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La Capitale si scopre povera, la gente no. Il 6 maggio messaggio dalle periferie al Campidoglio

“La mia è diventata una disperazione positiva”. C’è del piombo e della luce nelle parole di un giovane padre di famiglia sotto sfratto nei residence del Comune. Racconta di come si finisce prima in mezzo alla strada con moglie e figli, poi in assistenza alloggiativa e poi, a causa della modifica dei parametri Isee, nell’incubo di finirci di nuovo. Ma la solidarietà popolare e la resistenza possono volgere in positivo quella disperazione in cui sempre più famiglie vengono precipitate dalla crescente e sistematica deresponsabilizzazione di tutte le istituzioni.

E’ stata questa, la conclusione quasi naturale dell’assemblea popolare contro la povertà e per il lavoro, tenutasi ieri in piazza nel periferico quartiere di San Basilio a Roma. L’assemblea di ieri, convocata dalla Carovana delle Periferie, Decide Roma, Salviamo il Paesaggio, Usb, è una di quelle previste in preparazione della manifestazione cittadina del prossimo 6 maggio che si concluderà sulla piazza del Campidoglio e che tornerà ad affermare, anche alla nuova giunta M5S, che “Roma non si vende”.

Nelle prossime settimane ci saranno altri appuntamenti per spiegare e preparare le ragioni del corteo. Giovedi 20 a San Paolo si parlerà di casa e difesa del territorio, il 21 ci sarà un corteo territoriale a Cinecittà e una assemblea il giorno successivo contro lo sgombero del Corto Circuito e degli spazi sociali, giovedi 27 una assemblea in piazza a San Lorenzo si occuperà invece di servizi, internalizzazione, beni comuni, privatizzazioni.

A San Basilio ieri il tema era quello della crescente povertà che si sta abbattendo sugli abitanti della Capitale e soprattutto nella sua periferia. La nuova ondata di licenziamenti (Almaviva, Alitalia, Sky, Unicoop etc.) andranno ad aggravare un disagio sociale stellare dovuto alla disoccupazione e ai bassissimi salari di chi un lavoro ce l’ha ma che non basta più a sopravvivere. Lo spiega chiaramente Guido Lutrario aprendo l’assemblea.

Tocca poi a Viviana Ruggeri, ricercatrice e sindacalista Usb, dettagliare con una relazione una situazione sociale peggiorata, insopportabile e che vede la totale deresponsabilizzazione di Comune, Regione e governo. “A Roma la crisi è arrivata più lentamente perché si reggeva sui servizi e non sulle fabbriche, ma adesso che la scure si abbatte anche sui servizi, incluso il commercio, la povertà è schizzata verso l’alto a tutti i livelli”. Ruggeri mette sulla graticola non solo e non tanto il Comune – che ha responsabilità parziali sul problema ma ce l’ha – quanto la Regione Lazio che non ha avviato neanche l’Agenda Urbana per poter usufruire dei fondi europei mentre Roma è diventata la città a maggiori disuguaglianze sociali di tutto il Centro-Nord.

E' stato poi Manolo del Comitato case popolari a incitare alla resistenza e all’unità degli abitanti. “Le istituzioni e la politica ormai sono sparite, il confronto è rimasto solo quello diretto tra popolo e polizia”, quindi c’è bisogno di unità per risolvere i nostri problemi. Interviene Walter del comitato licenziati di Almaviva e racconta delle difficoltà di chi deve accettare il ricatto di un lavoro sottopagato e della riduzione dei salari oppure il licenziamento e il calvario degli ammortizzatori sociali. Luciano dei Blocchi Precari Metropolitani denuncia la repressione che si abbatte contro gli attivisti sociali e l’escalation avviata dal Decreto Minniti invitando ad una assemblea che si terrà oggi (giovedi) in Campidoglio. Michele Bechis del coordinamento dei comitati per il NO spiega l’importanza che ha avuto il No sociale nella vittoria del referendum sulla Costituzione e invita a non disperdere quella convergenza, serrare le file e impugnare la battaglia costituzionale anche sul piano degli enti locali. Fa vibrare la piazza l’intervento di Maria Vittoria dell’Asia-Usb di Tor Bella Monaca, parla direttamente al cuore e alla pancia della gente e rivendica con forza il riscatto delle periferie. Le conclusioni le tira Michele, storico attivista dell’Asia-Usb proprio di San Basilio. Figlio di occupanti di case negli anni Settanta, ha il polso di tutte le sfaccettature della questione abitativa e spiega come i giornalisti che lo chiamano per fare servizi sulle tensioni tra famiglie immigrate e italiane nelle case popolari, spariscano quando gli dici che anche tu intendi filmare quello che filmeranno loro in modo da evitare strumentalizzazioni.

L’assemblea si conclude dando appuntamento a tutti sabato 6 maggio alle 15.00 in Piazza Vittorio per un corteo che intende arrivare fino alla piazza del Campidoglio per richiamare alle proprie responsabilità la Giunta Raggi su tutte le contraddizioni aperte nella città, una città ribelle che appunto riaffermerà che “Roma non si vende”.

 

Guarda il video dell’assemblea di ieri

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