raggi

Le contraddizioni esplose dentro giunta comunale di Roma guidata dalla Raggi, giungono tutt’altro che impreviste. Già delle prime delle elezioni erano stati in molti a chiedere che la nuova giunta comunale scegliesse da subito la strada della discontinuità con le amministrazioni precedenti sul piano politico e nuove priorità sociali nelle scelte su Roma.

Una volta insediata la nuova amministrazione al governo di Roma, il blocco di interessi  prosperato trasversalmente intorno ai poteri forti ha cercato con ogni mezzo di condizionare o boicottare la nuova giunta. La cosa è diventata evidente con le dimissioni di capo di gabinetto, superassessore al bilancio e alle aziende partecipate e amministratori delegati di Ama e Atac. Si tratta di dirigenti ereditati tutti o dallo staff del Commissario Tronca o dalle precedenti amministrazioni comunali.  Parallelamente sono state e continuano ad essere praticate  vergognose campagne stampa di giornalisti prezzolati sulle pagine del Corriere della Sera, La Repubblica, Il Messaggero,  in tutti i telegiornali Rai normalizzati dai diktat di Renzi. 

A Roma è fin troppo evidente che chi ha lucrato finora sul business dei rifiuti, dei biglietti clonati o della “manutenzione” dei bus dell’Atac, sulle cooperative sociali e soprattutto sulla cementificazione del territorio, non intende lasciare nulla di intentato per continuare a fare i propri affari sulla pelle della città, dei suoi abitanti e dei servizi pubblici. Una occasione per tutti è quella delle Olimpiadi del 2024 sulle quali si concentrano interessi affaristici fortissimi. Medesimo scenario è quello della cementificazione di Tor di Valle con il pretesto del nuovo stadio della Roma. Lo stesso governo non è estraneo a queste pressioni e niente esclude che quanto prima ricorrerà al ricatto sui finanziamenti e ai vincoli del pareggio di bilancio per tagliare i viveri alle amministrazioni locali dissonanti e che hanno punito il PD nelle ultime elezioni.

La scarsa conoscenza e  indipendenza politica della giunta Raggi dalla macchina amministrativa (dirigenti, funzionari e i loro entourage) e la subordinazione alla logica della competenza ai tecnici, ha ridotto, riduce e ridurrà enormemente ogni possibilità di azione autonoma della giunta dagli apparati burocratici e affaristici dentro e intorno al Comune di Roma.

Il nemico da battere a Roma è stato chiaro a giugno (il PD e il suo sistema politico-affaristico) ed è chiaro oggi (i vecchi e i nuovi poteri forti finanziari, le lobby affaristiche intorno alle Olimpiadi etc.) ma la giunta comunale della Raggi sta mostrando tutte le sue contraddizioni e  le sue responsabilità in questo clima a Roma. In questi primi due mesi sono state fatte scelte incomprensibili e dannose:

  1. Aver accettato di nominare in ruoli di rilievo funzionari e tecnocrati provenienti dallo staff del commissario Tronca o dalle precedenti amministrazioni di Marino e Alemanno;
  2. Essersi messi nelle mani dell’Anac (autorità anticorruzione) come se fosse un libro sacro;
  3. Continuare a subordinare le scelte politiche – che presuppongono una scelta chiara sugli interessi sociali da tutelare nella città – alle scelte tecniche nell’amministrazione;
  4. Aver rinunciato al richiamo alla mobilitazione popolare a sostegno della discontinuità verso la subordinazione ai poteri forti che hanno devastato e continuano a devastare la città;
  5. Infine, lo stesso entourage di cui si è circondato la Raggi non sembra affatto impermeabile come necessario ai vari gruppi di potere che non intendono rinunciare alla loro influenza in Campidoglio

E’ inevitabile che proseguendo su questa strada si viaggia dritti verso l’ingovernabilità e verso la crisi della nuova amministrazione. Ma soprattutto si verrà meno alle aspettative politiche e sociali di cambiamento – manifestatesi con forza determinante soprattutto nelle periferie – che hanno portato il M5S al governo di Roma.

A Ottobre saranno ormai “ 100 giorni di governo”, una soglia psicologica e politica che consente un primo bilancio su come sta operando la nuova giunta comunale. Condividiamo lo spirito e la proposta con cui la Carovana delle Periferie intende far sì che questo primo bilancio avvenga in pubblico e con un confronto leale e diretto sulla Piazza della Campidoglio ai primi di ottobre.

 In quella piazza e in quel confronto ci saremo.

Ross@ Roma

www.rossa.red

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4 Commenti


  • Francisco

    E ci mancava pure Rossa@

    Ma cos'è questo, l'outing dei rossobruni?

    Allora esistono… bella frittata egregi "compagni" ora possiamo pure sparire definitivamente!


  • marco

    cari compagni,

    vi cito:

    "Il nemico da battere a Roma è stato chiaro a giugno (il PD e il suo sistema politico-affaristico) ed è chiaro oggi (i vecchi e i nuovi poteri forti finanziari, le lobby affaristiche intorno alle Olimpiadi etc.) ma la giunta comunale della Raggi sta mostrando tutte le sue contraddizioni e  le sue responsabilità in questo clima a Roma. In questi primi due mesi sono state fatte scelte incomprensibili e dannose"

    con tutto il rispetto e anche un pò di incredulità, ma veramente voi pensavate (o pensate ancora) che l'ex tirocinante di previti sia estranea ai vecchi e nuovi poteri forti, le lobby affaristiche etc.?

    Un errore di valutazione ci può sempre stare, ma l'autocritica è necessaria e vi assicuro che non lede affatto la credibilità politica di chi la compie.

    semmai il contrario.

     


  • Alessandro Cardonelli

    A Francisco, la smetti di trolleggiare su queste pagine? Vai altrove, ciao, ciao


  • Francisco

    Avete ragione, il turpiloquio a ruota libera lasciamolo ai pentatellati, ci si va al governo.

    Quindi, sig. Alessandro Cardonelli, ma lei chi è? Provi ad entrare nel merito di quel che ho scritto, invece di grilleggiare.

    Va meglio così, cari compagni?

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